Il Labirinto del Cheating in Warzone tra Tecnologia, Hackusation e Controversie

Il Labirinto del Cheating in Warzone tra Tecnologia, Hackusation e Controversie

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Hackusation & Cheater – In “Call of Duty: Warzone“, la questione del cheating è sempre stata oggetto di accesa discussione.

Con l’introduzione di “Ricochet”, il sistema anticheat di Activision, ci troviamo di fronte ad una svolta. Questo sistema avanzato, basato su tecnologie di monitoraggio a livello kernel, promette di cambiare le regole del gioco, dando agli sviluppatori e ai giocatori un nuovo strumento per combattere i cheater. A questo, si aggiungono le segnalazioni inviate dai giocatori di Warzone, che possono riportare kill sospette e altri comportamenti non positivi dei giocatori.

Tuttavia, anche con queste innovazioni, il cheating nel mondo di Warzone rimane un problema persistente e complesso, tanto da attirare l’interesse di alcuni ricercatori. Recentemente, Arianna Boldi e Amon Rapp, un duo di ricercatori dell’Università di Torino, hanno esplorato questo argomento nel loro studio “Is It Legit, To You?”, pubblicato nel 2023 sulla prestigiosa rivista accademica International Journal of Human–Computer Interaction.

I risultati del loro anno di lavoro forniscono una prospettiva unica sui fenomeni psicologici e sociali che emergono in relazione alla diffusione del cheating e consentono di comprendere le sue ripercussioni sulla comunità di gioco.

La fobia dei cheater (hackusation) rende tutto più complicato… 

Come l’articolo chiarisce, capire chi bara e chi no in un videogioco può essere un rompicapo, specialmente per i giocatori meno esperti. Senza una buona conoscenza del gioco e delle sue meccaniche, il mondo del cheating può sembrare una “scatola nera” difficile da decifrare: ecco perché le accuse infondate, o “hackusations”, sono all’ordine del giorno. D’altronde, in un ambiente così incerto, i giocatori più esperti e i content creator, con la loro profonda conoscenza e influenza sulla community, possono servire da guida per orientarsi; ma, anche in questo caso, l’identificazione di un cheater può non essere esente da controversie, con un profondo impatto sulla reputazione e la vita dei giocatori.

Un esempio lampante di questo fenomeno è il format “Arachidi e Cheaters“, ideato dal giocatore professionista Kyborg, noto per la sua abilità nel dare la “caccia al cheater” analizzando le registrazioni video delle partite (VOD) e riuscendo così a smascherare chi gioca sporco. Le sue scoperte hanno fatto di lui una sorta di detective digitale, una figura di spicco nella community che porta luce in una realtà spesso nebulosa.

Tuttavia, il suo approccio diretto ha anche sollevato qualche controversia, come dimostra il recente caso che ha coinvolto Lumens eSports A.S.D., una nota organizzazione sportiva, e Bladez97, giocatore competitivo di Halo, considerato uno dei più forti in Italia, e membro di Lumens. 

Nella sua diretta streaming, seguita da un pubblico di oltre 300 persone, Kyborg ha sollevato sospetti sull’integrità di Bladez97, identificandolo come quello che lui credeva essere “Il primo cheater su MW3“. Durante il torneo RIXA, una competizione 1vs1 sulla mappa RUST organizzata su Readycheck.gg, Kyborg ha accusato Bladez97 di utilizzare wallhack, nonostante la configurazione della partita prevedesse il “Radar sempre attivo”. Le accuse si sono intensificate, focalizzandosi sulla precisione della mira di Bladez97: “Non si sa muovere, è un tronco, ha qualcosa alla mira”, ha commentato lo streamer.

Queste affermazioni di Kyborg hanno avuto un notevole impatto, provocando una serie di eventi che hanno portato ad un’indagine più approfondita sulla situazione di Bladez97. Lumens eSports racconta di aver impedito a Bladez97 di chiudere il gioco o di interrompere la diretta streaming, garantendo così la massima trasparenza nella gestione della situazione.

Bladez97 prende un aereo e vola a Milano, la missione? Dimostrare la sua innocenza dal vivo

Le prime indagini non hanno sortito l’effetto sperato, con Lumens eSports che ha quindi raddoppiato gli sforzi, consultando un altro tecnico informatico del settore ed esperto di cheating, procedendo ad un nuovo controllo, ancora più approfondito, sul PC. Nello specifico, è stata analizzata l’attendibilità di ogni processo, ovvero di ogni task eseguito dal PC del giocatore dal suo assemblaggio. Infine, per fugare ogni dubbio, Bladez97 ha partecipato a un torneo LAN durante la Milan Games Week, mettendosi alla prova in un ambiente diverso e potenzialmente stressante. Risultato? Bladez97 ha ottenuto risultati notevoli contro giocatori di alto livello – uno dei quali qualificato alle WSOW del 2023.

L’attenzione dei media e della community, attirata dal caso, ha rischiato di compromettere la reputazione del giocatore e della sua squadra, i cui sforzi non si sono solo limitati e meticolose indagini tecniche, ma hanno richiesto un significativo investimento di tempo e risorse per affrontare e risolvere le conseguenze dell’accaduto. Questa situazione ha quindi motivato Lumens eSports ad intraprendere iniziative di sensibilizzazione sul tema del cheating come servizio alla community. 

La situazione emersa nel caso di Bladez97 e Lumens eSports può fare riflettere su cosa succede nella nostra community

Riprendendo le riflessioni di Boldi e Rapp, che offrono un parallelo tra il mondo del gaming online e la società, questo caso si riconnette al concetto di “Panopticon”, su cui Michel Foucault incardina la sua riflessione sul potere disciplinare. In poche parole, questo significa che in ambienti come quello di Warzone, dove le percezioni del cheating sono sfumate e complesse, può emergere un desiderio inconscio di sorveglianza: ovvero, i giocatori e gli spettatori, di fronte alla difficoltà di distinguere chi gioca onestamente da chi no, sperano che qualcosa o qualcuno – come i sistemi anticheat o i content creator – mantenga un occhio vigile sul gioco. Costi quel che costi.

Questo desiderio di una presenza pervasiva che garantisca l’equità e l’integrità della competizione richiama, appunto, l’idea del Panopticon, dove la sorveglianza onnipresente serve a mantenere l’ordine e prevenire comportamenti scorretti.

Le competenze e l’esperienza dei giocatori esperti e i content creator che si impegnano nella caccia al cheater sono inestimabili nel fornire orientamento e rassicurazione ai giocatori, contribuendo ad educare la community su come individuare potenziali cheater. Tuttavia, il clima di costante “hackusation” può complicare moltissimo lo sviluppo di ogni singola vicenda. Il caso di Bladez97 illustra perfettamente questo punto: nonostante abbia fatto tutto letteralmente di tutto per dimostrare la sua “innocenza”, il percorso per liberarsi dall’etichetta di cheater è complesso e carico di sfide.

Urge trovare una soluzione, un “metodo” universalmente condiviso per combattere cheater ed hackusation

Questo scenario rende evidente come la questione del cheating sia oggi oggetto di costante discussione, terreno di scontro e di vere e proprie “battaglie tecnologiche”, che possono portare a pratiche di sorveglianza diffusa. 

È fondamentale, pertanto, confrontarsi, stabilire e condividere pratiche rigorose per tutti i membri della community, cosi da assicurare la legittimità dei giocatori e proteggere l’integrità competitiva di tutte le competizioni. 

Trovato un inquietante easter egg nella folle mode Get High di Call of Duty

Trovato un inquietante easter egg nella folle mode Get High di Call of Duty

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23/04/2024 16:37 di Marco "Stak" Cresta
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Easter Egg & Call of Duty – Nel corso dell’evento “Falla girare” di Warzone e MW3, è stata aggiunta nella playlist multiplayer la modalità folle “Get High” (in italiano “Al Settimo cielo”, ndr).

In questa, i giocatori si ritrovavano protagonisti in una vera e propria corsa a ostacoli in stile parkour… Il tutto all’interno di uno scenario psichedelico fatto di luci e neon di tutti i colori. Oltre a riuscire a restare all’interno del percorso, l’obiettivo dei giocatori era quello di conquistare il maggior numero di punti (e la maggior altezza possibile) oltre che di arrivare ai 282 metri di altezza.

Anche se l’evento Falla Girare dovrebbe durare ancora per un giorno, la mode Al Settimo Cielo non è più disponibile nella playlist. Non sappiamo se verrà reintrodotta nell’arco delle prossime ore, anche se al momento della scrittura di questo articolo non sono state condivise informazioni in merito dagli sviluppatori.

Oltre all’indubbia originalità, questa mode è divenuta celebre tra i giocatori di COD anche per un altro motivo… Legato in particolare ad un easter egg che è stato nascosto proprio all’interno di Get High.

L’easter egg nascosto nella mode parkour di Call of Duty

There’s an Easter Egg in Get High
byu/HypnotoMan inModernWarfareIII

A circa 214 metri di altezza infatti, un giocatore ha casualmente scoperto una stanza segreta, imbattendosi in modo del tutto involontario in un piccolo passaggio “sotto la mappa”. Una volta entrato, si è quindi ritrovato in una stanza buia, con un televisore acceso e lo scheletro di un essere umano su di un divano davanti a questo.

Non sappiamo purtroppo quale sia il riferimento in questo caso…. Ne tantomeno cosa volessero “comunicare” i devs con questo easter egg. Nel caso però “Al settimo cielo” venisse ripristinata per qualche ora nel tardo pomeriggio, e voleste andare in prima persona a far visita allo scheletro… Ora sapete dove si trova!

Il gameplay “pazzo” di Al Settimo Cielo – Modern Warfare 3 

Cosa ne pensate di questa mode estremamente particolare community? Fatecelo sapere con un commento sul gruppo!

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Il prossimo Call of Duty Black Ops sarà “unico”: “4 anni di ciclo di sviluppo”

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22/04/2024 19:51 di Marco "Stak" Cresta
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Speciale Black Ops Gulf War – Stando alle ultimissime novità svelate dai leaker, il prossimo Call of Duty sarà assolutamente eccezionale, e lo sarà per almeno uno specifico motivo.

Sembra infatti che a differenza degli altri titoli del franchise, il prossimo Black Ops Gulf War avrà un’eccezionale durata a livello di sviluppi.

In particolare, il titolo di Call of Duty 2024 potrebbe continuare a ricevere costanti aggiornamenti per un periodo di ben 4 anni, arrivando quindi fino al prossimo 2028.

L’attuale Modern Warfare, con il titolo numero 2 e numero 3 usciti nel 2022 e 2023 ha ricevuto un totale di ben due anni di sviluppo diretto. In sostanza questa situazione potrebbe andare a “raddoppiare” con il prossimo Black Ops Gulf War… Per grande entusiasmo degli appassionati alla serie.

Aggiornamento 23/04: Se invece il leaker dovesse riferirsi unicamente al “ciclo di sviluppo” del nuovo gioco, e quindi non anche alla fase successiva al lancio, questo significherebbe che i devs sarebbero a lavoro su Black Ops Gulf War dal 2020. Non è esplicitamente chiaro il senso della frase del leaker. Ma stiamo investigando per fugare ogni dubbio. Ringraziamo i nostri attentissimi lettori che ci hanno fatto notare le “lacune” che caratterizzavano l’articolo. 

Le ultime dei leaker su Call of Duty Black Ops Gulf War

Non solo questo però, visto che sempre i leaker hanno voluto fornire nuove indiscrezioni riguardo agli sviluppatori che guideranno, e che stanno guidando in questo momento, il progetto Gulf War.

Questi sono i devs di Treyarch, azienda controllata da Activision che si è già occupata in passato di tutti gli altri Black Ops.

Cosa ne pensate di questa informazione community? Ricordiamo che scopriremo presto nuove informazioni sul prossimo Black Ops Gulf War durante l’Xbox Showcase previsto per l’inizio del mese di Giugno. Troverete qui altri dettagli.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Torrette SAM, Napalm e altro in arrivo con Black Ops Gulf War

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17/04/2024 17:10 di Marco "Stak" Cresta
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Speciale Black Ops Gulf War – Stando alle ultimissime dichiarazioni dei leaker, con il prossimo Call of Duty dovremmo assistere al ritorno di tantissimi scorestreaks (o “serie di punti”) del passato!

In particolare, da qualche ora circola in rete un’immagine nella quale sono presenti i “presunti” bonus scorestreaks in arrivo con Black Ops Gulf War… Prossimo titolo della serie COD il cui lancio è previsto per il mese di Ottobre.

Bene, secondo queste fonti, in futuro assisteremo al ritorno della RC XD, la “macchinina radiocomandata” ricolma di C4… Ma anche della Torretta SAM, del bombardamento al Napalm e di svariati attacchi aerei tra caccia, elicotteri da combattimento ed aerei spia.

Non solo questo però, dato che i leak parlano anche della Nuke (ma questo contenuto non ci sorprende), e di un “gas strike”, presumibilmente un missile o una bomba che andrà a sprigionare del gas altamente tossico nelle vicinanze dell’esplosione.

Il post dei leaker su Black Ops Gulf War

Ricordiamo che tutte queste informazioni sono ancora parziali e non ufficiali, e potrebbero quindi variare (in parte, o del tutto) rispetto ai contenuti che verranno effettivamente rilasciati una volta che il gioco sarà disponibile.

Seguiranno nuovi aggiornamenti sulla questione, ed in generale su tutto ciò che concerne il nuovo Call of Duty.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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