La dura vita dello Youtuber: l’ingiusto “caso” St3pNy”
Nel 2019 è ancora molto facile arrivare a conclusioni, spesso affrettate o errate, solo leggendo il titolo di una notizia.
Il mondo dei videogames e dei suoi “ambasciatori”, gli Youtuber/Streamer, si è svegliato ieri con una notizia “esplosiva” : St3pNy è stato multato dalla Guardia di Finanza per aver evaso UN MILIONE DI EURO!
Ma quanto c’è di vero dietro questa informazione che si è propagata a macchia d’olio sul web endemico e non?
Prima di rispondere a questa domanda occorre ripercorrere un attimo la “storia” della vicenda, partendo dagli albori
St3pNy – Nascita di uno Youtuber
Stefano, classe ’94 cresce in provincia di Firenze e si avvicina al gaming grazie a Call of Duty, diventando celebre a seguito dell’apertura del canale Youtube dei “M200”.
Successivamente, avvicinatosi a Minecraft conosce e stringe amicizia con coloro che saranno i suoi compagni nei Mates : SurrealPower, Vegas e Anima .
Con loro, e grazie al boom di Youtube Italia, St3pNy ha raggiunto risultati di pubblico notevoli essendo ancora oggi uno dei maggiori YouTuber del paese.
Come ogni Youtuber, ovviamente, utilizza la piattaforma di Google per inserire annunci pubblicitari e monetizzare i video che pubblica.
Il “Caso”
Il problema sorge a seguito di un vero e proprio “leak” che viene dato in pasto alla stampa : St3pNy sarebbe infatti stato “beccato” ad evadere al fisco oltre un milione di Euro e sarebbe stato quindi sanzionato con una multa salatissima.
Usiamo dei condizionali perché stando a quanto lo stesso Youtuber ha replicato in giornata e basandosi anche a ciò che esce fuori da una semplice ricerca su qualsiasi motore di ricerca (anche da profano di fisco e tasse ndr), è facile capire che ci sia stato un grosso equivoco o una vera e propria “mistificazione” del fatto.
Anche solo questo video dovrebbe garantire a Stefano almeno il beneficio del dubbio di tutti coloro che invece lo hanno subito additato come un “evasore” che “se l’era cercata, con tutti i soldi che guadagna”.
Infatti, in base a quanto è possibile ascoltare dal video, l’autore dichiara di essere stato ascoltato più volte dalla Guardia di Finanza proprio per chiarire la sua posizione fiscale che, a detta degli Ispettori delle Fiamme Gialle è da considerarsi “anomala”.
Viene contestato allo Youtuber, infatti, che in alcune dichiarazioni fornite sui redditi percepiti negli anni scorsi, potrebbero esserci degli errori dovuti alla reale difficoltà (oggettiva) di definire in modo preciso i proventi derivanti da Youtube, non essendo questi in alcun modo disciplinati specificatamente dalla legge tributaria.
In base a questo video, quindi, e non avendo davvero i dati per non credere alla buona fede di St3pNy, lo Youtuber (o più probabilmente il suo commercialista ndr) potrebbe aver, nella peggiore delle ipotesi, sbagliato a compilare la dichiarazione e aver pagato le imposte in modo diverso da quanto invece avrebbe dovuto fare (ad esempio inserendo i proventi pubblicitari nell’elenco di redditi a tassazione agevolata ndr).
Inoltre, sempre stando a quanto viene fatto trapelare dall’indagine della GdF, St3pNy potrebbe non aver adempiuto all’obbligo di aprire una Partita IVA che gli competeva dal momento che la sua attività, e i suoi guadagni, vedevano trasformarsi da “occasionali” ad “abituali”.
Concludendo, quindi, St3pNy non è un evasore, ma una figura ancora non ben inquadrata dal fisco che potrebbe, e continuiamo ad usare il condizionale, aver sbagliato qualcosa nelle sue passate dichiarazioni proprio a causa della peculiare situazione lavorativa in cui si trova e per questo, stando anche alle sue dichiarazioni, pagherà volontariamente e consapevolmente la sanzione che gli sarà comminata.
Essere uno Youtuber “in regola” – Guida per neofiti
Prima di tutto dobbiamo definire, come scritto poco sopra, il carattere di del lavoro di uno Youtuber e del fatto che sia assoggettato all’IVA :
“per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio di professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica”
Art. 5 del Codice Iva – Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633
Stabilito ciò risulta quindi evidente come uno Youtuber per il fisco sia un “lavoratore autonomo” che usa Internet e le sue capacità per l’esercizio della sua “arte”.
Quando il lavoro di uno Youtuber si definisce “occasionale”?
Alla luce delle disposizioni dell’art. 2222 del Codice Civile sul contratto d’opera, si può definire lavoratore autonomo occasionale chi si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione, né potere di coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale.
Il lavoratore autonomo occasionale non svolge questa attività quindi in modo abituale e per questo gode di un regime fiscale vantaggioso seppur limitato (non può dichiarare, infatti, più di 5000 euro)
Uno Youtuber che si trova quindi a travalicare i requisiti della “occasionalità” dovrà quindi diventare a tutti gli effetti un lavoratore autonomo aprendo la Partita Iva e iscrivendosi presso la Camera di Commercio.
Ma non finisce qui; non essendo lo Youtuber ancora ben definito da una normativa specifica, è prevista anche l’iscrizione all’INPS e al pagamento dei contributi previdenziali (circa 3700 euro) a prescindere da quanto guadagnato durante l’anno fiscale.
Conclusioni e consigli
La vita “lavorativa” di uno Youtuber risulta molto più complessa e ricca di adempimenti di quello che ci si aspettava e questo potrebbe diventare un ostacolo per i “Content Creator” futuri.
Vi possiamo dare dei suggerimenti, però : potete tranquillamente monetizzare i vostri video e non richiedere il pagamento per evitare qualsiasi problema di tipo fiscale.
Facendo così accumulerete il vostro gruzzoletto e potrete decidere se “il gioco vale la candela” e decidere quindi di adempiere ai necessari oneri imposti dalla legge o meno.
Finchè non ci sarà una regolamentazione precisa (che comunque, dopo il caso di St3pNy, potrebbe non tardare ad arrivare ndr) questo è il consiglio più saggio che possiamo dare ai content creator in erba che ancora non hanno deciso se trasformare la loro passione nel loro lavoro. In bocca al lupo!