I DeToNator Korea si sciolgono: come trovare una soluzione?
Dopo che un buon numero di team importanti per la scena competitiva di Overwatch si era sciolto nel periodo immediatamente precedente al via della Overwatch League, ecco che perdiamo un altro nome: i DeToNator Korea hanno infatti annunciato il loro scioglimento.
Il team, vincitore poco meno di un mese fa della prima stagione dei Contenders dell’area Pacifica, ha annunciato la sua uscita di scena il 21 maggio. Nonostante la vittoria del torneo sembra infatti che i costi di mantenimento del team eccedano i benefici ricevuti. Il problema principale in questo caso riguarda nello specifico l’edizione pacifica dei Contenders, che a differenza delle versioni americana ed europea viene giocata in LAN alla Blizzard Arena di Taiwan.
Essendo un campionato di seconda categoria, è facile capire come il costo di mantenere un team fuori sede per un periodo così lungo sia una spesa davvero onerosa, e che non tutte le società possano permettersi o siano semplicemente disposte ad affrontare. Questo è proprio il caso dei DeToNator Korea, team composto da player coreani, costretto a trasferirsi per intero a Taiwan.
Le politiche di Blizzard andrebbero regolate in modo diverso per accrescere il benessere della scena competitiva?
Purtroppo nella politica adottata da Blizzard sembra esserci un problema: da un lato al pubblico viene offerto il massimo della qualità, basti prendere ad esempio la stessa Overwatch League. Dall’altro però i requisiti per partecipare alle maggiori competizioni tendono ad essere proibitivi per buona parte dei team, che non vedono altra soluzione che sciogliersi, non potendo sostenere le spese richieste.
Ciò di conseguenza potrebbe nuocere alla scena competitiva in generale, impedendo la crescita di team più piccoli che rimangono impantanati nelle competizioni minori. Con queste barriere di mezzo, il piccolo team non può sperare di crescere. Al massimo, i suoi talenti vengono notati dalle squadre maggiori, che li prelevano, condannando il team a regredire.
Anche l’emergere del singolo giocatore potrebbe essere più difficile, poiché un ragazzo talentuoso potrebbe ritrovarsi senza possibilità di mostrarsi al mondo a causa di questi paletti imposti dall’alto. Il concetto rilanciato anche dalla stessa Blizzard al via dell’ Overwatch League e che è un po’ alla base della cultura esport in generale è che chiunque può aspirare ad arrivare un giorno in vetta al mondo, partendo semplicemente dalla propria cameretta e dai tornei locali. In questo momento sembra che però questa idea sia messa a rischio, lasciando molti dubbi per il futuro.