Lore di Overwatch: “Riflessi” e la vita privata degli eroi
Ed eccoci qui, puntualissimi, a parlare del decimo fumetto di Overwatch rilasciato ieri in serata da Blizzard!
Per molti è stata una piccola rivoluzione, internet è esploso fra discussioni, meme e ipotesi sui vari indizi nascosti fra le vignette di Miki Montillò. E in effetti, la mole di informazioni fornitaci nelle pochissime pagine scritte da Michael Chu è piuttosto corposa. Sotto i riflettori c’è, ovviamente, la rivelazione dell’omosessualità di Tracer, protagonista di Riflessi, che abbiamo scoperto convivere a Londra con la sua ragazza, Emily. Lo screen del bacio che le due ragazze si scambiano dopo che Emily scarta il pacchetto di Lena ha fatto il giro del web e del suo significato e delle implicazioni per il mondo del gaming in generale parleremo questa sera, in un secondo articolo dedicato proprio all’inserimento della tematica LGBT in Overwatch.
Riflessi, infatti, contiene molto di più della sola relazione fra Tracer ed Emily, ed è su queste parti più “nascoste” che ci concentreremo adesso. Ad esempio, ci viene spiegato un particolare non indifferente sulla cronoimbracatura della ragazza, ovvero che ha bisogno di ricaricarsi per permetterle di utilizzare la funzione di boost (e oserei dire anche di recall) e che non deve essere indossata per impedirle di perdersi fuori dal continuum spaziotemporale. In un tweet ufficiale, infatti, Blizzard ha confermato che basta che l’imbracatura sia nei paraggi, e infatti la vediamo alle spalle di Lena, sdraiata sul divano di casa sua, apparentemente agganciata a qualche genere di carica batterie.
Parliamo ora di Winston, che troviamo da solo in attesa di iniziare una festa per la Vigilia di Natale in una base di Overwatch che ricorda quella di Gibilterra. Mentre aspetta, il nostro scimmione scienziato pensa ai suoi amici e compagni di una vita, chiedendosi dove si trovino, e la matita di Montillò ci mostra in una pagina indimenticabile come alcuni degli eroi stanno trascorrendo le feste. Nello specifico, vediamo Genji scrivere una lettera nel monastero degli Shambali in Nepal, a fianco di uno Zenyatta in meditazione. Molti hanno ipotizzato che la lettera sia la stessa che Mercy legge in una tenda da campo in Medio Oriente, cosa che non solo conferma la posizione della dottoressa Ziegler, di cui abbiamo parlato nell’articolo su Oasis, ma suggerirebbe una connessione, se non una relazione, fra i due personaggi. Che sia stata proprio Mercy a salvare la vita di Genji trasformandolo in un cyborg?
Nel frattempo, Roadhog e Junkrat fuggono dal Luna Park di una città calda (Hollywood?) a bordo di una macchina con il parabrezza crepato, probabilmente dopo un altro dei loro colpi. Hanzo, invece, si trova in quella che parrebbe essere una pasticceria e guarda una torta in vetrina assieme a un ragazzino. Che sia un orfano a cui vuole regalarla, un piccolo passo lungo la via per riacquistare il suo onore? Reinhardt e Torbjorn passano il Natale assieme, in una stanza accogliente con caminetto e albero, il primo circondato di bambini e con al fianco Brigitte, che abbiamo conosciuto nel fumetto L’Uccisore di Draghi, e il secondo (vestito da Babbo Natale) in compagnia di quella che potrebbe essere sua moglie o la sua ragazza. Anche Pharah ci viene mostrata in dolce compagnia, intenta a godersi una cena a lume di candela con un uomo, anche lui ancora sconosciuto. Si perché Riflessi ci parla, in fondo, del lato umano di quegli eroi che siamo abituati a vedere combattere battaglie all’ultimo sangue, ci mostra che anche loro sono persone, perfino Reaper, che osserva da un angolo di King’s Row una famiglia felice. C’è invidia sul suo volto celato dalla maschera? C’è rimpianto per la vita che non potrà avere più? E Widowmaker, che visita la tomba del marito che lei stessa ha ucciso, prova ancora dei sentimenti sotto la cortina di ferro del condizionamento mentale? E’ costretta a vivere con il rimorso di ciò che è stata costretta a fare per il resto dei suoi giorni?
Soldato 76 e Ana, invece, li troviamo assieme in una stanza spoglia, probabilmente intenti a rivangare il passato: Morrison, infatti, stringe in mano una foto di un uomo e una ragazza, che potrebbero essere lui e Pharah. Qualcuno ci ha visto addirittura una conferma che lui possa esserne il padre, ma è ancora un’ipotesi molto azzardata. E infine, ma non certo per importanza, troviamo la più improbabile delle accoppiate: McCree addormentato sul bancone di un bar accanto a una bottiglia di liquore e, poco più in là, Sombra che lo osserva da lontano. Dall’aspetto del luogo, potrebbero trovarsi in Messico o negli Stati Uniti del Sud, vicino alla Route 66, ma quante sono le probabilità che si trovino insieme per caso? Ovviamente zero, il che significa che le opzioni sono due: o si conoscono e si sono incontrati con uno scopo preciso oppure Sombra lo sta spiando. Vi ricordo che non sappiamo ancora se McCree sia effettivamente affiliato a Overwatch, al momento: dopo aver lasciato l’organizzazione per evitare di prendere parte allo scontro intestino tra Morrison e Reyes (di cui era un sottoposto), si è dato alla macchia lavorando come vigilante privato. In Rinascita ci viene mostrato fra gli agenti dormienti, negli Stati Uniti orientali, ma questo è tutto ciò che sappiamo. Questa vignetta aggiunge un tassello in più, suggerendo una plotline che personalmente non vedo l’ora di approfondire.
Riflessi è, a mio parere, il fumetto migliore rilasciato fino ad ora. Sicuramente è il più particolare, ma aggiunge tantissimo, in pochissime pagine, alla caratterizzazione dei personaggi, mostrandoci non solo la loro dimensione personale e privata, ma alcuni lati del loro carattere che non conoscevamo. Ovviamente, Tracer ne esce arricchita in modo esponenziale, e non perché sia omosessuale, ma perché la vediamo nella sua vita quotidiana. Da brava londinese, le piace bere il thè caldo sul divano (ma dalle caratteristiche mug americane) e odia la metropolitana. Ma soprattutto, come molti di noi, è in crisi su cosa regalare alla persona che ama per Natale, solo per scoprire che il semplice gesto di un dono basta a renderla felice. E il finale, quando insieme vanno a passare la serata con Winston, confesso che mi ha commosso: lui, che ha perso la figura più vicina ad un padre quando era piccolo, ha trovato una nuova famiglia in Lena ed Emily, e festeggiare il Natale con loro è tutto ciò di cui aveva bisogno per ritrovare il sorriso. E la speranza, che il prossimo anno sia migliore di quello passato, una speranza in cui chiunque di noi può riconoscersi.