Andrew Tate, CONDANNA ad altri 30 giorni, ma le nuove prove non ci sono. Parla l’avvocato: “SIAMO OTTIMISTI”
L’epopea delle prigionia di Andrew e Tristan Tate non finirà oggi come tutti si sarebbero aspettati. Il giudice della corte romena ha confermato la permanenza dei due fratelli per altri 30 giorni in prigione, nonostante non siano state fornite ancora le prove dei reati.
La notizia è stata data immediatamente nella serata di ieri dallo stesso Andrew Tate sul suo profilo ufficiale ed è stta seguita da una serie di video quantomeno interessanti per l’opinione pubblica, che effettivamente mettono in luce quanto fumoso sia il sistema legale in Romania.
Mentre la discussione tra i suoi supporter e chi invece non lo sopporta proprio si accendeva, è affiorato un nuovo video che ritrae una delle vittime citate dall’accusa fare dichiarazioni che in realtà scagionerebbero i fratelli da parte delle accuse, questione che vi racconteremo in un prossimo articolo, che troverete CLICCANDO QUI.
Andrew Tate, la condanna per altri 30 giorni, cosa è successo nelle ultime ore
Ecco le dichiarazioni dell’avvocato di Andrew Tate dopo la condanna del giudice ad altri 30 giorni di detenzione cautelare:
“Gli avvocati dell’accusa non hanno presentato nuove prove per l’estensione della custodia, hanno semplicemente parlato di dover ‘riamministrare’ alcune prove precedenti e del fatto che per l giusto prosieguo delle indagini sarebbe meglio che gli indagati rimangano in arresto.”
“è qualcosa di comune nel nostro sistema giudiziario che chi si difende assicuri il giusto svolgimento delle indagini rimanendo sotto la custodia della polizia. Non hanno novità, la corte non ha espresso nulla oggi – siamo in attesa della sentenza del giudice, ma siamo ottimisti questa volta.”
In aggiunta, l’avvocato ha specificato che con tutta probabilità la visita di Adin Ross ad Andrew in prigione è stata respinta dall’accusa e che i fratelli non hanno risposto nulla ancora in merito alla notizia della BBC che li vedeva coinvolti in un losco giro dove venivano contattati degli adolescenti per partecipare ad “alcune attività”.
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