G.R.R. Martin a Repubblica: “le persone conoscono un finale di GOT, non il Finale”!
Attraverso una nuova e lunga intervista pubblicata su Repubblica, il celebre scrittore G.R.R. Martin, autore di tutta la saga di Games of Thrones, si è voluto togliere qualche “sassolino dalla scarpa“, ammettendo che sul finale dell’ultima stagione di GOT vi siano stati degli evidenti problemi.
Al quotidiano italiano, lo scrittore statunitense ha spiegato come, ad un certo punto della sua avventura con HBO, si sia addirittura sentito “scavalcato” dagli autori. Il tutto a causa della fretta che HBO aveva di chiudere la parentesi Games of Thrones.
Come noto infatti, ad un certo punto della storia della serie Games of Thrones gli autori hanno “superato” G.R.R. Martin andando a creare il finale e l’ultima stagione (uscita l’anno scorso) senza che vi fosse un libro scritto da Martin su cui appoggiarsi. Lo scrittore era ed è infatti ancora fermo sul penultimo libro The Winds of Winter.
Dopo The Winds of Winter toccherà poi all’ultimo libro A Dream of Spring concludere la lunga, travagliata e comunque meravigliosa storia di Games of Thrones.
Riguardo al finale è stato proprio lo stesso Martin ad assicurare che quello visto l’anno scorso su HBO è solamente “uno dei” finali ma che non è assolutamente “Il finale”. In questo modo ha quindi lasciato intendere che nei libri in uscita potremmo leggere una conclusione decisamente diversa e, si spera, anche migliore.
La delusione sprigionata dal finale di GOT è stata una delle situazioni che ha maggiormente invaso i social con migliaia (probabilmente anche milioni) di spettatori. Questi, adirati per il discusso finale, hanno finanche raccolto delle firme per chiedere lo sviluppo e la messa in onda di una nuova “ottava stagione”, rifatta da zero e con molta più “calma” sulla tabella di marcia della produzione e delle riprese.
Ovviamente si tratta di pura fantasia visto che è abbastanza impensabile che HBO rimetta in discussione un finale di stagione per una raccolta firme (seppur numerosa che sia). Ma l’evento può comunque servirci da ottimo termometro per capire quanta delusione abbia sprigionato la season 8 nei cuori dei fan.
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A questo punto sembra troppo semplice per Martin prendere le distanze da quanto visto su HBO, specialmente se si parla di prodotti (come i libri) che dovranno presto uscire ed essere venduti. Resta il grande quesito di quanto avrebbe realmente potuto influenzare le decisioni degli showrunner il buon Martin (o quanto ci abbia realmente provato, non riuscendoci).
Lo stesso Martin ha poi ammesso che, nell’idea originale, dopo la settima stagione ci sarebbero dovuti essere 3 film (lungometraggi veri e propri, ndr). Questi sono stati sostituiti poi dall’ottava stagione perché, sempre secondo lo scrittore, la risposta di HBO sarebbe stata “noi facciamo serie televisive, non film“.
Sul finale, lo scrittore ha però voluto in qualche modo riabilitare il prodotto HBO. Ha affermato che alcune variazioni sono inevitabili quando si passa da un libro ad una trasposizione cinematografica (o televisiva). In merito ha ad esempio citato il caso del numero di figli che aveva Rossella O’Hara. Nel romanzo di Margaret Mitchell erano tre mentre nel film Via col vento solamente uno. Secondo lui infatti, non esiste una “versione ufficiale” del numero di figli della O’Hara perché, essendo un personaggio inventato, è impossibile stabilire quale delle due sia quella giusta.
In ogni adattamento cinematografico o televisivo, ha poi proseguito, le variazioni sono inevitabili, anche quando ci si attiene scrupolosamente all’originale, come nel Trono di Spade.
Fonte: Repubblica