Sinatraa dovrà completare il “training comportamentale” prima di tornare in VCT: Riot si scusa e fa retromarcia
L’annuncio del ritorno di Sinatraa ha scatenato diverse polemiche sui social, visto il comportamento di Riot che ha concesso al giocatore di saltare il classico “training comportamentale”. Proprio a causa di questo, l’azienda ha fatto subito retromarcia, scusando e costringendo il ragazzo a partecipare al corso.
Una retromarcia assolutamente necessaria, vista che la decisione presa in partenza avrebbe creato un precedente troppo importante per i giocatori che saranno sanzionati in futuro. Sicuramente se ne discuterà ancora molto di questo argomento.
Ma andiamo a vedere cos’è realmente successo in questi giorni e perché il giocatore dovrà comunque seguire il famigerato corso.
Sinatraa non verrà subito reintegrato
Una vicenda davvero strana
La storia di Sinatraa inizia circa un anno fa, quando fu accusato di abusi dalla sua ex-fidanzata Cleo Hernandez. Le accuse fecero scoppiare un caos incredibile e Riot iniziò una sua indagine interna, mentre la ragazza passò direttamente dalla polizia e dalle autorità competenti.
Sinatraa non riuscì a collaborare con i commissari di Riot, presentando dei fatti completamente diversi dalla realtà e fornendo dichiarazioni false. Per questo motivo l’azienda decise di sospendere il giocatore, dichiarando che quel genere di comportamento non sarebbe stato mai più tollerato.
Il ritorno
Proprio nei giorni scorsi, circa un anno dopo la sospensione, Sinatraa ha annunciato il suo ritorno nel VCT, il circuito competitivo di Valorant. Riot ha di fatto “scagionato” il ragazzo, permettendogli di ritornare a giocare fin da subito, saltando anche il “training comportamentale” obbligatorio per tutti i giocatori sospesi.
Questo episodio ha letteralmente spaccato la community, facendo infuriare le polemiche feroci nei confronti dell’azienda americana. La pesante reazione del pubblico ha però messo la pulce nell’orecchio di Riot, che ha capito l’errore ed ha fatto subito retromarcia.
Nella giornata del 15 aprile, infatti, il VCT ha pubblicato un comunicato importantissimo di John Needham, head of esports di Riot Games. L’azienda ha fatto “mea culpa” su tutti i fronti, scusandosi per la decisione e dichiarando che Sinatraa potrà essere riammesso soltanto dopo aver completato il “training comportamentale”. Se questo corso avrà esito positivo, il giocatore potrà ritornare a giocare in VCT.
Inoltre Needham ha dichiarato che l’azienda ha aperto un’altra indagine interna, per capire quali siano stati le ragioni di questo “errore”. Solo agendo in questa maniera e facendo retromarcia su una decisione sbagliata si potrà garantire l’integrità competitiva di tutto il circuito anche in futuro.