Warcraft, l’Inizio: la recensione in anteprima (senza spoiler)!
La domanda che tutti, per mesi e mesi di trailer, poster e featurette ci siamo posti, era una sola: il film di Warcraft sarà degno del gioco che tutti noi amiamo, oppure sarà l’ennesima fallimentare trasposizione cinematografica di un videogame?
E’ con grande gioia e un bel respiro di sollievo che posso dirvi si, è un gran bel film. Ma non solo.
Duncan Jones ci prende fin dal primissimo minuto e, con tutta l’innocenza di un regista al suo primo blockbuster, ci trascina in lungo e in largo per un’Azeroth ricostruita con cura maniacale. Ogni dettaglio è dove dovrebbe essere, ogni inquadratura studiata per ricreare le atmosfere e i luoghi sia degli strategici che di World of Warcraft.
E credetemi, chiunque abbia passato l’adolescenza a guidare le proprie truppe su Warcraft 3 avrà un tuffo al cuore quando la camera si alza in cielo, mostrandoci la guerra fra orchi e umani dalla stessa prospettiva di un RTS. Jones ha nascosto chicche quasi in ogni scena, per chi sarà abbastanza attento da notarle.
Ma questo non è solo un film per i fan: la trama è intessuta bene, evitando il rischio di accelerare troppo. La sceneggiatura si prende il suo tempo per introdurci i numerosissimi personaggi, lasciando il giusto spazio ad ognuno di loro. Il dialogo iniziale tra Durotan e Draka mostra subito qual è l’intenzione di Jones: Warcraft non è solo la storia dello scontro inevitabile fra gli orchi, in fuga dal loro mondo morente, e i pacifici regni di Azeroth; Warcraft è, soprattutto, una storia di persone, anche quando alcune di esse sono giganti verdi (o marroni) di due metri e mezzo. E gli attori rispondono alla chiamata del loro regista in maniera esemplare: indimenticabili le performance di Kebbel (Durotan), Kazinsky (Orgrim) e Galvin (Draka), aiutate da una performance capture perfetta. Ma altrettanto convincenti sono le loro controparti umane: Fimmel (Anduin Lothar) e Schnetzer (Khadgar), sebbene si discostino più degli altri dalle loro versioni videoludiche, formano una splendida quanto improbabile coppia. Una scena, in particolare, farà impazzire qualunque player che abbia mai preso in mano un mago in WoW, parola mia! Foster ci regala a sua volta un Medivh pressoché perfetto e Paula Patton riesce nella non facile impresa di rendere Garona un personaggio non solo credibile, ma molto ben riuscito.
Sul lato tecnico, il film è probabilmente quanto di più incredibile si sia mai visto sul grande schermo. L’Industrial Light & Magic ha eguagliato, se non superato, la potenza visiva di Avatar con effetti da togliere il fiato, che fanno presto dimenticare un montaggio non sempre perfetto. Le battaglie non lasciano un attimo di respiro e il 3D non scade nemmeno nelle sequenze più movimentate, senza però essere mai troppo invasivo.
Eppure nessun effetto speciale, neanche il più spettacolare, potrebbe nulla senza una buona storia. E Warcraft racconta la propria nel modo giusto, con un ritmo più riflessivo nella parte iniziale, interrotto da improvvisi sprazzi di azione, a tratti anche piuttosto brutale. Le vicende della Prima Guerra sono riportate piuttosto fedelmente, con alcuni importanti cambiamenti che però non stonano nella dimensione del film. Ricordiamoci che Chris Metzen ha più volte dichiarato che quello cinematografico sarà un universo “parallelo” rispetto ai giochi, un po’ come il Marvel Cinematic Universe per i fumetti da cui è tratto. Gli eventi cominciano ad accelerare verso metà pellicola, ma non voglio farvi alcuno spoiler: sappiate solo che anche i fan più incalliti avranno delle sorprese, che però sono molto ben costruite. E, che siate cresciuti o meno con Warcraft, in più di un’occasione non sarà facile trattenere le lacrime. Il finale, più epico che mai, lascia spazio a quei sequel che tutti speriamo possano vedere la luce. Le premesse sono più che buone.
In conclusione, Duncan Jones e la produzione incrociata di Universal, Legendary e Blizzard hanno, per la prima volta nella storia, portato realmente un videogioco su grande schermo. Ma lo hanno reso credibile ed entusiasmante per chiunque abbia la voglia di sedersi in poltrona e aprire la mente e il cuore ad Azeroth, un mondo reso più vivo che mai da un film che tecnicamente sfiora la perfezione, fatto di umani, nani, elfi e giganteschi orchi armati di ascia, in cui un incantesimo può spazzare via un intero battaglione.
E se invece fate parte di quei dodici milioni di giocatori che hanno passato anni a vivere in quel mondo… beh, vi posso garantire che vi sarà davvero difficile non innamorarvi di questo film. Tratterrete il fiato, riderete, piangerete, vi verrà voglia di gridare in sala. Che sia “per l’Orda!” o “per l’Alleanza!”, il vostro cuore lo lascerete lì, sui campi di battaglia di Azeroth, che hanno davvero preso vita sul grande schermo.