Overwatch – Alla scoperta degli hitbox del gioco, video e analisi!
Quando si parla di videogiochi è inevitabile parlare di “sprites“, ovvero la sagoma, la figura del personaggio che noi controlliamo e spostiamo sullo schermo. Ma quando si supera il varco del campo competitivo si arriva inevitabilmente a parlare (e discutere il più delle volte) degli “hitbox“, elemento fondamentale del genere picchiaduro e sparatutto (e tutti quei generi giocati in competitivo!).
Gli hitbox non sono altro che poligoni che rappresentano l’area solida del corpo del personaggio, ovvero quella parte che può subire colpi e che è realmente tangibile all’interno del gioco! TheWarOwl ha realizzato un interessantissimo video sulle hitbox di Overwatch (video che troverete in calce a questo articolo) e prenderemo alcuni frame del suo lavoro per spiegare e analizzare meglio questo dettaglio fondamentale del gioco competitivo.
Come si evince dall’immagine la “sprite” di Phara è la sua figura munita di tuta ipertecnologica e l'”hitbox” altro non sono che i poligoni che accerchiano la sua figura e rappresentano tutta l’area “tangibile” da proiettili e colpi avversari. Nel video viene mostrato e spiegato come spesso il fattore hitbox all’interno di uno shooting game rappresenti un tema spinoso, in quanto spesso capita ai giocatori di subire headshot o colpi critici pur essendo stati colpiti in punti lontani dal proprio corpo. Nel caso di Phara ci viene fatto notare come la sua tuta alare abbia un hitbox considerevole, permettendo di colpirla anche in punti impensabili ed ottenendo addirittura un colpo critico.
Lo stesso risultato è ragguagliabile in tutto il cast con svariati esempi di colpi che vanno a segno anche se l’avversario mira con poca precisione e sferrando il colpo poco distante da noi. Nel video viene sottolineato come spesso in Overwatch è facile subire colpi ed uccisioni con spari che spesso vengo mirati lontani dalla sprite del personaggio ma che comunque sortiscono l’effetto opposto di andare a segno (e spesso anche con un colpo critico!).
Come è possibile notare dalle immagini la freccia di Hanzo viene scoccata a vuoto (Hanzo Figura 1) e successivamente va a segno con un headshot mirando lievemente più in basso rispetto a prima (Hanzo Figura 2-3). Sebbene la freccia non colpisca apparentemente alcuna parte del corpo della bella Phara al contrario centra di netto l’hitbox situata sulla sua testa, favorendo così ad Hanzo una kill e lasciando il giocatore colpito di sasso in quanto inerme di fronte la possibilità di subire un colpo non perfettamente mirato ma comunque letale!
Il problema degli hitbox è un tema scottante in Overwatch in quanto spesso si subiscono uccisioni con colpi non perfettamente mirati (McCree Figura 1-2) e che spesso causano l’ira del giocatore.
A tal proposito TheWarOwl precisa come negli sparatutto non sia solo il personaggio ad avere un hitbox ma come anche i colpi sferrati dai personaggi abbiano proprietà particolari e rappresentino sempre e comunque una traiettoria che si muove nel tempo e nello spazio (Roadhog Figura 1), come un fascio consistente che attraversando l’aria colpisce l’area targettabile, ovvero gli hitbox dei personaggi. Nell’esempio presentato nel video viene mostrato come, nel caso di Roadhog, il suo gancio rappresenti un muro invisibili che, scagliato a tutta velocità colpisce, e quindi affera, gli hitbox dei personaggi avversari pure se essi non sono all’interno del cerchio al centro dello schermo che rappresenta il mirino (Roadhof Figura 2-3). Ciò di sicuro rappresenta un punto di confusione per il giocatore ignaro di tale possibilità poiché spesso gli hitbox, rappresentando proporzioni strane, permettono a Roadhog di afferrare i suoi avversari anche in situazioni paradossalmente assurde (Roadhog Figura 4-5-6).
Lo stesso discorso riguarda alcune abilità speciali di certi personaggi che presentano una variazione del proprio hitbox. Nel caso specifico viene mostrato nel video lo scudo di Reinhardt e la lama deflettente di Genji: nel primo caso TheWarOwl mostra come lo scudo del gigante corazzato mostri un hitbox perfettamente simmetrico alla forma dello scudo (contrariamente a come visto con certi personaggi targettabili anche a mezzo metro dalla loro sprite) richiedendo quindi al giocatore attaccante la giusta mira ed il corretto uso degli spazi per colpire lo scudo e mirare (come spesso è necessario) in quei punti dove gli avversari sono situati al di fuori dello spazio dello stesso (Reinhardt Figura 1-2), nel secondo caso ci viene fatto notare come, al contrario dell’animazione delle lame in rotazione, l’hitbox del deflettore di Genji è abbastanza ampio, permettendo al ninja di rispedirci indietro anche colpi sparati ad una distanza notevole da lui (ma subendo il colo, al contrario, se lo bersagliamo dal fianco) (Genji Figura 1-2) !
Ciò che viene fuori da questa piccola analisi degli Hitbox di Overwatch (per cui ringraziamo tanto TheWarOwl) è che spesso in titoli di analogo genere l’occhio viene ingannato dalle proporzioni del personaggio avversario e che altrettante volte si può subire una kill non giustificata o effettuarne una nello stupore più assoluto. Nell’ambito competitivo lo studio delle hitbox è di notevole importanza perchè aiuta a migliorare il proprio gioco e a conoscere alla perfezione la gittata e l’ampiezza delle mosse a disposizione del personaggio usato. Nel video che troverete qui sotto si affronta la cosa anche (e soprattutto) da un punto di vista critico: è giusto che certi hitbox vengano lasciati così o è meglio adattarsi a essi? Difficile trovare una risposta che faccia contenti tutti ma è pur vero che alcuni elementi garantiscono spesso kill facili e pongono in una situazione di vantaggio/svantaggio, per cui ridurre alcuni hitbox potrebbe non essere un’idea sbagliata ma anzi sostenere maggiormente il peso competitivo del gioco.
Vi ringrazio per avere letto questo articolo ed aver dedicato un po del vostro tempo a questo tema “scottante” (d’estate poi..), vi lasciamo al video “incriminato” e speriamo di leggere i vostri pareri su questo argomento.
Restate sintonizzati per altri approfondimenti mi raccomando!