Recensione della serie Kingdom (Netflix) – una gradevole sorpresa
Zombie nella Corea del 1600. Sì, suona malissimo almeno ad un primo sguardo, ma se si passa oltre ci si trova davanti a Kingdom, la prima serie coreana originale Netflix.
Diretta da Kim Seong-hun (A hard day) e scritta da Kim Eun-hee, già autrice dell’opera originale di cui la serie è adattamento: The Kingdom of the Gods.
Vediamo di cosa si tratta.
TRAMA
La prima stagione si compone di sei episodi dalla durata variabile, dai 43 ai 56 minuti.
Kingdom è ambientata nella Corea durante il periodo Joseon, nello specifico qualche anno dopo l’invasione Giapponese del 1592-1598. Il protagonista è il principe ereditario Chang, il quale si ritrova coinvolto in una serie di giochi politici contemporaneamente alla diffusione di una strana malattia nel suo regno, che pare abbia colpito perfino l’Imperatore.
La trama risulta interessante e ben scritta, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, creando motivazioni per i personaggi, background e rapporti, offrendo una caratterizzazione generale piuttosto solida, nonostante la natura un po’ “macchiettistica” dei vari personaggi. Per essere più chiari ci sarà la spalla comica, l’uomo d’azione dal passato oscuro, un principe dagli ideali puri, un villain idealista in cerca di vendetta, e così via. Tuttavia ciò non infastidisce, creando personalità godibili che regalano bei momenti.
Lo storytelling è buono, gestendo bene situazioni concitate, attimi di riposo ed approfondimento, scene di tensione e trame di corte.
Quest’ultima componente della storia risulta un’ottima aggiunta, arricchendo la serie con un contesto storico-politico e “giochi del trono”, che eleva il tutto al di sopra della classica serie di zombie.
A questo proposito i non-morti sono gestiti in modo ottimo a partire dalla malattia stessa che li genera, sulla quale viene detto quanto basta per farsi un’idea di come funziona, ma senza esagerare. I mostri sono veloci, pericolosi e numerosissimi, ma hanno un’apparente debolezza (oltre al solito “mira alla testa”), ossia la luce del sole. Queste bestie si animano infatti solo durante la notte, mentre di giorno entrano in una sorta di letargo, apparendo così come normali cadaveri.
Kim Eun-hee firma una sceneggiatura discreta, con un buon ritmo e personaggi godibili, insaporita da alcuni colpi di genio qua e là. Ovviamente non è perfetta e cade vittima di alcuni cliché molto abusati nel genere (diffidenza sull’esistenza della malattia, fraintendimenti vari, tradimenti ovvi ecc.), ma che non risultano fastidiosi per come inseriti nel contesto.
La serie procede verso un finale di stagione chiudendo con un cliffhanger piuttosto riuscito.
TECNICA
La serie Kingdom ci ha stupito tecnicamente, presentando una regia solidissima, che offre soluzioni capaci di gestire i momenti concitati in modo ottimo, e costruendo tensione nelle scene più horror. Degni di nota un paio di piani sequenza molto ben riusciti ed ottime riprese aeree.
Menzione speciale per la fotografia, capace di dare il giusto tono alla serie, giostrandosi tra una resa coloratissima del palazzo reale, decadenti villaggi di periferia e spettrali boschi, mantenendo un costante ma non eccessivo tono lugubre.
Gli effetti pratici sono di alto livello, dai costumi caratteristici dell’epoca al trucco dei non morti. Per quanto riguarda la CGI utilizzata, diciamo “bene, ma non benissimo”.
La recitazione è ottima con Ju Ji-hoon (Principe Chang) che offre una solida interpretazione, accompagnato da un Kim Sang-ho (la guardia del principe Moo-young) molto carismatico. Bae Doona (dottoressa Seo-bi) e Kim Sung-kyu (Yeong-Shin) danno una prova davvero convincente, ed un villain interpretato da Ryu Seung-ryong (Cho Hak-ju) dal gran spessore.
Buona la colonna sonora, con incalzanti ritmi nelle scene d’azione e abbastanza inquietante quando serve.
CONCLUSIONE
Kingdom ci ha stupiti. Pur presentandosi come una possibile serie trash a base di zombie si è dimostrata una serie capace di offrire molto di più, con una storia interessante e ben raccontata, una realizzazione solidissima, una regia sontuosa e ottimi personaggi.
Una seconda stagione è prevista per Marzo del 2020. Speriamo si mantenga all’altezza di questo ben riuscito inizio.
Voto: 8/10