Ormai “di moda” su Warzone il fingersi cheater: su Twitch i primi “imitatori” di Nadia
Warzone & Cheater – Quello di fingersi cheater sta velocemente diventando una “pessima” moda su Call of Duty, con dei content creator che stanno cercando di “scimmiottare” quanto fatto dall’ormai celebre Nadia…
In questo caso è lo streamer Zurly il protagonista della vicenda, giocatore che nei giorni scorsi ha iniziato un “gioco delle parti” in cui lo stesso ha in più occasioni affermato di essere un cheater. Ma perchè un giocatore dovrebbe fingersi cheater? Per visibilità, ovviamente.
Come il caso di Nadia insegna, nel mondo dell’entertainment far parlare di se è sicuramente l’aspetto più importante per godere di una vistosa crescita dei propri numeri. Se Nadia è universalmente riconosciuta come un vero “squalo” del marketing, lo stesso non si può di certo dire di chi semplicemente “copia” un format si vincente, ma comunque molto “tossico”.
Non sappiamo nemmeno bene perché il fingersi cheater garantisca tutto questo interesse, e sicuramente spiace che l’essere degli ottimi intrattenitori o l’essere degli ottimi player evidentemente non bastino più per garantire il successo a chi lo merita.
Nel caso di Zurly ad esempio, lo streamer ha deciso di fingere in diretta l’apertura di alcuni cheat in background. Nella clip che potrete trovare qui in basso, Zurly apre un file da lui stesso creato chiamato “soft goal” (per farlo sembrare un’applicazione di cheating), che si trovava in una cartella nascosta chiamata “clips”.
In molti hanno quindi pensato che Zurly avesse distrattamente acceso i cheat dimenticandosi di essere in diretta, ma era tutta un’evidente montatura dello streamer.
Il video del “troll” di Zurly
Fingere di essere cheater per cavalcare delle spike su Twitch
Ancora una volta ci troviamo quindi davanti ad un giocatore assolutamente legit, che sfrutta un argomento “caldissimo” come quello dei cheater per godere di un’ondata di popolarità immediata. La prima volta che è successo abbiamo sottolineato le evidenti capacità del team marketing di Nadia.
Oggi che vediamo la cosa accadere di nuovo, pensiamo però che questo tipo di campagne non facciano altro che “intossicare” una community già particolarmente “calda”.
Speriamo che i “dubbi” che alimentano l’hackusation, possano finalmente trovare pace con i nuovi sistemi pensati da Activision per contenere i cheater su MW2. Troverete qui tutti i dettagli in merito.
Cosa ne pensate di questa faccenda? Trovate che questa “tecnica” di promozione possa andare bene sempre e comunque? Chissà se le “cavie” di questi giganteschi esperimenti apriranno finalmente gli occhi, ed inizieranno a fidarsi del parere degli esperti per giudicare se uno è cheater o no… Kyborg è uno di questi esperti, quindi non avete neanche la scusa che non c’erano content creator che trattassero l’argomento in lingua italiana… Io vi ha avvisato ;)
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook – Instagram)
Articoli correlati: