Recap del live streaming event di Overwatch:
Lo attendevano in molti e alla fine è arrivato… no, non parlo di OverWatch, ma solo del live streaming event che ha mostrato ai giocatori di tutto il mondo alcune partite dell’FPS di casa Blizzard: solo uno streaming, dunque, direte voi, eppure tale è l’hype ormai generatosi attorno al gioco che si sono toccati picchi di circa 60k di viewers tra i due canali Twitch che ospitavano l’evento; sì, perché per chi non lo sapesse (magari avete preso parte ad una meditazione ai confini del mondo, che ne so), quest’ultimo di fatto ha previsto la partecipazione di due noti streamer, Ellohime e HayliNic, a match tra i dev di OverWatch che venivano dunque mandati in onda su due canali differenti, uno per squadra. Vediamo dunque, venendo al sodo, cosa si è visto e/o si è saputo durante le dirette di ieri.
Il “nuovo”:
NdR: quel che ho potuto vedere di nuovo si basa di fatto sull’esperienza del gioco che ho avuto in prima persona al Road to Blizzcon di Praga (e di cui ho parlato qui e qui), per cui chi non è proprio aggiornato sui progressi di Overwatch potrebbe dover recuperare qualcosina.
I primi elementi sui quali ho cercato di focalizzarmi sono stati gli ultimi eroi, Roadhog e Junkrat, non disponibili al suddetto evento europeo: il primo mi ha davvero esaltato già dalla doppia modalità di fuoco e continuando con l’alto valore di Salute (è un tank, del resto), in grado di rigenerarsi rapidamente e di un massiccio ammontare grazie ad una apposita Abilità; il suo pezzo forte è ovviamente il gancio in grado di attirare a sé e stunnare brevemente il proprio bersaglio, una caratteristica che ad un giocatore di MOBA come me fa una certa nostalgia ed è sempre piacevole dunque ritrovare in un gioco; l’Abilità definitiva poi, con un grande ammontare di colpi sparati ad una discreta velocità (poco precisi, ovviamente), mi è sembrata il coronamento di un personaggio certamente molto solido (nei termini dell’apporto che può dare al proprio team sia in resistenza che in offesa). Junkrat credo di poter dire mi ha colpito meno, basandosi essenzialmente su un sistema di trappole molto divertenti ma non sempre sfruttabili al massimo del potenziale (molto carina tuttavia la doppia funzione dell’Abilità di movimento), mentre assolutamente folle e letale pare essere la definitiva, una ruota esplosiva che, controllata dal giocatore stesso (lasciando però poi indifeso Junkrat), può stanare e far saltare in aria più di un avversario .
In realtà forse anche prima dei nuovi eroi ecco saltarmi all’occhio una nuova mappa: Dorado rientra nella categoria delle escort map, dove bisogna cioè da un lato scortare e dall’altro fermare un veicolo in transito lungo la mappa. Della stessa tipologia ho avuto occasione a Praga di provare Numbani, ma a prima vista questa nuova location messicana (piena di easter egg) mi pare un tantino più tattica, con combattimenti di massa e a viso aperto più rari della controparte africana… diciamo insomma che non vedo l’ora di provare questa novità, ecco!
Finita la prima coppia di match ecco aprirmisi un mondo con la comparsa di una serie di schermate del tutto assenti alla mia personale prova del gioco: la prima consiste in una peculiarità assai fantasiosa che i dev hanno voluto implementare, dal sapore, se mi permettete il neologismo, meta-social, cioè ad imitare una dimensione di social network all’interno del gioco, in quanto i giocatori potranno ricevere da alleati e/o avversari dei veri e propri Like che potranno far guadagnare (al raggiungimento di 10) una sorta di special card dorata di nessuna funzione se non “onoraria”, una trovata carina insomma che ricollega di fatto il lore di OverWatch ai nostri giorni (del resto c’è uno sfasamento temporale di soli 60 anni circa). L’altra schermata invece mi è risultata particolarmente familiare, somigliando molto per impostazione a quanto può vedersi in Heroes of the Storm: c’è un livello account ma anche un livello per ciascun eroe utilizzato nel match, cosa che fa intendere una progressione dei personaggi (l’hanno chiarito i dev stessi) del tutto simile a quella del MOBA di casa Blizzard, atta cioè in sostanza a fornire a determinati traguardi elementi cosmetici per la propria collezione di eroi.
A quest’ultimo proposito, sebbene non sia ancora stato dichiarato il business model (i developer hanno rifiutato espressamente di rispondere a domande in merito), sono stati confermati sia colori diversi per gli aspetti dei vari eroi che skin nuove rispetto a quelle base che finora possiamo vedere, anche in questo caso lasciandoci immaginare una situazione in futuro molto simile a quella di Heroes of the Storm.
Il “vecchio”:
NdR: quanto sto per scrivere in realtà potrebbe anch’esso rientrare nelle novità sul gioco, ma a mio modesto parere era invece di gran lunga atteso, in quanto ricalcato in pratica perfettamente sul modello del primo gioco team-based ufficiale della Blizzard, cioè ancora una volta Heroes of the Storm.
Per farla breve i dev hanno confermato, parlando delle modalità di gioco, la presenza di Quick Match e Custom Game, la prima dotata di MMR nascosto per i giocatori (proprio come HotS). Nessuna dichiarazione in merito invece alla Ranked Mode, cosa che non deve necessariamente far pensare ad una sua assenza nelle prime fasi di test, sebbene ricordando proprio Alpha e Beta di Heroes è verisimile che non sarà possibile giocare in OverWatch giocare sin dall’inizio partite classificate.
Elemento che non mi stancherò mai di sottolineare, mettendo in guardia i giocatori italiani non sempre disponibili alla reciproca collaborazione, è l’assoluta necessità di uno stretto e costante lavoro di squadra: ne avevo avuto il sentore giocando a Praga e ne ho avuto conferma osservando le partite dell’evento, in cui davvero la squadra vincente risultava tale proprio in virtù di una continua comunicazione e coordinazione dei suoi membri. Mettete da parte una volta per tutte ogni individualismo, se volete arrivare lontano!
La Beta:
Ho lasciato volutamente per ultimo l’argomento che so interessa di più ai lettori per costringerli a sorbirsi tutto il resto… no, probabilmente volevo solo rimandare le cattive notizie. Il punto è che la Beta NA comincia il 27 del mese, come sappiamo, e sarà (dichiarazione dei dev) molto ristretta, atta a selezionare abili giocatori che seriamente collaborino con gli stessi sviluppatori per migliorare il gioco (dobbiamo dunque pensare che inizialmente l’accesso sarà più su invito che per semplice prenotazione sul sito), sebbene saranno presenti stress test che apriranno i server di gioco ad una schiera ben più folta di giocatori; ecco, scrivo questo e subito vi invito a cancellarlo dalla vostra memoria, in quanto non si sa affatto se accadrà la stessa cosa per le altre Regioni… anzi, in effetti i dev non hanno idea di quando la Beta partirà in Europa ed Asia, limitandosi al classico As Soon As Possible. Insomma, pare quasi che ci tocchi essere vittime di istinti quasi sadici, se ci piazzano sotto gli occhi tante meraviglie che non sappiamo effettivamente quando saremo in grado di provare con mano… e ancora una volta Blizzard pare dimenticarsi del vecchio continente.
Non disperiamo, comunque, incrociamo le dite per aggiornamenti in tempi brevi ed accontentiamoci (amaramente) per ora di sguardi sul gioco che eventi come quello di ieri offrono.