Real Overwatch Stories #2: L’influenza delle multinazionali
Benvenuti al secondo appuntamento con le Real Overwatch Stories, un breve sguardo sui punti di contatto tra la lore fantascientifica dell’FPS Blizzard e il mondo reale!
Oggi ci occuperemo di un argomento piuttosto delicato e drammatico: il potere e l’influenza delle multinazionali sulla società. Abbiamo già più volte parlato di come il futuro in cui è ambientato Overwatch sia quello di una realtà in cui le grandi aziende hanno accumulato tanto potere politico da superare perfino quello dei governi nazionali, al punto da avere il controllo di molti aspetti della vita quotidiana dei cittadini e, addirittura, delle sorti dei conflitti armati.
Nei vari articoli di lore sui Los Muertos vi è già stata presentata la Lumèrico, l’agenzia messicana per l’energia che è stata bersaglio degli attacchi informatici di Sombra, la quale ritiene i vertici dell’azienda corrotti e parte del complotto mondiale che ha scoperto da ragazzina. La scelta del settore energetico per una storia di corruzione corporativa è quanto mai azzeccata da parte di Blizzard: in effetti, di casi “simili” alla Lumèrico ve ne sono molti anche nel nostro mondo e uno dei più celebri è quello della Norte Energia in Brasile, una compagnia semi-statale citata più volte in giudizio per casi di gravi danni all’ambiente e alle tribù indigene dell’Amazzonia. Giudizio a cui si è sempre riuscita in qualche modo a sottrarre, portando avanti i propri progetti di enormi dighe sul Rio e i suoi affluenti senza troppa opposizione da parte del governo. Quello dell’energia è un settore molto proficuo in paesi in via di sviluppo o che stanno, come il Messico di Overwatch, affrontando una ricostruzione post-bellica e, complice anche la necessità di un coinvolgimento dello stato in progetti energetici di grande portata, i casi di corruzione e di priorità data agli interessi corporativi piuttosto che a quelli della popolazione sono, purtroppo, molto comuni.
Certo, però, aziende come la Norte Energia non hanno mai partecipato, neanche indirettamente, a guerre o azioni armate di alcun tipo per proteggere i propri interessi. Ma torniamo un attimo nel futuro di Overwatch e consideriamo uno dei partner commerciali della Lumèrico, le Industrie Volskaya. Nel corto Intrusione abbiamo visto Sombra minacciare Katya Volskaya in persona di rivelare il segreto dell’acquisto sottobanco di tecnologia omnic dal nemico, un fatto che se reso pubblico potrebbe distruggere la reputazione dell’azienda. Qual è però il vero interesse delle Industrie Volskaya? Pur non essendoci ancora stato rivelato, possiamo azzardare un’ipotesi, basata proprio su casi reali: Katya Volskaya potrebbe aver, se non causato direttamente la nuova Crisi degli Omnic in Siberia, lavorato per prolungarla e inasprirla. In pratica, l’interesse economico di una grande multinazionale sarebbe il “carburante” che alimenta la guerra.
E questo è qualcosa che nel nostro mondo avviene di continuo. Senza andare a scomodare teorie complottistiche sulle lobby del petrolio, esistono casi ben documentati in cui l’andamento di quello che in gergo si chiama un “low level conflict” (un conflitto armato quasi perpetuo, il cui livello di violenza cala e si inasprisce ciclicamente senza però mai fermarsi del tutto) può essere ricollegato alle fluttuazioni dei mercati di una o più risorse dall’alto tasso di profitto. Per spiegare meglio questa relazione, facciamo un esempio reale e spostiamoci nel cuore dell’Africa, più precisamente nella Repubblica Democratica del Congo, dove da più di vent’anni gruppi armati di varia natura si contendono il controllo delle miniere di un materiale chiamato coltan, una sabbia leggermente radioattiva che è una componente fondamentale per le batterie di cellulari, tablet e computer portatili. Numerosi studi hanno dimostrato come ad un innalzamento della domanda di coltan sul mercato internazionale è spesso seguita un’esplosione di violenza nelle aree di estrazione del minerale.
Senza scendere nei particolari delle efferatezze commesse nella giungla congolese, è però importante spiegare chi siano le persone a commetterle. Per la maggior parte, si tratta di gruppi di ribelli Tutsi, una minoranza etnica locale, che combattono per prendere il controllo del paese. Questi piccoli eserciti privati vengono però finanziati dal mercato del coltan e, in maniera minore, dei diamanti, i cosiddetti minerali insanguinati. In parole povere, i soldi che mantengono viva la violenza in quello che tutt’ora viene chiamato il “cuore di tenebra”, citando il famoso romanzo di Conrad, proviene dalle multinazionali di informatica e telefonia e, in parte, di gioielli di lusso. Quanto attivo sia il ruolo di queste aziende è difficile dirlo e in questi casi si rischia di cadere velocemente nella trappola del complottismo, ma certo è che milioni e milioni di dollari fluiscono ogni mese dai mercati occidentali e asiatici verso la giungla del Congo, per essere convertiti in armi e in migliaia di morti l’anno.
Sicuramente, le storie narrate in Overwatch su complotti internazionali e interessi corporativi nel mantenimento di uno stato di guerra per accrescere i profitti sono fantascientifiche o, per usare un termine molto di moda ultimamente, distopiche. Ma, come abbiamo visto con l’esempio del mercato del coltan e della Norte Energia, le dinamiche su cui si basano affondano le proprie radici nella realtà. Quella creata da Blizzard è un’ambientazione di fantascienza a tutti gli effetti, che descrive il nostro mondo attraverso gli occhi di un futuro in cui i problemi e le paure dell’attualità vengono “esasperati” e messi in evidenza in maniera molto efficace. Nel prossimo appuntamento con le Real Overwatch Stories parleremo di uno dei riferimenti più evidenti presenti nella lore del gioco, ovvero le origini di Lucio e, in particolare, la terribile realtà delle favelas brasiliane.
Grazie ancora per aver letto il secondo articolo di questa rubrica un po’ sperimentale e, come sempre, se avete commenti, suggerimenti o argomenti che vi interesserebbe approfondire nei prossimi articoli, non esitate a farcelo sapere tramite i nostri canali social!
PER APPROFONDIRE:
Karen Ballentine e Jake Sherman – The Political Economy of Armed Conflict: Beyond Greed and Grievance (2003) – Antologia di saggi sul rapporto fra conflitto e risorse, con riferimenti specifici al coltan nel Congo
Amazon Watch – Sito ufficiale dell’organizzazione ambientalista brasiliana (link specifico sulla storia di Belo Monte, progetto controverso della Norte Energia
James Cameron – A Message From Pandora (2010) – Documentario girato dal regista premio Oscar di Avatar sui danni provocati dalle dighe in Amazzonia alle popolazioni indigene
Joseph Conrad – Cuore di Tenebra (1899) – Classico romanzo del diciannovesimo secolo sullo sfruttamento di risorse nel Congo, lettura consigliatissima!