La soluzione al cheating di Warzone è l’identità digitale, per Nadeshot: “i cheater andrebbero perseguiti penalmente”
Il celebre Nadeshot si è recentemente espresso riguardo alla drammatica situazione dei cheater su Warzone, proponendo una “soluzione” che potrebbe sradicare, per sempre, qualsiasi tipo di problema legato alla presenza degli imbroglioni.
Secondo il fondatore dei 100Thieves infatti, basterebbe legare gli account dei giocatori alle loro identità in real life, con salatissime punizioni per tutti quelli beccati ad imbrogliare. Si parlerebbe quindi di una vera e propria identità digitale, per la quale un giocatore dovrebbe presentare il proprio documento (una carta d’identità, una patente o un passaporto) per poter regolarmente scaricare e giocare ad un titolo multiplayer.
In questo modo, prima di tutto si eviterebbe lo “spam” nella creazione di nuovi account una volta bannati: tutti i giocatori avrebbero una sola e singola opportunità, sapendo che quelli che dichiareranno il falso (ad esempio utilizzando i documenti di qualcuno diverso da loro stessi) incorreranno in un vero e proprio reato penale.
Non solo questo però, visto che per Nadeshot sarebbe necessario legiferare sui cheater, facendo ricadere nel penale la loro infrazione. Ovviamente si parlerebbe di multe salatissime, che se non pagate potrebbero tranquillamente essere convertite in lavori socialmente utili.
Nadeshot tuona contro i cheater: “id legato agli account, e reato penale per chi imbroglia”
Fully supportive. Throw a prison sentence in there somewhere for shits and giggles. https://t.co/IvXD6vDVdI
— 100T Nadeshot (@Nadeshot) February 28, 2024
La redazione di Powned sono anni che parla di identità digitale e giochi multiplayer, ed è quindi totalmente d’accordo con quanto affermato da Nadeshot.
I cheater sono un “cancro” per i giochi multiplayer, ed in generale sono persone che andrebbero allontanate a tempo indeterminato non solo da Warzone, ma da qualsiasi altro titolo multiplayer. In questo senso speriamo che la recente fusione di Activision Blizzard con Microsoft possa servire da vero e proprio volano per l’allontanamento permanente dei cheater da tutti i titoli del gruppo.
Sicuramente alcuni dei nostri lettori storceranno il naso davanti a tanta “durezza”… Ma siamo altresì convinti che non è con gli anti-cheat che si andrà a vincere questa battaglia, ne con i “semplici” ban di account gratuiti e facilmente “ricreabili”.
Per ricapitolare quindi, la proposta di Nadeshot (che Powned approva e sottoscrive in toto) prevede che:
- Tutti gli account di Call of Duty dovranno essere collegati ad un numero di telefono e ad una carta d’identità
- I cheater colti sul fatto saranno perseguiti penalmente ed estromessi da qualsiasi tipo di servizio online (sarebbe un vero e proprio sogno proibirgli finanche l’uso di piattaforme di Streaming e simili), con multe di svariate migliaia di Euro
Con queste due mosse, siamo sicuri che il fenomeno dei cheater cesserebbe di esistere nell’arco di 24 ore, e forse anche in meno… Voi cosa ne pensate community? Siete d’accordo con quanto scritto qui e con quanto affermato da Nadeshot? Fatecelo sapere con un commento sul gruppo, la discussione, come sempre, è aperta!
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook – Instagram)
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