Overwatch League, Fusion ancora imbattuti mentre gli Uprising rischiano molto
Nella giornata di Overwatch League da poco terminata hanno vinto anche i Gladiators mentre i Dynasty sono gli unici della giornata a non resistere fino ad una mappa 5
Si è conclusa la terza giornata della prima settimana di Overwatch League con quattro match molto intensi, tre dei quali conclusi con la mappa Control di spareggio. Trionfano Fusion, Uprising, Gladiators e Fuel in quattro match ricchi di emozioni.
Houston Outlaws 2 – Boston Uprising 3
Gli Outlaws deludono ancora i fan dimostrando, in seguito alla sconfitta sempre per 2-3 contro i Defiant di sabato, di non avere la tempra per portare a casa una vittoria nella mappa 5.
La partenza su Nepal favorisce nettamente i texani: i giocatori in verde e nero si aggiudicano due punti in maniera molto decisa, non lasciando nessuno spazio di manovra agli Uprising che si vedono più e più volte soverchiare dalla potenza di Danteh accompagnato dal main tank Muma.
Già dalla seconda mappa, però, le cose cominciano a cambiare: l’offensiva degli Uprising inizia a rilento e l’azione si sviluppa sulla pick di Boink, beccato fuori posizione ed annientato, e da li in poi la mappa rischia di snowballare fuori controllo per gli Outlaws. Nonostante ciò la formazione texana riesce a tenere botta e a rallentare l’avanzata avversaria nella frazione western di Hollywood, ma non ci sono argini che possono arrestare la potenza di Fusions nel ruolo di main tank aiutato dal sempre presente Axxiom.
Il carico si ferma solamente pochi metri prima della conclusione della mappa, e la palla passa agli Outlaws, che hanno una velocità molto altalenante nella loro avanzata verso la fine. Nonostante la costante pressione di Muma si faccia sentire, non sempre c’è del follow up sulle giocate del main tank, e spesso la formazione degli Uprising riesce ad intromettersi e a rallentare le cose. Nel finale della mappa si assiste ad un’ottima difesa da parte dei giocatori di Boston: nonostante la perdita di qualche uomo ed aiutati dallo spawn ravvicinato alla fine gli Uprising sono capaci di ricacciare la squadra avversaria ed aggiudicarsi la mappa.
Volskaya vede grande protagonista l’immensa impreparazione degli Outlaws nei momenti critici: il primo attacco degli Uprising traballa e barcolla, e nonostante alla fine questa formazione riesca ad ottenere entrambi i punti di controllo si vede che la loro offensiva non è stata troppo incisiva. Diverso il discorso per gli Outlaws: questi giocatori sono come degli schiacciasassi, e le loro avanzate decisive consentono alla formazione texana di completare la mappa con due minuti interi di vantaggio rispetto agli avversari.
Qui inizia, però, la diminuzione di performances nei giocatori di Houston: nel loro secondo attacco gli Uprising non guardano in faccia nessuno, asfaltando completamente la formazione avversaria e decimandone le risorse, chiudendo entrambi i punti con una timebank di appena un minuto. Gli Outlaws, dal canto loro, provano a sbloccare la situazione con una composizione diversa dal solito GOATS che compone il meta predominante, ma le cose non vanno sempre a loro vantaggio: il primo punto viene conquistato con molta fatica ma per il secondo non c’è nulla da fare.
Si passa al match point per gli Uprising: Dorado vede però una ventata di energia da parte degli Outlaws, che alla fine del primo round offensivo si conquistano una timebank superiore a quella degli avversari, ottenuta grazie alla sapiente combinazione di Danteh su Zarya, Muma come main tank e Coolmatt nel ruolo di D.Va. Nel loro attacco anche gli Uprising sono riusciti a conquistare tutti e tre i punti, ma durante il secondo tentativo le cose non vanno molto bene: il carico si ferma poco dopo la fontana del primo punto anche se una serie di errori degli Outlaws rischiano di cedere la battaglia agli avversai. Nell’attacco texano le cose vanno molto più lisce: grazie ad una EMP di Danteh la vittoria è assicurata per la formazione verdenera.
L’ultima mappa, Ilios vede svolgersi uno scontro titanico tra le due formazioni e nessuna sembra voler cedere terreno all’avvesaria: gli Uprising conquistano il faro mentre gli Outlaws prendono il pozzo e tutto si decide nelle rovine. Nonostante qualche pick riuscita i texani non riescono a capitalizzare ed alla fine la vittoria totale è dei Boston Uprising.
Philadelphia Fusion 3 – Atlanta Reign 2
Atlanta mette cuore ed anima per cercare di strappare una vittoria ai vicecampioni della Sesaon 1, ma alla fine nulla può sopraffare la formazione di Philadelphia.
Il primo punto della prima mappa, Nepal, va immediatamente nelle mani dei Reign che si comportano in maniera esemplare, ma nella seconda mappa la sfida si fa accesa, con il punto che finisce di misura nelle mani dei Fusion. Grazie ad un sempre esemplare Poko sembra che i ragazzi di Philadelphia possano conquistare l’ultimo punto, in villaggio, ma è una Gaviton di Dafran che impedisce agli avversari di portasi sul punto e alla fine sono i Reign a trionfare.
Su King’s Row l’attacco di Atlanta è sconclusionato e difficile, ed è solo grazie alle prodezze di Dafran che i Reign riescono a conquistare il primo punto, ma il carico non arriva nemmeno al secondo: la difesa dei Fusion è granitica e il carico non giunge nemmeno al primo checkpoint della fase Escort. Durante il loro attacco, di controparte, i vicecampioni sono titanici, schiacciando inesorabilmente la difesa avversaria e conquistandosi una meritatissima seconda mappa anche grazie ad un sontuoso C9 dei reign.
Volskaya è una risicatissima vittoria dei Reign che non si lasciano intimorire dagli avversari: nonostante Carpe decimi i tank avversari con Reaper e nel loro attacco i Reign siano costretti più volte a ritirarsi nella sicurezza del proprio spawn ma alla fine la conquista arriva. Elemento debole dei Reign su questa mappa è il support Dogman: il suo Zenyatta è spesso fuori posizione e viene a più riprese “bullizzato” dalla formazione avversaria, facendo sprecare quasi quattro minuto al proprio team nella seconda fase d’attacco. Nell’ultima difesa del team porpora arriva la vittoria: i Fusion vengono spazzati via dal punto in men che non si dica e non c’è più tempo per recuperare: la vittoria va ad Atlanta.
Dorado vede uno scontro molto ben programmato per i Fusion che possono contare su una vera e propria arma di distruzione di massa: Poko. Con la sua esperienza su D.Va, infatti, il francese non da scampo alla formazione avversaria, facendo piovere kill ed Ultimate sulle loro teste mentre i suoi compari tank Sado e Carpe si danno da fare. Il carico dei Reign non giunge al secondo checkpoint ma per il team di Philadelphia le cose sono molto differenti: Boombox fa piazza pulita degli avversari a più riprese con l’assistenza di Neptuno, e le cose si risolvono sulla mappa 5.
Anche qui la potenza dei Fusion è messa in scacco a più riprese dagli avversari: le rovine, infatti, vengono conquistate dai Reign ma i giocatori in arancio si aggiudicano il faro. Sulle rovine il Torbjorn di Dafran non basta a garantire la vittoria alla neonata formazione dei Reign, mentre i Fusion, consapevoli della loro potenza, si portano a casa pozzo, mappa e vittoria del match.
San Francisco Shock 2 – Los Angeles Gladiators 3
Terzo match della giornata e terzo scontro alla quinta mappa, ma al termine dell’incontro sono i Gladiators ad uscirne vittoriori.
Per il team in viola, però, la partenza non è delle migliori: Ilios vede una dominazione di misura da parte degli Shock che capitalizzano sugli errori dei Gladiators con dei secchi interventi di Sinatraa e Architect, che nel punto del pozzo tenta un McCree, sfortunatamente non troppo incisivo.
Su Hollywood i Gladiators partono a singhiozzo ma procedono alla grande: nemmeno una Graviton che intrappola tutta la formazione viola nel terzo punto riesce a spezzare le lance dei gladiatori, che accumulano kill su kill e riescono a rompere la difesa di San Francisco, conquistando così tutti e tre i punti della mappa. L’offensiva della città del Golden Gate non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dei Gladiators: gli Shock faticano a trovare aperture e manca solamente un minuto allo scadere del tempo prima che Super trovi due kill che consentono almeno la cattura del primo CP. Il carico non va tanto lontano, però: una Graviton sapientemente piazzata da Surefour blocca gli Shock alla curva della città western e il team viene annientato.
Anche Horizon vede trionfare i Gladiators, che eseguono una performance più unica che rara: dopo il primo giro di attacchi, terminato in un 2-2 per le formazioni, gli Shock hanno una nuova chance di portare a casa qualche punticino. La difesa del team in viola, però, è granitica: per tutto l’attacco degli avversari la formazione di Los Angeles non cede nemmeno la metà del primo punto. Nel loro turno, invece, conquistare una fettina del primo CP è gioco da ragazzi, e i Gladiators si portano in vantaggio per 2-1.
Rialto mette in mostra una grave lacuna per il team in viola: la prima frazione di mappa, quella che arriva fino alla piazza, è un calvario per la formazione dei Gladiators, mentre gli Shock viaggiano in leggerezza lungo tutto il percorso del carico grazie al supporto indispensabile di Moth e Sleepy. Nonostante le peripezie entrambi i carichi arrivano alla fine della mappa, ma anche durante la difesa i Gladiators continuano a soffrire quel maledetto primo punto, e alla fine sono gli Shock a portare a casa la mappa del pareggio.
Il match si conclude su Busan, che vede uno scontro molto equilibrato tra le due fazioni. L’intervento determinante è stato portato dal duo composto da Roar e Void che, nonostante la sconfitta sul primo punto, la base dei Mecha, portano a casa una sudata vittoria per i Gladiators.
Seoul Dynasty 1 – 3 Dallas Fuel
Si ripresenta la partita che inaugurò i percorsi deludenti della stagione 1. Le squadre arrivano da due inizi completamente diversi: la vittoria in rimonta dei Seoul contro i Gladiators e l’inizio molto brutto dei Dallas.
Si inizia a giocare su Busan. Troviamo titolari nei Dallas: Zachareee, Akm, Oge, Unkoe, Effect e Closer; mentre nei Seoul: Fleta, Munckin, Ryujehong, Jecse, Fissure e Michelle.
La prima mappa vede un netto equilibrio, dove la win condition principale è la Sombra, nelle mani di Akm e Michelle. A spuntarla saranno i Fuel, con una bellissima prestazione di Zachareee e Ryujehong (capace di giocare Ana ogni qualvolta non sia presente una Dva nemica).
La seconda mappa è ancora più equilibrata della prima: entrambi i team completano il percorso su King’s Row, sempre con Sombra come win condition. Il terzo round inizia con l’attacco dei Seoul, che riesce a catturare solo il 66% del secondo punto. L’attacco dei Dallas è invece devastante: AKM prende Widowmaker ed inizia a buttare uno, due, tre colpi letali, e la ormai sicura vittoria dei Fuel.
Ora il punteggio è, a sorpresa 0-2.
Si va sulla mappa di conquista. In particolare su Volskaya. Anche qua perfetta parità: entrambi i punti vengono conquistati quasi in overtime. Ed anche qua la win condition oltre alla classica Goats sembra esser Sombra. Il secondo giro di attacchi si conclude a pelo con la vittoria dei Seoul per 4-3, adesso il match è riaperto.
Ultima mappa: Rialto. L’attacco iniziale dei Seoul è a dir poco scandaloso: poche azioni sfruttate e nemmeno il primo punto catturato. Inutile sarà poi la difesa delle tigri: niente da fare e quarta ed ultima mappa ai Dallas.
Da segnalare comunque le ottime prestazioni di: Akm, utile win condition con sombra e non solo; Ryujehong, capace di utilizzare anche due nanoboost a fight; Effect, che sembra essersi ripreso dalle difficoltà che lo avevano disturbato la scorsa season.
Dopo la giornata di oggi solo tre squadre sono con doppia vittoria: trattasi degli Spark, degli Excelsior e dei Fusion. Tre, invece le squadre che in due occasioni hanno letto sul loro monitor sconfitta: Outlaws, ovviamente Dragons e a sorpresa Spitfire.