Overwatch League: un finale straordinario e pieno di sorprese!
Ci eravamo lasciati prima della pausa con dei verdetti molto chiari che indicavano un percorso dal quale si pensava sarebbe stato difficile scostarsi durante le finali.
Londra e Boston in grande crisi, Philadelphia e Gladiators possibili schegge impazzite in grado di soverchiare qualche pronostico e Valiant unica possibile alternativa credibile a quei New York apparsi forse poco affamati ma comunque favoritissimi per il titolo.
Se però questi mesi hanno insegnato qualcosa è che anche le supposizioni più logiche sono facilmente smentibili dal cambio di meta e dall’imprevedibilità delle squadre stesse.
Ci si trova poi così alla prima partita, Fusion-Uprising che dice tutto e niente mostrando Philly in grado di sposarsi perfettamente con i recenti bilanciamenti, Eqo e Carpe telepatici e un Sado finalmente trovato in armonia con i compagni.
Dall’altra parte i Gladiators appaiono finalmente pronti per il grande palcoscenico, non più vittime del loro cronico tremore di gambe in occasione dei grandi eventi fanno a pezzi chi ha tutta l’aria di essere nulla più che una Cenerentola del tabellone, quella Londra che sistematicamente prende legnate a destra e sinistra fin dal finire della stagione 2.
Passa poi una sola notte e il mondo comincia a girare al contrario, Boston si risveglia dal torpore e pareggia i conti portando la contesa al terzo match mostrando che, se vogliono, sanno ritrovare la grinta dei bei tempi andati. Grinta che non basterà a donargli la gloria del successo finale ma sufficiente e rispedirli a casa senza la famosa “coda tra le gambe” che ne loro ne i supporter di quei colori avrebbero meritato.
Dall’altra parte invece chi di andare a casa non ne vuole proprio sapere sono gli Spitfire i quali, dopo una prima partita meritevole solo di generosi fischi, si guardano in faccia e nei rispettivi volti scorgono l’identità di un team costruito per vincere, lo stesso team che durante la prima fase aveva messo tutti in riga e che quasi aveva ripetuto l’impresa nella seconda.
I Gladiators dal canto loro mostrano ancora la totale inadeguatezza alle grandi occasioni, impauriti come cagnolini durante un temporale fanno la loro uscita di scena a testa bassa, fradici e bastonati come tutte le volte che il destino li ha chiamati alla grande prova di personalità.
Avanti gli azzurri che rimandano solamente la loro sentenza, destinata ad arrivare inesorabile nel momento in cui si troveranno di fronte ad un ostacolo più solido… o almeno questo è quello che tutti ( o quasi) avevano pensato.
Arriva New York e qui tutti si faranno da parte, hanno perso la prima mappa ma ci può stare, hanno regalato la seconda ma devono scaldarsi, la terza anche non è andata bene e il primo round va ai Fusion ma domani sarà tutta un’ altra storia, vedrete!
Anche i Valiant hanno dormito però bisogna ammettere che Londra ha giocato davvero bene, Gesture era sul pezzo come mai prima d’ora, Profit e Birdiring sono stati pazzeschi e gli altri non erano da meno.
Vabbè dai, domani tanto cambia tutto e tutto tornerà alla “normalità”.
Eppure gli Spitfire non sembrano affatto d’accordo, com’è possibile che questi giocatori abbiano distrutto entrambe le franchigie di Los Angeles facendogli fare una così magra figura? E con delle performance al limite della totale perfezione? Ma chi se ne frega, avranno pensato in molti, perché tanto perderanno in finale contro NYXL perchè nessuno può battere i più forti in assoluto.
Ma qui i rosso-blu sembrano riproporre quel famoso siparietto di Aldo, Giovanni e Giacomo in 3 uomini e una gamba che faceva più o meno cosi: oh hai visto che abbiamo finito in testa il campionato? Si, e tu hai apprezzato quella giocata a Lijiang che ci ha fatto vincere la mappa? Ovviamente, e quella difesa su Hanamura? Quanto hanno “rosicato” i Fusion?
Salvo poi sentire la voce di Aldo che se ne esce mesta mesta dicendo: meraviglioso, bello bello, ma come abbiamo fatto a perdere 6 a 2?
E così la storia di una finale già scritta diventa il palcoscenico per gli underdogs, quelli che la partita la dovevano vedere seduti in poltrona si ritrovano a viverla da protagonisti, forse grazie anche a quello “svantaggio” del dover giocare una partita in più prima di incontrare le teste di serie, sicuramente per indubbi meriti individuali e di squadra.
All’ultimo atto della stagione vanno in campo le due formazioni che più hanno saputo meravigliare con il loro gioco impetuoso, fatto talvolta più di coraggio (per i Fusion) che di meticolosa organizzazione (London) regalando una finale che vede contrapposte cuore a ragione come in ogni opera che si rispetti.
Ma chi si aspettava una lotta eterna e tiratissima capace di tenere tutti con il fiato sospeso per 3 lunghissimi incontri ne esce tristemente deluso, la ragione ha vinto passeggiando sopra al cuore che ci ha provato con tutto se stesso ma nulla ha potuto contro l’inarrestabile forza di chi, forse più di tutti, aveva fatto storcere il naso ai seguaci della competizione ponendo il famoso interrogativo de: “che ci fanno questi in finale che da 3 mesi non fanno altro che schifo?”.
Onore a loro, a quella Londra che non si è persa d’animo, e che ha preso scelte difficili quando anche drastiche, ha saputo ribaltare ogni pronostico e ritrovare un’armonia assoluta la quale sembrava irrimediabilmente persa.
Onore ai campioni vincitori con assoluto ed incontrovertibile merito ma onore anche a Philadelphia che ha saputo buttare il cuore oltre l’ostacolo facendo sognare i propri tifosi portandoli ad un passo dal traguardo che, questa volta, è apparso fuori portata regalando una sconfitta alla quale non si può imputare nulla.
PAGELLE
- 10 agli Spitfire: ovviamente, mai un piede fuori posto. Ognuno di loro è stato fenomenale e questa vittoria va condivisa equamente tra tutti, nessun escluso.
- 9 a Poko e Neptuno: perchè nonostante Mercy e D.Va siano imputati di essere eroi con i quali è difficile fare la differenza dimostrano ai sostenitori di tale tesi quanto questa sia sbagliata, in una finale senza storia regalano i più grandi sussulti a tutti i tifosi dei Fusion che sentitamente ringraziano.
- 8 ai Fusion: che con una squadra dai nomi meno altisonanti rispetto ad alcune altre, riesce a fare dell’armonia e della coesione l’arma giusta per sbaragliare le concorrenti e per arrivare ad una finale assolutamente inaspettata.
- 7 alla prima partita dei Gladiators: ci hanno mostrato delle tattiche incredibili usando la creatività per arrivare a una vittoria che, da sola, segna più della metà delle mappe perse dagli Spitfire in totale.
- 6 ai Boston: dopo una quarta fase terribile si pensava arrivassero alle eliminatorie con il ruolo di agnello sacrificale mentre, al netto dei fatti, hanno saputo regalare delle belle prestazioni.
- 5 a Sado: perfetto fino alla finale ma qui, complice anche la forza degli avversari, perde lucidità e acquista le stesse tendenze suicide del suo predecessore Fragi.
- 4 ai Valiant: avete perso contro i campioni ma questo non basta a giustificare una prestazione abulica che vi ha regalato una sonora bastonata simile solo a quelle che gli insegnanti impartivano agli allievi nel medioevo.
- 3 a NYXL: favoriti oltre ogni ragionevole dubbio e rispediti a casa in malo modo da Philly con un 6 a 2 che fa male, si guardava a loro aspettando tattiche incredibili e rivoluzionarie studiate durante la pausa ma evidentemente quelle settimane sono state spese sorseggiando mojito su qualche spiaggia della california, male male.
- 2 all’allenatore dei NYXL: hai il miglior giocatore della lega, un certo Saebyeolbe che ha fatto le tue fortune durante tutto l’anno e nel momento cruciale lo tieni in panchina? Complimentoni.
- 1 all’allenatore dei Gladiators: oltre a non aver risolto i cronici problemi di nervi che hanno afflitto i giocatori viola per tutta la durata della stagione decidi che il tuo miglior ragazzo, che ha anche un conto personale in sospeso contro gli Spitfire e che pagherebbe oro per vederli piangere, nella partita più importante dell’anno deve andare in panchina lasciando il posto a Iremix, giocatore che alla voce “minuti giocati nella stagione” ne vanta addirittura 5! Quanta astuzia!
- 0 ai pronostici dei commentatori: ogni qualvolta esprimevano la chiara e incontrovertibile certezza che una squadra avrebbe vinto la partita la stessa è stata poi sonoramente mazzuolata dagli avversari. Siete pregati di non pronosticarmi fortuna nella vita perchè al momento non ho soldi per pagare il mio funerale, grazie.