Recensione libro Overwatch – L’eroe di Numbani
Dopo qualche giorno di attesa, il campanello di casa ha suonato. Era il corriere che ha portato un pacchetto contenente il primo romanzo di Overwatch – L’eroe di Numbani di Nicky Drayden, uscito in Italia il 22 ottobre. Ammetto che l’impazienza mi ha portato ad acquistare la versione kindle statunitense quando uscì il 2 giugno.
Ma finalmente è qui, tra le mie mani ed in italiano. Un altro pezzo da aggiungere alla mia piccola collezione editoriale sul gioco.
Colmo di emozione per questa mia prima recensione per Powned, mi sono messo a portata di mano alcuni libri del videogioco per non lasciarmi sfuggire il più piccolo dettaglio stilistico e narrativo che leggerò. Ed ovviamente non può mancare all’appello la protagonista del libro, il funko di Orisa che ho ricevuto l’anno scorso.
Ed ecco che, sdraiato sul divano e sorseggiando una tazza di tè verde , ho iniziato la mia lettura.
- Titolo – L’eroe di Numbani (The Hero of Numbani)
- Autrice – Nicky Drayden – Traduzione a cura di Martina Sala
- Editore – Editrice Il Castoro
- Pagine – 304
- Prezzo – 13,50 €
Un romanzo con qualcosa da dire
Quando venne annunciato il libro, ricordo perfettamente lo scetticismo nel dedicarlo proprio ad Orisa, i cui teaser del 2017 sembravano aver descritto molto esaustivamente la sua origine. Perché non darlo ad altri eroi dalla lore striminzita tipo Zenyatta? Eppure avevamo già conosciuto l’intero processo narrativo su come è nato l’eroe di Numbani per fermare il terribile Doomfist, tutto grazie ad una geniale ragazzina. A quanto pare no.
Efi Oladele è la protagonista indiscussa del romanzo, la cui narrativa attorno a lei si esprime in terza persona. La quasi dodicenne è un prodigio della robotica ma fin dall’inizio questo talento è anche un problema per lei nell’interagire con i suoi coetanei. Oltre alla differenza intellettuale, Efi è particolarmente attaccata al suo lavoro di inventrice robotica, con tanto di ordini online e continui aggiornamenti. Posso dire con tutta sicurezza che il romanzo non è affatto il “contenitore di teaser” che molti temevano. Anzi, è un arricchimento sostanzioso nei confronti di Efi stessa, sui suoi amici, sulla sua famiglia e sulle avventure che vive a Numbani nel processo di creazione di Orisa.
Orisa infatti non è esattamente la protagonista, semmai una co-portagonista/oggetto di interesse nel corso della lettura. Il rapporto tra le due è molto simile a quello che si può vedere tra Hiro Hamada e Baymax nel film Disney Big hero 6 (2014): un giovane talentuoso inventore allena un robot (fortemente relegato ai suoi protocolli) per farlo diventare l’eroe della propria città. Nel caso di Orisa sarà il suo “modulo empatico” la causa dei momenti più esilaranti e allo stesso tempo commoventi nell’intero libro *accarezzando la testa del funko*.
Benvenuti a Numbani
Fin dall’inizio il libro risponde ad una domanda precisa: come si vive a Numbani? Da dove nasce questa fiducia nella specie Omnica, tutto l’opposto di quello che stiamo da poco apprendendo col fumetto London Calling? Tra continue citazioni a immagini olografiche (praticamente l’uso della carta è quasi estinto) e terminologie digitali, la società di Numbani non teme il progresso tecnologico, con una continua alternanza di interlocutori omnic ed umani che a lungo andare ci abituiamo a leggerne le interazioni convenzionali. Di certo a rendere il tutto molto ben descritto è l’esperienza sui romanzi sci-fi dell’autrice, Nicky Drayden.
La vera perla di questa lettura è la minuziosità dei riferimenti visivi che troviamo nella mappa ibrida del gioco. Abbiamo modo di riconoscere i locali citati (Axiom, Kofi Aromo, Aetria ecc.) di cui è possibile perfino conoscerne il percorso effettivo, arricchiti di personaggi e tradizioni. Su quest’ultimo punto occorre fare un vero e proprio applauso all’autrice sulla ricerca culturale della Nigeria. Vengono citati abiti tradizionali, luoghi, proverbi in lingua Yoruba e pietanze. Ho avuto il piacere di notare che alcuni piatti sono descritti nel Libro di Ricette di Overwatch, nelle sezioni dedicate a Orisa, Doomfist e Lúcio.
Arricchimento della lore
La lettura è molto scorrevole, nulla di complesso rispetto ai brevi racconti precedentemente rilasciati da Blizzard come Bastet o Valchiria. Nei suoi 19 capitoli, il libro dedica la prima parte alla vita di Numbani e al processo di creazione di Orisa, descrivendone le difficoltà di Efi nel poterla realizzare. La seconda parte invece vede i primi passi del robot all’interno di Numbani, fino a giungere al mai raccontato confronto con Doomfist. La cosa più emozionante della lettura è il sapere come è stata assemblata Orisa nei suoi singoli componenti funzionali, sapere del suo intero processo produttivo che non fu mai raccontato così minuziosamente prima d’ora.
[Aggiornamento] Efi Oladele, il genio di Numbani, ha postato una curiosa immagine sul suo canale olovideo annunciando: Mettiamoci al lavoro! pic.twitter.com/JcUVeeEw7Z
— Overwatch (@OverwatchIT) February 28, 2017
Il libro non manca di avere delle guest-stars come Lúcio (tra l’altro super ammirato da Efi) o i maniera più marginale Sombra. È opportuno avvertirvi che l’intera lettura ruota attorno ad Efi, e non sugli altri personaggi. Un esempio ideale che mi viene in mente (senza fare spoiler, ovviamente) è la totale mancanza di nozioni su come è nato il guanto di Doomfist. Neanche una menzione su come fossero i due predecessori di quel guanto che conosciamo dal 2014. Al contrario, vi è invece una maggiore contestualizzazione per Gabrielle Adawe, fondatrice di Numbani ammirata da Efi.
Un ultimo dettaglio che ho adorato del libro è che in quasi tutte le conclusioni dei capitoli vi sono i post HollaGram di Efi (parodia di Instagram). La ragazzina è solita pubblicare lo status sulla sua vita e sulla sua carriera, e la lettura dei commenti spesso strappano qualche sorriso o nascondono degli easter eggs. Magari ci scriverò un articolo in merito prossimamente, che dite?
Menzioni sul futuro di Overwatch?
Ecco che siamo giunti all’elefante nella stanza che da un po’ preme l’intera community del gioco: ma menzioni su Overwatch 2? Senza un vero e proprio spoiler, mi sento di dire che in tal senso si ha un finale aperto. Al libro interessa raccontare le lotte si Numbani piuttosto che quelle della Task Force. L’ultimo capitolo fa solo intuire che Efi e Orisa avranno a che fare con la chiamata di Winston.
Ciò che invece ho trovato molto più interessante è la citazione a dei cartoni animati di Overwatch che Efi seguiva da piccola. Forse si sta parlando proprio della serie animata Netflix che fu vociferata qualche mese fa insieme a quella di Diablo? Non vedrei affatto male un parallelismo tra le due cose.
Conclusioni
Rispetto alle altre produzioni editoriali del brand, L’eroe di Numbani non presenta una copertina cartonata spessa, bensì uno strato più fine a bandelle che non stona affatto nella propria libreria. Personalmente adoro quando si mettono in rilievo i caratteri della copertina in delle texture tattili, ma in quanto graphic designer provo un leggero fastidio nel vedere una scala di grigi nelle immagini all’interno. Tuttavia (ed è lecito notificarlo) questo difetto è presente anche nell’originale edizione statunitense, persino in quella digitale.
Il libro è un’ottima lettura sia per chi ha vissuto i teaser di Orisa nel 2017, sia per chi ha scoperto da poco il mondo di Overwatch e vuole fare ordine sulla lore di Numbani. Super consigliatissimo anche per i giovani data la scorrevolezza della lettura, che si può concludere anche in 2 giornate non particolarmente piene. Magari può rivelarsi un’ottimo regalo di natale 2020 per se stessi e per gli altri. Per quello che si offre, il rapporto qualità-prezzo è onesto, e potete acquistare il libro presso Amazon o sul sito dell’editore.
L’eroe di Numbani è senza dubbio un ottimo esordio da parte di Blizzard nel valorizzare la lore di Overwatch sul piano editoriale, e sono assolutamente impaziente di conoscere gli eventuali progetti futuri (si vocifera per Ashe). E ora via con un’altra partita con Overwath. Magari questa volta giocherò Tank, godendomi il modulo empatico di “noi sappiamo chi”.