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Il grande problema di Rainbow Six: le promesse non mantenute

Il grande problema di Rainbow Six: le promesse non mantenute

Profilo di Vincenzo De Pace
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L’11 giugno è uscita la nuova season di Rainbow Six Siege che  ha portato parte grandi novità e ha sottolineato grossi problemi. Ho giocato abbastanza partite e mi sono interfacciato con molti utenti prima di scrivere queste parole. Rainbow Six Siege è forse il migliore gioco che la Ubisfot ha in fatto di longevità. E cosa decide di fare la casa videoludica nei confronti dell’utenza che ha ? Niente.

Con la nuova stagione si sono ripetuti gli stessi errori che vi sono ormai da tempo all’interno del gameplay. Server che dopo ben 4 anni di esperienza alle spalle non funzionano, continui crash nell’applicazione ecc…

La Ubisoft ha fatto tante promesse prima dell’inizio di questa stagione e non ne ha rispettata nemmeno una.

Cosa non è cambiato in Rainbow Six?

Il glitch di Clash

Non è possibile che non si possa utilizzare un operatore da più di un mese perché non si riesce a risolvere un glitch. Un gioco come R6 non può permettersi questi errori arrivati a questo livello d’importanza nel campo degli esports.

Il glitch degli scudi

Ancora inutilizzabili gli scudi, perché dopo un mese, Ubisoft non è riuscita a risolvere il problema .

Gli altri problemi di Rainbow Six

  • Continui crash all’interno dell’applicazione.
  • Giocatori che abbandonano per più partite consecutive la sessione di gioco. Non vi è stabilità all’interno delle partite in quanto si rimane, nel 70% dei casi, in 4v5 o addirittura in 2v5.
  • I server non sono stabili. Durante le sessioni si continuano ad avere disconessioni o crash casuali e questo, dopo 4 anni di gioco, non è ammissibile.

Conclusioni

Questo può essere evidenziato come uno sfogo personale, ma basta giocare per vedere coi propri occhi. Ubisoft non riesce (al momento) a mantenere alto il livello del gioco, dopo 4 anni di continuità da parte di quest’ultimo. Certi errori e problemi, ormai nel 2019, in un gioco tripla A come R6 non sono ammissibili o giustificabili. Si parla sempre di come si evolverà il gioco e andrà sempre a migliorare, ma più passa il tempo e più queste parole sembrano avere solo uno sfondo ironico.

Rainbow Six Siege è uno dei videogame più giocati e seguiti al mondo in questo momento, ha sempre avuto successo ed è sempre stato continuo. L’utenza, però, non si lamenterà per sempre senza fare nulla. Questo è il momento di prendere consapevolezza dei propri errori e cercare di porvi rimedio, perché continuando così la situazione potrà solo peggiorare

Non ci sono solo lati negativi ovviamente, all’interno del gioco ci sono state delle novità importanti. Purtroppo, però, si tende ad oscurare i lati positivi a causa dell’importanza dei lati negativi

“R6Fix ti permetterà di dare la priorità alle correzioni tramite un sistema upvote. Il feedback dei giocatori è sempre stato incredibilmente importante per noi. Questo è un ottimo modo per noi per valutare ciò che è importante per te.
Non c’è modo migliore per avere un’influenza diretta sul gioco.”
Queste sono le parole riportate dalla Ubisoft, però sembra che, a distanza di tempo, tutto ciò continui senza cambiare.

Mkers entra nell’Esport Internazionale, con il nuovo team di Rainbow Six

Mkers entra nell’Esport Internazionale, con il nuovo team di Rainbow Six

Profilo di Stak
09/04/2024 18:12 di Marco "Stak" Cresta
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Una notizia assolutamente importante per l’intero settore degli esports italiani è appena giunta alla nostra redazione… Il Team MKERS ha infatti deciso di intraprende una nuova avventura su Rainbow Six con un team “all americans” composto unicamente da giocatori di vertice già esperti della Pro League.

L’obiettivo non è semplice: conquistare la prossima edizione del mondiale di Riyad, ma anche la Pro League Nord Americana entro la fine del 2025. Un target assolutamente di “livello”, che vuole contribuire ad avvicinare maggiormente la scena italiana esports con i principali palchi mondiali.

A comporre la formazione ci saranno infatti i 4 statunitensi Jesse “Gity” Auger, Jaidan “packer” Franz, Wesley “Woos” Beeson e Landon “Beeno” Ashbee, oltre al giovanissimo talento di Santo Domingo Aurelian “Kobe” Mencia.

Mkers alza l’asticella su Rainbow Six: il comunicato ufficiale

Dopo oltre sei mesi di silenzio, Mkers, società di Esports & Gaming leader in Italia, irrompe negli scenari esports internazionali con il nuovo team di Rainbow Six.

L’attesa è terminata. Mkers, forte del suo prestigioso passato con numerose vittorie tra cui il PG Nationals del 2019, 2021 e 2022, R6S Italian Cup del 2022 e l’esclusiva partecipazione al Six Invitational nel 2021, ha deciso di rinnovare il proprio impegno nei confronti degli appassionati di esports ed in particolare del titolo firmato Ubisoft.

La società Esports di Daniele De Rossi ed Alessandro Florenzi è pronta a riaffermare la propria presenza investendo in un roster appartenente ad uno dei più importanti circuiti al mondo, quello Nord Americano, che conta campionati con picchi di 500 mila spettatori, montepremi fino a 3 milioni di dollari e dove da anni già competono team come TSM, Soniqs, M80 e DarkZero Esports.

Il nuovo roster Mkers di Rainbow Six 

Il nuovo roster sarà composto da 5 proplayers, dai 18 ai 23 anni, di cui quattro Nordamericani con esperienza in Pro League, Jesse “Gity” Auger, Jaidan “packer” Franz, Wesley “Woos” Beeson, Landon “Beeno” Ashbee, ed un giovanissimo talento di Santo Domingo, Aurelian “Kobe” Mencia.

Si riparte dalla fase due del qualifier per il BLAST R6 Major Manchester 2024 che si terrà l’11 e il 12 aprile p.v. con un chiaro obiettivo: scalare le vette del circuito tier2 e conquistare la Pro League North America entro la fine del prossimo anno.

Ma il sogno di Mkers non si ferma qui. L’ambizione è quella di raggiungere il palcoscenico mondiale di Riyad, con Rainbow Six tra i nuovi titoli di gioco della prima edizione dell’Esports World Cup prevista nell’estate 2024 proprio nella città Saudita.

Ad accompagnare Mkers in questo percorso sarà per il terzo anno consecutivo Randstad Italia, sponsor ufficiale di maglia del team, un legame che consolida il rapporto tra esports ed innovazione. Paolo Cisaria, Coo di Mkers, commenta: “Dopo sei anni di investimenti e dedizione, Mkers merita anche per il suo settore competitivo un contesto di livello. Abbiamo accettato una nuova sfida, cercando di stimolare l’industria Esports italiana a ridurre un gap sempre più ampio rispetto al resto del mondo. Quello su R6 è il primo di una serie di annunci che seguiranno nelle prossime settimane, in perfetta continuità con la crescita che l’azienda sta vivendo.”

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Profilo di Stak
19/12/2023 16:05 di Marco "Stak" Cresta
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Speciale Torneo – Un nuovo clamoroso evento totalmente online sta per colpire la community europea di Rainbow Six Siege… Nella vicinissima Malta, sono infatti ufficialmente iniziate le fasi di qualificazione per la settima edizione del MALTA CYBER SERIES, super evento con un montepremi in palio assolutamente straordinario.

Pensate che il premio totale ammonterà a ben 20 mila Dollari, che verranno divisi solamente tra i primi 3 classificati: 12 mila andranno al team vincitore, 5 mila Dollari al secondo e 3 mila al terzo classificato.

La fase di qualifier è iniziata lo scorso 12 Dicembre, e proseguirà il 19, il 21 ed il 22 Dicembre e 9, 11, 16 e 18 Gennaio. Il 27 e 28 Gennaio andrà invece in scena il torneo “Last Chance”… Che come il nome stesso suggerisce servirà come “ultima spiaggia” per i team desiderosi di proseguire nella competizione.

Per quanto riguarda le finali invece, queste andranno in scena il 16 ed il 17 Marzo, direttamente a Malta, con le migliori squadre della competizione che saranno invitate a presenziare dal vivo (vitto e alloggio pagato) dagli organizzatori di GMR.

Come si struttura il torneo di Rainbow Six del Malta Cyber Series? 

Dove posso trovare maggiori informazioni sul torneo di Rainbow Six del Malta Cyber Series

Cosa ne pensate di questo straordinario torneo di Rainbow Six community? Quanti di voi proveranno la scalata verso il successo iscrivendosi ai qualifier?

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Luce su Sweech, nuova piattaforma di coaching per giocatori amatoriali e semi-pro

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14/12/2023 18:00 di Marco "Stak" Cresta
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Sweech – Attraverso questo speciale vogliamo andare a concentrarci su di una nuova piattaforma italiana che potrebbe sensibilmente cambiare il modo di concepire gli “esports”, elevando il livello generale di skill/abilità dei giocatori della nostra scena…

Stiamo parlando di Sweech.gg, vera e propria scuola di esports dove tanti autorevoli “Maestri” mettono al servizio dei giocatori tutto il loro sapere e la loro esperienza in classi virtuali piene di giocatori intenzionati a migliorare le loro abilità ed il loro gameplay.

Che sia League of Legends, Warzone o Valorant non importa, avrete a disposizione tantissimi Maestri esperti di svariati titoli per scoprire come diventare un “semi-pro” tra i casual, o come un vero e proprio professionista tra gli aspiranti ed i contendenti…

La mission di Sweech è quella di soddisfare ogni minima esigenza dei player che vogliono imparare dai più esperti conoscitori del mondo del gaming competitivo.

Sweech, i tre Fondatori Mibix (Alessandro), Sevve (Silvio) e Chase (Stefano), le origini, l’idea

Sweech.gg nasce dall’esigenza di voler rispondere ad una precisa domanda di moltissimi player: come posso migliorare? Seguendo le live di grandi e piccoli streamer il problema era sempre più evidente: in chat le persone chiedevano frequentemente suggerimenti su come migliorare il proprio gameplay… Questa è stata, letteralmente, la scintilla che ha fatto divampare il fuoco di Sweech.

Abbiamo quindi deciso di analizzare le piattaforme di coaching già esistenti, ed in quasi tutte si presentavano le stesse criticità: prezzi molto alti e nessuna prospettiva sul lungo periodo. Questo si traduceva in un servizio dedicato solo ai semi-professionisti, ed assolutamente non “in linea” con le richieste dei giocatori più amatoriali.

Per questo abbiamo deciso di concentrarci proprio su queste criticità: abbattere i costi e dare la possibilità di seguire percorsi di apprendimento costanti nel tempo. Osservando ciò che avviene nel mondo dello sport abbiamo capito che bisognava trovare un modo per rendere il coaching utile ed accessibile a tutti: non solo chi vuole tentare una carriera nel mondo eSports, ma anche chi gioca solo per divertimento, e che è interessato a migliorare le proprie prestazioni.

Dopotutto, a chi non piace vincere? E questo discorso vale tanto per i professionisti che per i giocatori amatoriali. Come abbiamo risolto questo problema? Puntando su corsi di gruppo, per abbattere il costo sul singolo iscritto, e per garantire una serie di percorsi di apprendimento costanti nel tempo e di lunga durata (da un solo mese fino ad un anno intero). In sostanza abbiamo preso spunto dal più classico concetto di “scuola”, sia perchè dedicato ai giovani, sia per il concetto di apprendimento a tutti i livelli, di classe e di maestro.

Sweech ed i Maestri: come funziona? 

I nostri Maestri sono liberi professionisti, con pieno controllo sulla propria attività: abbiamo lasciato quanta più libertà possibile nel decidere come impostare i propri corsi, dando loro un potenziale infinito per mettersi in gioco, essere professionali, responsabilizzarsi ed imparare tante skill utilissime nella vita lavorativa e non.

Abbiamo deciso di tenere la nostra commissione al minimo indispensabile, il 5%, proprio per lasciare ai nostri Maestri quanto più guadagno possibile. I giovani sono il futuro, se non li coltiviamo nel modo giusto, vivremo in un mondo grigio e senza speranza. Per questo abbiamo scelto il verde per il nostro logo: verde speranza, che al giorno d’oggi ne abbiamo disperato bisogno.

 

Vogliamo anche dare ai videogiochi il credito ed il valore che meritano: sono intrattenimento, passione, emozioni, divertimento, e per alcuni sono anche un vero e proprio lavoro. Per esperienza sappiamo che i videogiochi sono anche veicolo ideale per fare amicizie, imparare valori essenziali come il gioco di squadra ed il rispetto, la collaborazione, nonché l’aumento delle capacità cognitive. Nonostante tutto questo, per qualche assurda ragione i videogiochi non godono della stessa autorevolezza di altre forme d’arte/intrattenimento, come la musica, il mondo del cinema o quello dello sport. 

Siamo amanti di Ready Player One, in particolare del personaggio di James Halliday, un uomo buono, un eroe, un genio ribelle che segue i suoi valori a prescindere da tutto. Potremmo dire che sia stato lui la nostra musa.

Abbiamo tantissime idee e progetti per il futuro, noi lotteremo fino alla fine per questo progetto, ma avremo bisogno del supporto di tutti coloro che credono nella nostra visione. L’unione fa la forza, allora uniamoci player di tutto il mondo, solo così verremo ascoltati.

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