Licenziamenti massivi, Activision, nuovo CFO ed altro: è vicina la fine di Blizzard?

Licenziamenti massivi, Activision, nuovo CFO ed altro: è vicina la fine di Blizzard?

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Le scelte del gigante dei videogiochi scontentano tutti, dai fan ai dipendenti ai media

Blizzard è sotto il fuoco della critica da ogni lato: i fan si ribellano contro una delle case di produzione più amate di sempre, i media condannano le scelte di business della multinazionale e i dipendenti riportano ormai da un paio di mesi come la compagnia stia cercando, attraverso l’elargizione di bonus in denaro, di convincerli a licenziarsi.

Partiamo dal principio: il Blizzcon 2018. Il primo grave colpo alla fanbase della casa di produzione arriva dal lancio di Diablo Immortal. Questo nuovo titolo, uno spin-off del classico Diablo costruito per la piattaforma mobile, ha suscitato le ire di moltissimi giocatori. Nella stessa convention, Blizzard ha anche annunciato che nel futuro vedremo arrivare anche i porting degli altri titoli della casa su mobile, da HotS a Overwatch.

Alla Blizzcon 2018 i fan hanno fischiato ripetutamente l’annuncio di Diablo Immortal

Inutile ricordare quale fosse stata la reazione dei fan al momento dell’annuncio: la compagnia californiana è stata ripetutamente accusata di voler spremere ogni singolo centesimo dalla propria fanbase portando su mobile anche titoli che con lo smartphone non hanno nulla a che spartire.

Poco dopo è arrivato un ulteriore scossone per i fan, questa volta di Heroes of the Storm: Activision, la compagnia proprietaria di Blizzard, ha infatti dichiarato che la necessità per la compagnia al momento è tagliare i costi in eccesso. Il risultato è stato il completo sradicamento del settore competitivo del titolo MOBA, che ha lasciato senza lavoro centinaia di persone tra caster, analisti, giocatori, allenatori, team e, ovviamente, sviluppatori. Ancora peggio, però, è stata la ricezione della notizia da parte della community: nonostante HotS non abbia l’enorme fanbase di titoli come League of Legends, i fan di questo gioco (cosa che vale anche per tutti gli altri franchise Blizzard) sono estremamente legati al titolo, ed assistere alla completa obliterazione di tutto il settore pro in un attimo è stato un duro colpo.

La Heroes Global Championship è uno dei tornei cancellati dalla Blizzard per HotS

Arriva poi la scissione con Bungie: Activision in un colpo solo perde un franchise controverso ma amato, Destiny, e una buona fetta di fanbase che rimane sconcertata dalla mossa di mercato. Blizzard, dal canto suo, non vanta una perdita se non in immagine: i fan rimangono sempre più sconcertati dalla direzione nella quale si muove questa compagnia, da sempre rinomata per la sua attenzione alla fanbase ed una enorme dedizione ed amore per i titoli che pubblica.

In seguito ai tagli, però, è arrivata una ulteriore mazzata per dipendenti e fan in egual misura: l’arrivo del CFO, Capo delle Operazioni Finanziarie, “suggerito” da Activision, Dennis Durkin. Non solo Durkin entra in posizione con uno stipendio da capogiro, 900.000 dollari annui più 1.35 milioni di bonus obiettivo, ma il nuovo CFO vanta anche un pagamento all’entrata di ben 15 milioni di dollari. È vero che 11.3 milioni vengono pagati in stock, ovvero in azioni della società, ma rimane il fatto che sborsare una simile cifra da capogiro per un’azienda in un regime di taglio delle spese è una mossa mal vista da tutti, dipendenti compresi.

Dennis Durkin, ex CFO di Microsoft ora passato in Activision Blizzard

In mezzo a tutto questo marasma arrivano altre notizie sconcertanti. Alcuni dipendenti, infatti, riportano di aver ricevuto dei bonus in denaro come incentivo per licenziarsi, mentre sempre più testate riportano degli insight aziendali secondo i quali a Blizzard sarebbe stato chiesto da parte di Activision di sfornare molti più giochi invece di concentrarsi su pochi, ottimi titoli.

L’ultima, terrificante notizia arriva stanotte: per i dipendenti di Blizzard sono in arrivo licenziamenti di massa. Si parla di centinaia, se non migliaia, di posti di lavoro perduti, e di centinaia o migliaia di lavoratori in mezzo ad una strada. Il mercato non è stato clemente con Activision Blizzard nel 2018, ma una mossa di questo calibro ha lasciato spiazzati tutti, generando un fortissimo malcontento sia tra i fan, ormai inviperiti con la società che sembra essere diventata una corporation meschina ed avida, che tra i dipendenti, visto che ognuno di loro potrebbe perdere il lavoro in un batter d’occhio.

È vero che Blizzard sta diventanto una orrida, meschina macchina da soldi? I fan hanno ragione di temere l’avvento di una “nuova EA”, come è stato scritto da un utente su Reddit? Potrebbe essere, ma è presto per saltare a conclusioni: la compagnia è entrata in una fase di transizione completa, e non è ancora possibile predire come ne uscirà.

L’assunzione di un nuovo CFO, infatti, non è casuale; si tratta di una accurata scelta che molte multinazionali hanno fatto prima di Activision Blizzard, anche qui in Italia. Il regno di Durkin è in realtà una sorta di “governo tecnico”, per utilizzare un termine al quale siamo abituati: lo scopo dell’arrivo di questo CFO è molto semplice: arrivare prendendo un ingente bonus, licenziare un sacco di persone e fare altre scelte molto discutibili e, una volta che tutti saranno arrivati ad odiarlo proprio per le sue politiche discutibili, andarsene con il suo malloppo. Lo scopo di questa transizione è ottenere un’azienda più “sana” e liberata dal suo peso in eccesso, e per fare ciò serve un capro espiatorio che sia pronto a prendersi tutta la colpa (ed un sacco di quattrini) per poi lasciare il posto al prossimo CFO una volta che queste radicali rivoluzioni interne saranno compiute.

Le quotazioni di Activision Blizzard sono crollate nella fine del 2018, passando da 83 dollari ai 48 di qualche giorno fa, quasi la metà del loro valore il 3 ottobre, un mese prima del Blizzcon.

Blizzard è una delle più antiche e venerabili tra le case di produzione di videogame. Fin da tempi immemori, infatti, noi consumatori possiamo godere dei suoi fantastici franchise come Warcraft e Diablo o di molti titoli più recenti come Hearthstone e Overwatch. Blizzard si è ritagliata un posto speciale nel cuore di molti creando un universo espanso molto legato, con personaggi che si rivedono in un gioco o in un altro, easter egg improbabili e contenuti sempre ben lavorati e di ottimo livello. Purtroppo ora la compagnia versa in un terribile stato, e il suo valore di mercato continua a calare; proprio per questo la casa di produzione ha dovuto compiere delle scelte drastiche, come gli innumerevoli licenziamenti o il taglio dei fondi a HotS.

Nel nostro cuore di giocatori in primis e di professionisti del settore poi possiamo solo sperare in un veloce recupero nella situazione della società, che comunque non arresta i progetti in corso: la Overwatch League continua, così come il remake mobile di Diablo (forse non troppo fortunatamente) e, come di consueto, le espansioni e aggiunte ai giochi che amiamo tanto.

Non ci rimane altro che aspettare, ma una magra consolazione c’è: non è detto che Blizzard finisca per essere una delle solite multinazionali che pensano solamente al profitto, ma per vedere ciò che rimarrà di questa un tempo gloriosa casa di produzione dovremo ancora aspettare qualche anno.

Destiny 2: ma quando arriva The Final Shape?

Destiny 2: ma quando arriva The Final Shape?

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11/04/2024 18:12 di Marco "Stak" Cresta
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Pronti a scrivere ancora una volta la propria leggenda con Destiny 2: The Final Shape (La Forma Ultima), l’ultima stagione della saga Light and Darkness, alcuni ritardi nello sviluppo hanno costretto Bungie a far slittare di qualche mese l’uscita che potrebbe vedere i personaggi in azione nel Nexus.

Nell’attesa la software house ha deciso di rilasciare degli aggiornamenti gratuiti sotto il nome di Destiny 2: Into the Light, una mini espansione aggiuntiva il cui intento è accompagnare i fan dello sparatutto che hanno terminato la Stagione dei Desideri.

Destiny 2: Into the Light gratis e cosa prevede

Per giocare a Destiny 2: Into the Light potete utilizzare una console di gioco (Play Station e/o Xbox) o accedervi da desktop attraverso il sistema operativo Windows. In quest’ultimo caso è sufficiente aprire il browser e usare Xbox desktop, anche utilizzando l’estensione Chrome di ExpressVPN per aumentare la sicurezza della connessione durante la sessione di gioco.

In alternativa, per unirsi ai quasi 45 milioni di giocatori attivi in tutto il mondo, Destiny 2 è presente sulle piattaforme di Steam e di Epic Games, anche in questo caso accessibili dal tuo gaming pc o notebook.

Into the Light, essendo una espansione di transizione è stata programmata come una introduzione a The Final Shape rivolta sia ai veterani che ai nuovi giocatori.

Riguardo ai veterani di Destiny 2 si è speculato molto sul ritorno di alcuni personaggi, tra cui Cayde-6 (il video di presentazione parla di una “rinascita”). Per quanti si sono persi i primi capitoli, invece, è probabile che verrà loro offerta la possibilità di rivivere l’intera storia di Destiny 2 a partire dal principio de La Guerra Rossa.

Il ritorno alla Guerra Rossa per recuperare giocatori

La strategia di offrire gratuitamente l’intera storia di Destiny 2 potrebbe essere dettata anche dai numeri degli ultimi anni.

Nonostante il videogame mantenga la settima posizione tra gli MMO (Massively Multiplayer Online) con 425 mila giocatori attivi quotidianamente, negli ultimi anni ha perso un po’ della sua capacità di attrazione e ancor più dopo le recenti scelte fatte dal suo sviluppatore che hanno portato all’estromissione dal progetto di una parte rilevante di programmatori, causando il ritardo nell’uscita di Destiny 2: The Final Shape.

Tuttavia, i dati di utilizzo resi disponibili da Steam Charts, realtà non associata a Valve (proprietario di Steam), suggeriscono un aumento d’interesse nel gioco in concomitanza con la presentazione delle novità contenute in Destiny 2: Into the Light.

L’ultima epica battaglia dei guardiani

In fondo dover attendere un po’ più di tempo per combattere l’ultima epica battaglia come guardiani della Terra non è un male, significa arrivarci più addestrati. Pronti a ritrovare antichi personaggi persi alcune stagioni or sono, decisi a radunare l’Avanguardia che porrà termine alla guerra tra Luce e Oscurità.

L’ultimo viaggio dei Guardiani nel cuore del Viaggiatore è probabilmente il più pericoloso e spaventoso, quello a cui vi preparate sin dal primo giorno in cui avete deciso di liberare la Terra dal male.

‘Warzone, prendi esempio dagli altri’: multa salatissima da 10+ MILIONI$ per i venditori di CHEAT

‘Warzone, prendi esempio dagli altri’: multa salatissima da 10+ MILIONI$ per i venditori di CHEAT

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21/06/2022 12:48 di Amin "Gosoap" Bey El Hadj
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Warzone e Destiny legati dal problema del cheating – Elite Boss Tech, una compagnia tra le più conosciute nell’ambito della compravendita di CHEAT, ha recentemente ricevuto una multa da Bungie per una cifra spropositata, che ammonta ad oltre 10 MILIONI $.

Per chi non avesse avuto modo di seguire la vicenda, il tutto è iniziato ormai oltre un anno fa, con una citazione in giudizio da parte della compagnia madre di Destiny 2 nei confronti della Elite Boss Tech con sede in Canada.

Come riportato nell’accurato report di TorrentFreak, la compagnia canadese era stata citata da Bungie per la violazione di qualche migliaio di termini e più in generale per lo sviluppo di software considerabili CHEAT.

La causa contro i venditori di CHEAT di conclude con una multa, Warzone potrebbe prendere esempio?

Nonostante all’epoca dei fatti la notizia non avesse destato molto stupore e fosse anzi stata ricevuta un po’ come l’ennesimo tentativo fallimentare di contrastare il cheating, ad oggi la causa si è infine risolta.

A ”pareggiare i conti”, secondo quanto riportato nelle ultime ore, sarebbe un accordo ad 8 cifre, che la Elite sarà costretta a versare alle casse di Bungie. La cifra, che ammonta precisamente a 13 MILIONI e mezzo di Dollari, è basata su un numero totale di download accertati di 6,765.

Sulla base di quanto accaduto, moltissimi utenti si sono riversati sui social ufficiali di Activision e Raven per invitare le aziende a prendere esempio da Bungie ed iniziare a punire molto più duramente i venditori di software illegali.

Cosa ne pensate community? Siete d’accordo? Come al solito la discussione è aperta!

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Caro Pow3r ti scrivo… (Così tu mi blasti un po’)

Caro Pow3r ti scrivo… (Così tu mi blasti un po’)

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11/10/2021 10:01 di Amin "Gosoap" Bey El Hadj
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Nel corso del pomeriggio di venerdi e sabato, la nostra testata é stata duramente attaccata dal noto streamer Giorgio ‘Pow3r’ Calandrelli, il quale in un commento su Facebook ripreso anche dai colleghi di Dr. Commodore (che non linkeremo per risparmiargli critiche inutili, a differenza loro) ci ha dato fondamentalmente dei venditori di fuffa.

Lasciando ad un futuro editoriale eventuali commenti sullo sciacallaggio come quello pateticamente perpetrato dalla redazione di Dr.Commodore (che spesso diventa norma nel panorama d’informazione videoludica italiana), vorremmo concentrare tutte le nostre attenzioni sul solo commento di Pow3r rilasciato su Facebook, andando a discernere i suoi punti, affrontandoli uno per uno.

Sono POW3R e sincero avete rotto il cazzo con i titoli clickbait e non riportare le notizie storpiandone a vostro piacimento per alimentare odio e flame. Ho espressamente detto che Final Fantasy XIV e WOW sono i migliori MMO ma troppo complessi per un giocatore che non li ha mai giocati e questo vale anche per gli altri MMO sul mercato.

Per quanto riguarda New World ho spiegato che rispetto a questi è più accattivante perché più semplice e alla portata di un nuovo giocatore che non ha mai giocato questa categoria. La battuta su Metin era con un amico che era in chat che è fan di Metin. Smettetela di usare il mio nome per i vostri articoli clickbait e specialmente create disinformazione. Più che una testata di news siete novella 2000 con le cagate che scrivete.”

”PS: gioco a WOW da quando avevo 11 anni, Vanilla fino a BFA e ho fatto anche SR1 su TBC, ho militato anche nei KOH per quanto riguarda PVE ad alti livelli. Prima che arrivino i mostri con la spada in mano a dire che non ho mai giocato ad un cazzo. Aggiungo mmo giocati: Ragnarok, SWTOR, AOC, WAOR, e tantissimi altri che manco mi ricordo’

Clickbait, una parola forte nata e cresciuta nei primi anni di Youtube (e che tutt’oggi continua a farla da padrone anche nei canali più famosi, tra cui anche il tuo, Pow3r) che non sentiamo per nulla nostra, e che indica un connubio di titoli ed immagini fuorvianti rispetto al contenuto dell’ articolo, video, od opera in generale.

Questo nel pezzo non é accaduto, le dichiarazioni effettuate da te sono state riportate con estrema accuratezza e precisione professionale. Questo, proprio perché nuda verità, non ti esime da eventuali critiche che giungono da persone che si fermano ad un titolo riassuntivo, scegliendo di non approfondire la questione.

Punto secondo: quello che hai detto nel commento su Facebook non é quello che viene detto nelle clip, che comunque Pow3r, o chi per lui, ha prontamente provveduto ad eliminare una volta che erano arrivate in tendenza tra i video del suo canale Twitch (come da immagine QUI SOTTO).

La scena italiana, della quale ti abbiamo sempre considerato un degnissimo rappresentante, dovrebbe forse imparare che quanto detto durante una diretta (nella quale si viene difesi da un certo numero di moderatori e si è permeato in un ambiente creato appositamente per i fan e non per gli hater) non rappresenta la totalità del pubblico, ed ha quindi una grande rilevanza, dal momento che nessuno può vietare a nessuno di riportare tali dichiarazioni per creare una discussione attorno ad una figura di rilievo.

POW3R

Quanto appena spiegato, accade di continuo in praticamente qualunque regione del globo terracqueo ed anche in Italia in altri ambienti (basti vedere la politica, il calcio, e la televisione) senza che nessuno si arrabbi o si offenda per delle critiche ricevute al suo pensiero, e che anzi a nostro modesto avviso dovrebbe essere la normalità in un ambiente che voglia sviluppare un discorso costruttivo (anche se purtroppo alcuni individui spesso non collaborano) e non prendere per oro colato ciò che dice una persona con un discreto seguito.

La disinformazione é un grande problema di questo triste mondo nel quale ci troviamo, ed i vari ricami che millanti riguardo quanto riportato nel nostro articolo lo sono ancora di più. Alcuni tuoi fedeli seguaci ci hanno accusato di aver estrapolato, manipolato e montato ad hoc le tue parole per far trasparire un messaggio fuorviante che doveva attirare odio, tuttavia ti assicuriamo che nulla potrebbe essere più lontano dai nostri standard lavorativi (visto che tra le altre cose le stesse erano state create da un tuo follower che si é anche detto contento che esse avessero generato una bella discussione nel gruppo di World Of Warcraft) e le clip che abbiamo ricaricato online e che TUTTI potranno vedere per creare un contraddittorio degno di questo nome sulle parole che sono uscite fuori dalla tua bocca (e non un intervento da bullo fatto su Facebook), lo potranno dimostrare.

-La clip di Pow3r e le nostre considerazioni-

Video 1Video 2

Il CEO di Powned Marco ‘Stak’ Cresta ha riassunto, in un video che lasceremo qua sotto, le nostre opinioni e reazioni a caldo a questo duro attacco che, dobbiamo essere sinceri, ci ha effettivamente fatti questionare sul nostro operato, da professionisti estremamente critici verso noi stessi quali siamo sempre stati.

Dopo un relativamente breve brainstorming tra di noi abbiamo valutato corretto quanto riportato nell’articolo ed abbiamo deciso di non piegarci, né farci intimidire da qualche milione di follower, rispondendo con onestà ed inflessibilità, come si converrebbe in queste occasioni.

-Il video di Stak-

Insomma, caro Giorgio, anzi, caro POW3R, come ti sei presentato sotto al nostro post, questo é quanto l’autore originale dell’articolo aveva da dire. Magari non leggerai mai queste parole, ma spero sinceramente che lo facciano più persone possibile e che questi lettori capiscano l’importanza dei gesti compiuti da questi autoproclamati giganti del web e quanto sia a sua volta importante lottare per lo sviluppo di un ambiente con una florida produzione d’informazione e discussione nel nostro paese, soprattutto in un momento così delicato per l’ambiente esportivo, anche attraverso i suoi principali esponenti.

La campagna NoClickBait

A dimostrazione di quanto sia per noi assolutamente importante utilizzare dei titoli che rispecchino i contenuti dei nostri articoli, e che le informazioni trasmesse dalle stesse siano sempre vere e non ingannevoli o in qualunque forma “alterate”, abbiamo deciso di aggiungere un box nel quale potrete darci le vostre impressioni.

Se dopo la lettura di un articolo vorrete comunicarci il vostro disappunto rispetto al titolo ed ai contenuti, potrete farlo semplicemente cliccando su “Clickbait” nel box in basso a destra. Se al contrario avrete piacere di segnalare l’effettiva pertinenza/autenticità di quanto da noi scritto, vi basterà cliccare su Non Clickbait. Provvederemo a pubblicare ogni settimana dei report dettagliati con i vostri pareri.

A Pow3r, fiduciosi che i nostri lettori possano capire appieno la situazione e farsi la loro idea a prescindere da qualunque pregiudizio, ti mandiamo un caloroso saluto.

-La redazione di Powned-

La clip di Pow3r

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