Il mio viaggio con lo studio Ghibli: Il castello errante di Howl!
Il mio viaggio con lo studio Ghibli – Salve a tutti, data la mia ignoranza per quanto riguarda i film dello studio Ghibli, qualche mese fa ho iniziato un viaggio per colmare questa lacuna! Prima di partire ho dovuto preparare il necessario: una buona connessione, un computer, account Neflix (n.d.r. con estensione Party) e sopratutto un compagno di viaggio, la mia ragazza che saluto e mi ha fatto compagnia vedendo con me tutti i film.
Almeno secondo la mia esperienza non esiste un ordine, oltre quello cronologico, per vedere la filmografia dell’omonino studio, produttore del grande Hayao Myazaki. Ogni articolo tratterà una tappa del viaggio, il primo film è stato: Il castello errante di Howl.
Particolare che non tutti sanno è che il film è tratto dal romanzo di Diana Wynne Jones.
Castello errante?
La prima domanda che viene da farsi, sentendo il titolo del film, è “Castello errante?” Insomma non è il classico edificio a cui siamo abituati e chi è il cuore o meglio il fuoco della struttura? Calcifer. Voi direte: ma è impazzito? Giusto, manca lo spaventapasseri errante che segue la nostra protagonista… No un attimo, facciamo prima un resoconto della situazione! Un elemento comune di questi film è come la storia si sviluppi senza dare un vero e proprio “contorno” al mondo in cui è ambientato.
L’articolo non contiene spoiler in modo tale da poter essere consultato anche da chi non ha ancora visto il film
Un bel giorno una strega arriva, una ragazza diventa vecchia e un misterioso uomo appare in città.
Il film segue la storia di due personaggi diversi tra di loro ma uniti da uno scopo comune: sconfiggere una potente maledizione. La prima ad essere presentata è la giovane Sophie che viene salvata, da dei gendarmi, da un misterioso mago: Howl.
Ma la protezione del mago, che allo stesso tempo viene inseguito da forze maligne, non è sufficiente a salvare la ragazza dalla strega delle lande… la quale, ossessionata dal cuore del mago, farà visita a Sophie cambiando il suo aspetto in una vecchietta: con una potente maledizione.
A questo la nostra, giovane dentro, anziana si troverò costretta a lasciare la città in un corpo che non è il suo.
Le tematiche del film
Nonostante possa sembrare una semplice storia d’amore tra i personaggi, il loro rapporto è solo lo sfondo di quello che è la crudeltà della guerra e come le persone possano essere cambiate da quest’ultima.
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire.”- Albert Einstein
Reputo la frase perfetta! Nonostante il film faccia l’esatto contrario: rendendo la tematica della guerra quanto meno umana possibile, poiché combattuta non solo tramite armi appartenenti al mondo umano, in diversi momenti si percepiscono pienamente parte delle sensazioni derivate da essa.
Sono presenti anche riflessioni estremamente attuali ai nostri giorni riguardo l’aspetto e come esso non debba essere fonte di discriminazione. Voi cosa ne pensate? Ci vediamo nel prossimo articolo con un simpatico mostriciattolo: Totoro!