Valorant – Riot fa partire un’indagine contro gli SMURF, ecco i dettagli!
Il designer del competitivo Jon Walker e la produttrice Sara Dadafshar, entrambi appartenenti al team di sviluppo di Valorant, hanno recentemente affrontato la situazione degli ”smurf” sul gioco, dando qualche anticipazione su quello che potremo aspettarci da parte loro durante le prossime patch.
Un ‘‘Ask Valorant’‘ totalmente dedicato ad un solo argomento é qualcosa di assai raro, ed il fatto che in questo caso il team di sviluppo abbia voluto dedicare un paragrafo imponente come quello presentato poco più in basso, solo all’argomento ”smurf”, é sicuramente segno del fatto che Riot é in ascolto ed i nostri feedback sulla quantità di smurf sono arrivati a destinazione.
Nel particolare, in risposta ad una delle domande più comuni alle quali gli sviluppatori vengono continuamente sottoposti in tutti gli ambienti della rete, ossia, ”Le mie partite sono un coinflip, incontro ocntinuamente gente che non sembra al mio livello, é normale?”, gli sviluppatori hanno risposto:
”Lo smurfing è un fenomeno relativamente ridotto ma assolutamente presente, e provoca molta frustrazione. Abbiamo raccolto ed esaminato feedback da tutti i nostri canali, e da allora indaghiamo sullo stato dello smurfing in VALORANT.
Dal momento che questa indagine è in pieno svolgimento, attualmente non abbiamo un piano d’azione preciso da condividere con voi. Vogliamo però almeno parlare delle domande principali sulle quali il nostro team sta lavorando attivamente:
- Come identifichiamo gli smurf nei nostri sistemi, e quanto spesso ci si imbattono i giocatori?
- Perché i giocatori si danno allo smurfing?
- C’è un qualche bisogno non soddisfatto che costringe i giocatori a fare smurfing?
- Quali modifiche dobbiamo implementare per combattere lo smurfing?
Sappiamo che per chi si imbatte negli smurf è difficile accettare che attualmente non esiste una soluzione, ma dobbiamo avere la certezza di affrontare questo complesso problema nel modo giusto, senza danneggiare altri sistemi. Vogliamo capire esattamente quali sono le vostre necessità e come possiamo soddisfarvi tutti al meglio!
Per esempio, abbiamo notato che parecchi fanno smurfing senza intenti negativi: vogliono solo giocare in modo competitivo con amici di grado diverso. Esiste tuttavia una minoranza di persone che crea account smurf con intenzioni disoneste.
Combattere lo smurfing non significa solo punire, ma anche rendere VALORANT più accessibile in modo che i giocatori senza intenti negativi non debbano più ricorrere a certi mezzi. Quando arriveremo a un punto in cui saremo soddisfatti della soluzione che abbiamo trovato e riterremo di aver eliminato i motivi di cui sopra, allora potremo punire i malfattori rimasti, magari arrivando addirittura a toglierli dal gioco.
Vogliamo sottolineare che al momento questo è uno degli obiettivi principali del team competitivo, e, anche se ci troviamo nella fase di indagine e ci vorrà del tempo per passare all’azione, sappiate che noi vi ascoltiamo e concordiamo sul fatto che questo sia un problema sul quale è necessario investire molte risorse.
Ah, già che ci siamo, vale la pena far presente che, anche se giocare contro avversari che sembrano non appartenere al vostro grado può essere un’esperienza disarmante, abbiamo rilevato che lo smurfing non è così diffuso come pensano alcuni membri della community. Già, a volte potrebbe esservi capitato semplicemente di trovare qualcuno che sta giocando alla grande. Per essere chiari, non stiamo negando o minimizzando la serietà del problema dello smurfing, e siamo pienamente determinati ad affrontarlo con la collaborazione di tutti voi. Ma la prossima volta che vedete qualcuno che gioca davvero bene, ricordate che forse, magari, è semplicemente scatenato.”
Insomma, sebbene questa non fosse probabilmente la risposta che molti giocatori della community internazionale di Valorant si aspettavano, le parole riportate qui sopra segnano un punto chiave nella lotta ad un fenomeno, secondo chi scrive, fin troppo sottovalutato nell’ambiente videoludico e, se non altro, ci fanno capire che Riot, analogamente a Respawn per Apex, sta cercando di creare in qualche modo un ambiente più inclusivo.
Come al solito non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensate dell’argomento e quindi l’invito é, come al solito, a lasciare un commento con la vostra opinione!
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