Intervista a Martina Felli, doppiatrice italiana di D.Va
E’ la regina del meta, campionessa mondiale di Starcraft II e, per lavoro, pilota i Meka del governo sudcoreano contro un gigantesco omnic che periodicamente attacca le coste della sua penisola natale: lei è Hana Song, in arte D.Va, e per i giocatori italiani di Overwatch ha la voce di Martina Felli, astro nascente del doppiaggio nostrano. La conosco personalmente da anni e per me è stato un piacere e un onore poterle fare qualche domanda sul suo lavoro con mamma Blizzard!
D: Ciao Martina e grazie per aver accettato di rilasciare questa intervista! Per favore, presentati al pubblico di Powned.it e raccontaci un po’ di te. Com’è è nata la tua passione per il doppiaggio?
R: Ciao Vale! Grazie a te e a tutta la community di Powned.it per l’ospitalità!
Mi chiamo Martina, sono toscana e svolgo il mestiere di doppiatrice professionista dal 2010. La mia passione per il doppiaggio è nata quando avevo circa dieci anni: ho trascorso pomeriggi interi incollata alla tv a guardare “Bim Bum Bam” e gli anime giapponesi, che adoro da sempre, e piano piano ho iniziato ad affezionarmi alle voci dei miei personaggi preferiti, a riconoscerle e a imitarle. Compiuti sedici anni, ricevuto in regalo il mio primo pc, ho accarezzato l’idea di trasformare quella che credevo una semplice passione nel mio lavoro, e mi sono decisa a esercitarmi da autodidatta nel doppiaggio degli anime, con il solo ausilio di Sony Vegas e di un microfonino per pc. Ottenuto il diploma, ho preso il coraggio a quattro mani e mi sono iscritta a un’accademia milanese, il Centro Teatro Attivo, dove ho studiato per due anni dizione, fonetica, recitazione e doppiaggio. E, a quasi sette anni dal mio primissimo turno, eccomi qui. Anche se la strada è ancora molto lunga, o almeno spero!
D: Lo scorso anno, il lancio Overwatch ha letteralmente fatto impazzire il mondo videoludico. Cosa significa fare parte del cast italiano di un progetto del genere? Raccontaci cos’hai provato quando ti è stata confermata la parte.
R: Era un giorno di settembre di due anni fa e mi trovavo nello studio che si occupa del doppiaggio di Overwatch per registrare un semplice provino conoscitivo. La persona incaricata della direzione del doppiaggio di Overwatch mi ha ascoltata e ha ritenuto la mia voce potenzialmente adatta per uno dei nuovi personaggi della serie, perciò sono stata proposta al cliente, che ha dato la sua approvazione. E così, con mia grande gioia, è cominciata la mia avventura a bordo del mecha di D.Va!
Far parte del cast di questo videogioco è veramente un onore e un piacere. Mi è capitato di seguire alcuni streaming su Twitch delle partite ad Overwatch e sentire la mia voce in un videogioco così ben sviluppato, insieme a quelle di tanti altri professionisti che stimo, è sempre un’emozione fortissima.
D: D.Va è sicuramente uno degli eroi più amati e iconici del gioco, ma soprattutto è lei per prima una nerd che passa molto tempo sui videogames. Quanto di te c’è in lei? E come ti sei approcciata al personaggio nel costruirne la voce?
R: In D.VA c’è la me stessa di diversi anni fa, più piccola, competitiva e totalmente assorbita dai suoi videogiochi preferiti. Quando andavo a scuola ero una vera powerplayer: ho perso il conto delle giornate trascorse a giocare a Tomb Raider, a Medievil, a Bust A Groove, a Spyro e a Crash Bandicoot. Purtroppo, crescendo e dovendomi spostare molto per lavoro, non ho più il tempo materiale da dedicare ai videogiochi ma, ne avessi avuto l’opportunità, credo sarei diventata anche peggio di D.VA!
Doppiandola, cerco di seguire il più possibile la doppiatrice originale nelle intenzioni, adeguando al contempo il mio tono di voce alla tipologia di personaggio: anche se esteticamente sembra più adulta, D.VA è pur sempre una ragazzina!
D: Gli adattamenti e il doppiaggio dei videogiochi sta diventando sempre più accurato e di qualità negli ultimi anni. Quale credi che sia il motivo di questa evoluzione così positiva?
R: Secondo me è tutta una questione di esperienza: mentre chi gestisce il doppiaggio impara ad affrontare i problemi legati alla continua evoluzione dei videogiochi, i doppiatori professionisti, soprattutto i più giovani, hanno capito come approcciarsi a questo tipo di lavorazione e a compensarne le mancanze, come ad esempio il limite di non poter doppiare sui video, ma solo sulle onde sonore.
Ovviamente, godere di una grafica sempre più fotorealistica aiuta ad avvicinarsi al doppiaggio “classico”, e quindi a trattare il prodotto come se fosse un film. Però questo discorso è circoscritto alle cinematics che, se presenti, costituiscono solo una minima parte del videogioco.
D: Recentemente, hai prestato la voce anche ad Aloy, la protagonista di Horizon Zero Dawn, uno dei giochi più venduti ed apprezzati da pubblico e critica dell’ultimo anno. Ci racconteresti qualcosa sulla tua esperienza con questo immenso titolo open world? Quanto è stato diverso dal lavoro su un gioco come Overwatch?
R: Doppiare Aloy in Horizon Zero Dawn è stata un’esperienza tanto bella quanto intensa, nonché totalmente diversa dal doppiaggio di D.VA sotto molti aspetti.
Quando è iniziata la lavorazione di Horizon Zero Dawn, il videogioco era ancora in fase di sviluppo e a me e a tutto il cast è capitato molto spesso di doppiare le scene girate in motion capture, quindi gli attori in carne e ossa, oppure cutscenes dalla grafica appena abbozzata. Molte battute di Aloy dovevano essere incise in sincrono con l’attrice originale, per altre c’erano dei margini di tolleranza sulle lunghezze delle battute, mentre le restanti potevano essere incise liberamente, senza nessun vincolo di durata.
Le sessioni di registrazione di D.VA, invece, sono occasionali, brevi e meno impegnative, perché le sue battute sono tutte fuori campo e non ci sono quasi mai lunghezze da rispettare.
D: Blizzard ha fino ad oggi narrato la storia di Overwatch soprattutto attraverso corti animati e fumetti. Ti piacerebbe che ne venisse fatto uno su D.Va, per poterle donare la voce anche in un corto?
R: Certo che sì! Sto aspettando in gloria da mesi che esca un corto totalmente incentrato su D.VA! Ne sono usciti su quasi tutti i personaggi, perché su D.VA ancora no? È ingiusto!
D: Ultima domanda! Quali sono, a parte ovviamente D.Va, i tuoi eroi preferiti del cast del gioco?
R: Oltre a D.VA, mi sono sempre piaciuti Tracer e Genji, sia per l’aspetto fisico, sia perché entrambi hanno due voci favolose: Gea Riva e Paolo De Santis, due professionisti spettacolari nonché amici preziosi a cui mando un fortissimo abbraccio!
D: Grazie per la tua disponibilità a nome di tutta la redazione e dei nostri lettori! E in bocca al lupo per i tuoi prossimi progetti!
R: Grazie a voi, è stato un piacere!
E nel ringraziare ancora Martina per le sue interessantissime risposte, voglio girare anche a voi una domanda: se n’è parlato molto negli ultimi giorni a causa di vari rumor, ma voi che ne pensate? Vorreste vedere un corto animato su D.Va?