Benvenuti nel Sombra Meta: ecco le pagelle della settimana numero 11!
Stage 3, si riprende da dove tutto era stato lasciato… più o meno.
Si perchè ora il meta sembra essere scivolato nella direzione della cyber guerrillia, le recenti modifiche alla piccola ragazza messicana hanno portato i loro frutti ed hanno trasformato uno scherzo della natura capace di ultare 4 volte ogni scontro in un pericoloso dps che sembra in grado di soppiantare Genji o, comunque, di contendere il posto come “spalla” di Tracer.
C’è poi stato un mercato giocatori assolutamente frizzante e che ci ha portato squadre completamente rivoluzionate e cambi imprevisti come per i Valiant che hanno smembrato mezzo team ma dal quale sembrano averne tratto giovamento dopo uno stage 2 deludente, partono subito con 2 punteggi pieni contro i Dragons (fin qui tutto regolare) e contro i Dynasty, scesi in campo per essere usati come punchball, suonati con 4 pesanti schiaffoni e mai in grado di opporre una vera resistenza.
Come se nulla fosse successo contro gli Shock, i quali sulla carta si ritrovano con il loro meta ideale, stravincono 4 a 0 mettendo in mostra una delle migliori prove viste fino ad ora… chi li capisce è bravo, roba da psicologi affermati.
Il team di San Francisco porta anche a casa una bella vittoria contro i Gladiators, i grandi delusi del mese scorso che ci provano ma non riescono a strappare più di una mappa e con grande difficoltà.
Avranno poi tempo di rifarsi contro i Fuel (ennesimo 3 a 1 di giornata) che sembrano un pochino migliorati ma sempre in preda a madornali errori di comunicazione ed organizzazione, passando infatti da fare grandi giocate di squadra al farsi massacrare malamente uno dopo l’altro a ripetizione, senza nemmeno riuscire ad organizzare un qualcosa che non sia una tragedia visiva.
I match più belli sono quelli che vedono contrapposti Fusion–Boston e London–Houston.
Andando per ordine il primo finisce con una vittoria al cardiopalma degli Uprising che già erano tornati a farsi vedere gagliardi nelle ultime partite prima della pausa e ora con un Dreamkazper da paura e un evidente feeling positivo con queste novità sembrano pronti per dare battaglia, anche i ragazzi in arancio sembrano in grado di dare il meglio di loro ma forse necessitano di qualche partita in più prima di potersi esprimere al massimo, vincono con i Florida ma concedono comunque una mappa ad un avversario che sembra essere nuovamente sprofondato nell’oblio della mediocrità.
I Boston portano poi a casa un ulteriore 4 a 0 secco contro gli Outlaws, mai in partita e malamente asfaltati in un match assolutamente a senso unico.
Ma parliamo ora della grande sorpresa (in negativo) della settimana: gli Spitfire.
Ripartono come da copione perdendo 2 a 3 contro gli indigesti nero-verdi americani, tutto nella norma non fosse che entrambi appaiono malamente sottotono, con errori madornali da ambo le parti e con un risultato che, più tardi, si scoprirà essere indice della poca qualità in campo.
La rivelazione arriva contro gli Excelsior (gia vincitori 4 a 0 contro i Mayhem) che passeggiano allegramente sul cadavere di quello che fino a poco tempo fa era uno dei migliori team in circolazione.
Cleen sheet per gli americani e batosta colossale per i londinesi, mai in partita, chiusi all’angolo fino al conteggio dell’arbitro che dichiara la sconfitta per KO impietoso.
Forse la sconfitta contro i Philadelphia ha lasciato molte più ferite aperte di quanto ci si potesse aspettare, forse lo studente modello è solo in ritardo per l’inizio delle lezioni o forse qualche ingranaggio si è rotto e deve essere aggiustato… Chi vivrà vedrà, per ora i primi verdetti sono brutali.
LE PAGELLE
- 10 alla casa dei Fusion: all’inizio della quarta mappa ci viene gentilmente data dimostrazione di quanto sia figo essere un giocatore professionista e di come faccia schifo essere poveri, una luogo che di solito esiste solo nei sogni più sfrenati di un comune mortale, grazie ragazzi per aver dato forma ai nostri desideri
- 9 a Jjonak: se i NY sono la in cima grande merito è delle palle che questo ragazzo mette in campo per poi spararle dritte in faccia agli avversari, il migliore Zenyatta in circolazione
- 8 ai Valiant: non è chiaro se è merito loro o incapacità dell’avversario (onestamente per chi ha visto le partite parrebbe più la seconda ipotesi) ma partono con un doppio punteggio pieno e una vittima illustre
- 7 ai Boston: hanno sonnecchiato per un mese intero, il classico letargo invernale comune a molti mammiferi, ma ora si sono svegliati ed hanno fame
- 6 a metà delle squadre: una vittoria e una sconfitta per mezzo tabellone dei partecipanti, fin troppo cortesi a dirsi l’uno con l’altro “passa tu, no dai passa tu” ma la cordialità da queste parti non paga
- 5 a Fragi: il vizietto della morte prematura sembra essere tornato, proprio quando pareva debellato lui zompa in mezzo ai nemici facendosi polverizzare… forse è la primavera che gli ha dato alla testa
- 4 a Jake: non si sa come abbia fatto Houston a vincere la prima partita uno in meno ma nella seconda il deficit si è visto, di tutte le ultimate usate è riuscito a non buttarne nel cesso FORSE 2, deve ritrovarsi e deve farlo in fretta
- 3 ai Mayhem: certo le partite non erano facili ma tutti si aspettavano qualcosa in più dopo l’improvvisa sveglia ricevuta sul finire dello scorso stage, non vorremmo ritrovarli di nuovo a ricoprire il ruolo del team terapeutico per squadre in difficoltà, la classica partita che tutti accolgono con gioia
- 2 ai Dynasty contro i Valliant: mai vista tanta disorganizzazione, errori madornali riconoscibili anche dall’ultima delle zappe di questo gioco, inspiegabile come poi siano riusciti a fornire una così grande prestazione contro San Francisco, ma è lecito chiedersi quale tra le 2 facce viste sia quella veritiera
- 1 ai London: forse hanno passato settimane insonni rivivendo le immagini di Carpe che gli sparava dritto in faccia perchè altrimenti non si spiega come questa corazzata si sia trasformata in una bagnarola arrugginita pronta per essere rottamata
- 0 al ragazzo a destra nella foto in basso: ha tentato, sotto il probabile effetto di qualche sostanza stupefacente, di diventare un supereroe in grado di sostenere la propria squadra ma i risultati non lo hanno premiato, da apprezzare l’impegno con la nostra gratitudine per averci regalato un simpatico momento di ilarità