Halo: perché Master Chief deve togliere il casco nella serie?
La serie TV di Halo è arrivata sui nostri schermi da qualche giorno ormai, ma alcuni fan non hanno gradito una particolare scelta degli sceneggiatori: Master Chief senza casco. Il protagonista della celebre saga non ha mai rivelato il suo volto, mentre qui lo fa già nel primo episodio.
Una scelta che molti non hanno capito, ma che in realtà è resa obbligatoria dal tipo di narrazione imposta in un medium così diverso dal videogioco. In questo articolo vogliamo provare a spiegare perché, dandovi il nostro punto di vista da fan della saga di Microsoft.
Quindi mettetevi comodi e cercate di capire le necessità degli sceneggiatori, evitando di partire in quarta e criticare senza ragionare.
La serie TV di Halo e l’umanità di Master Chief
Rinunciare all’umanità
Chiunque abbia giocato ad uno dei videogiochi della saga di Halo ha imparato a conoscere Master Chief ed il suo personaggio tutto di un pezzo, guidato da una volontà incrollabile e gravato dal peso di essere l’unica speranza per l’umanità.
Proprio a causa di questo, Chief ha dovuto rinunciare alla sua umanità (come gli altri Spartan), chiudendosi in se stesso e diventando una macchina da guerra ammazza Covenant. Ma nonostante questo, John non è mai stato un protagonista silenzioso, non è mai stato solo un’arma.
Come ogni Spartan, Chief si porta dietro una quantità abnorme di sofferenze, dolori e traumi, causati spesso dai trattamenti che si sono resi necessari per renderlo un super-soldato e dall’essere strappato all’affetto della propria famiglia in tenera età. Qualche spiraglio del suo carattere lo possiamo evincere dal rapporto che Chief ha con Cortana, l’IA che lo guida sul campo di battaglia e che con il tempo è diventata la sua unica amica (o anche qualcosa in più).
A causa di queste caratteristiche, Chief è diventato lo specchio dei giocatori, che dovevano avere in mano la sensazione di essere degli eroi. Dovevano immedesimarsi in una guerra combattuta e portata avanti dal solo Master Chief, ultimo degli Spartan. Dovevano sentirsi soli contro l’armata dei Covenant e capire di essere l’unica speranza della razza umana.
Per questo motivo era necessario un distacco tra Master Chief e John. Tra il super-soldato e l’uomo che si nasconde sotto il casco dell’armatura Mjolnir.
Raccontare una storia diversa
Come dichiarato chiaramente da 343 Industries (che ha curato la realizzazione dell’opera), la serie TV di Halo non è canonica e non ha nulla a che fare con le vicende raccontate nei giochi. Questo fattore è determinante ai fini del nostro discorso, in quanto ci fa capire perché è stato dato un volto a Master Chief.
Partiamo da un presupposto fondamentale: una serie TV ed un videogioco hanno delle tecniche narrative completamente diverse. In un videogioco d’azione come Halo, non serve che il giocatore sia emotivamente coinvolto dal personaggio, che può anche non avere un volto o delle emozioni evidenti.
In una serie TV o in un film, le cose sono completamente diverse in base a ciò che si vuole raccontare. Gli sceneggiatori di Halo sono partiti con un solo scopo in mente: raccontare ed esplorare l’umanità del nostro Master Chief. Ed ecco che proprio per questo motivo si rende necessario vedere il volto di John, dell’uomo che veste i panni dell’arma.
Utilizzando questo espediente, gli spettatori riescono ad entrare in empatia con il protagonista molto più facilmente, aiutati anche da un distacco creato ad hoc dagli sceneggiatori tra John e Master Chief. Infatti quando l’atmosfera si fa intima e ci si allontana dalla battaglia, vediamo sempre il volto di Pablo Schreiber, utile a trasmettere i sentimenti di John in determinate circostanze. Mentre quando c’è bisogno dell’arma, del soldato, dello Spartan 117, il casco ritorna al suo posto.
Insomma, la scelta degli sceneggiatori è perfettamente comprensibile ed utile alla tecnica narrativa scelta. Purtroppo, al momento, è ancora troppo presto per dare giudizi definitivi sulla serie nella sua interezza, ma è anche ingiusto condannarla per un particolare che forse non è stato compreso al 100%.