Gli HSL si fanno sentire: dopo la vittoria nei Contenders eccitazione per il Gauntlet, ma servono degli sponsor
Il CEO Massimiliano “Mind” Rapetto ed il capitano Mads “Fischer” Jehg sono fiduciosi: “Daremo sempre il 100%”
Gli HSL si sono conquistati di diritto il titolo di formazione italiana di maggiore successo nel mondo. Giunti solamente alla loro seconda Season degli overwatch Contenders, gli atleti del team novarese si sono guadagnati il primo posto ed il titolo di campioni di Overwatch in Europa. Ora una nuova sfida si avvicina dietro l’angolo, ed al Gauntlet vedremo di nuovo i Leoni partecipare in una accesa competizione per la supremazia sul resto del mondo.
Mads “Fischer” Jegh, capitano e DPS del team HSL, si è aperto con noi, rivelandoci che “è fantastico aver conquistato il Contenders, ma c’è anche un po’ di tristezza. Il fatto che solo noi abbiamo trovato posto nel Gauntlet è triste, perché molti team europei hanno lavorato tantissimo e meritano di poter mettersi in mostra davanti a quel pubblico. Dall’altro lato, però, sono felice ed eccitato che potrò rivedere dei vecchi amici e giocare contro dei nuovi rivali”.
Avete lavorato molto per questa finale, nonostante i disagi causati dalla pausa estiva e dalle vacanze di molti team avversari. Guardandovi ora, quanto siete migliorati secondo te in questa Season?
“La squadra è nuova di pacca e contiene sia giocatori veterani che inesperti, e questo è secondo me un grande punto di forza per noi” ci ha detto Fischer, “perché quando mischi dei giovani con degli esperti puoi sentirti un po’ sconnesso all’inizio, ma se tutti cercano di aiutarsi a vicenda si instaura sicuramente un bellissimo rapporto. Se siamo riusciti a sopravvivere a due cambi di meta lo dobbiamo alla nostra attitudine; abbiamo imparato molto insieme.”
“Credo che il punto di forza e quello che contraddistingue gli atleti di HSL sia la mentalità: sia che stiano pushando, che stiano perdendo o che stiano facendo un flank con Symmetra i ragazzi fanno tutto con la massima convinzione e dando sempre il 100%.” ci ha detto il CEO degli HSL Massimiliano “Mind” Rapetto. “Sono fiero di tutti, non mi aspettavo un risultato così schiacciante in nostro favore, è stata una grandissima gioia vederli trionfare in un match che sembrava impossibile, che Berlino 2006 può accompagnare solo.”
L’Italia nel mondo esportivo internazionale per ora ha avuto una sola faccia, quella di Reynor su SC. Ora che siete il team italiano di più alto livello come giochi di squadra, che ha vinto in Europa e che ora competerà con il meglio del T2 nel mondo, come vi sentite?
“Sono molto orgoglioso di poter rappresentare l’Europa nel Gauntlet ed essere riuscito a portare la bandiera italiana così in alto, ma quello che non mi fa dormire la notte è sapere di dover trovare ogni giorno nuovi partner per assicurarci la crescita di HSL. Per ora tutti i progetti del team sono finanziati da un fondo ma rispetto alle realtà con le quali ci confrontiamo siamo economicamente meno potenti. Da un lato sono contento perché la qualità delle persone che lavorano in HSL, che credono nel progetto magari senza guardare troppo al lato economico, è stata ampiamente dimostrata, però mi chiedo sempre se noi avessimo il budget di altre realtà cosa potremmo fare. Ringrazio mio padre che mi ha insegnato ad essere un professionista a livello business portandomi con se durante il suo lavoro ed è anche grazie ai suoi insegnamenti se HSL sta sempre più diventando leader del settore. Comunque un po’ mi spiace avere una Ferrari ma non poterla far viaggiare al massimo perchè non sempre si ha il carburante.“
Oltre al Gauntlet, però, tra poco inizierà anche la OWWC, nella quale diversi player sono impegnati con le rispettive nazionali. Fischer, giocatore in carica per la Danimarca, crede che durante OWWC e Gauntlet i talent scout saranno all’erta per trovare dei nuovi player da inserire nella stagione 2020 della Overwatch League. “Dare spazio alle piccole nazioni con meno infrastrutture esportive, donare loro un modo per mostrare i propri talenti è un grande aiuto, e tutte le nazioni lo devono prendere al volo”.