La pecora nera di Magic the Gathering: MTG Arena – il declino di una piattaforma rivoluzionaria
In questo articolo vi parlerò di come, secondo me, MTG Arena sia passata da piattaforma digitale rivoluzionaria a vera e propria pecora nera del mondo di Magic: the Gathering.
Spesso si sentono in giro critiche ad Arena, al punto che si potrebbe quasi pensare che sia diventato troppo facile criticarla. La verità è che sono passati 3 anni e 8 mesi dall’uscita di Arena in versione Beta aperta e, spesso, la piattaforma digitale è stata criticata senza ragione alcuna, dicendo che fa schifo, senza aggiungere altro, soprattutto agli inizi.
Sono passati 3 anni e 8 mesi (scusate per la ripetizione), ma la verità è che non tutto è andato come ci si aspettava e…diciamo che sarebbe potuto andare meglio.
Oggi, vi accompagnerò in una analisi tra i pregi ed i difetti di MTG Arena, trattando un problema alla volta in ogni sezione di questo articolo e facendo anche un confronto con piattaforme di altri giochi di carte che hanno sia una versione cartacea che digitale.
Prima di cominciare, tenete presente che questo è un articolo di opinione, pertanto le mie idee possono essere diverse dalle vostre.
Cominciamo.
L’economia di MTG Arena
L’economia di MTG Arena è un punto che è stato sempre criticato da praticamente tutti gli utenti della piattaforma. Ciò che spesso veniva attaccato è il fatto di aver sempre bisogno di Wildcards rare e/o mitiche per creare i propri mazzi e come queste siano difficili da reperire.
In aggiunta, vi è il problema di dover spendere gemme su gemme per acquistare buste, poichè questo è l’unico modo per ottenere molte Wildcards. E le gemme costano soldi, soldi veri che non tutti i giocatori sono disposti a spendere per giocare a Magic su una piattaforma che, a meno di non essere dei mostri, dei Pro Player, non restituisce nulla in cambio.
La risposta di Wizards of the Coast a queste problematiche è arrivata solo di recente e…beh, non è stata delle migliori…
Quanto alle Wildcards, Wizards, a metà maggio 2022, ha lanciato un Bundle contenente 12 Wildcards rare e 4 mitiche. Peccato che fosse un gigantesco specchietto per allodole, in quanto il prezzo era di 49,99$/49,99€.
Facendo due conti, con la stessa cifra potete acquistare 9200 gemme e con esse prendere un Bundle da 45 buste di una qualsiasi espansione presente nel gioco (vi avanzano anche 200 gemme), avendo 45 rare o mitiche e circa 8 Wildcards rare 3 mitiche per aver aperto le buste.
Il Bundle delle Wildcards poteva anche essere una buona idea, ma è stata sfruttata decisamente male.
Quanto alle gemme ed allo shoppare, l’unica nota positiva è che la situazione è leggermente migliorata con l’introduzione della possibilità di pagare qualsiasi cosa presente nel Negozio di Arena anche con l’oro e con l’introduzione negli eventi permanenti del gioco delle ricompense in gemme. Certo, si deve grindare, ma è comunque un miglioramento.
Per risolvere completamente il problema che l’economia di Arena, secondo me, si dovrebbe riscrivere il gioco da zero, togliendo la doppia valuta oro/gemme ed inserendo un’unica valuta.
A farmi realizzare questo è stato un gioco di carte che è stato ed è tutt’ora un concorrente diretto di MTG e che, complice un’anime che tutti i ragazzi della mia età hanno visto da piccoli, ha riscontrato una enorme popolarità in tutto il mondo: sto parlando di Yu-Gi-Oh. Di giochi di carte che sono usciti dopo Magic ce ne sono una sfilza infinita, ma Yu-Gi-Oh è senza dubbio il concorrente di MTG meglio riuscito.
A gennaio di quest’anno, Konami, azienda giapponese che produce Yu-Gi-Oh, ha fatto uscire Master Duel, nuova piattaforma digitale per il gioco di carte. In Master Duel c’è una sola valuta, le gemme, che possono essere ottenute in molteplici modi. Ogni busta costa 100 gemme, ma acquistandone 10 si ha la sicurezza di trovare almeno una super rara (Le rarità in Yu-Gi-Oh sono comune, rara, super rara ed ultra rara). Si può shoppare anche in Master Duel, comprando le gemme, ma avendo un’unica valuta, se si accumulano gemme svolendo le molteplici quest che il gioco riserva, si può effettivamente giocare senza spendere un euro, mai e poi mai. Già alla sua uscita, Yu-Gi-Oh Master Duel ha un pool di 6800 carte. Arena ha superato questo numero, contando anche le carte ribiliancate e solo digitali, solo con l’ultima espansione, arrivando a 7058.
Certo, Master Duel non è perfetto, infatti ci sono serie difficoltà per ottenere le carte di rarità più alta anche in questo gioco, ma il fatto di avere una sola valuta fa una differenza enorme. E’ innegabile che Wizards si sia fatta bagnare il naso da una piattaforma digitale neonata di un gioco di carte popolare, ma comunque non comparabile a Magic.
La distruzione di tutto ciò che è Magic: le carte solo digitali e ribilanciate
Il titolo può sembrare esagerato, ma vi assicuro che la cosa che mi fa più incazzare di come la Wizards ha gestito MTG Arena è proprio questa: l’introduzione di carte solo digitali e dei ribilanciamenti.
Per capire la mia rabbia, provate ad immaginare di essere un nuovo giocatore (io, non lo sono e gioco da quasi vent’anni, ma provate a mettervi nei panni del nuovo giocatore), uno che non ha mai visto una carta di Magic fino ad oggi e che scopre MTG Arena. Questo nuovo giocatore si mette a giocare Historic e/o Alchemy ed il gioco gli piace, magari non i formati in se, ma in generale considera Magic divertente. Scopre che Magic si può giocare anche al tavolo con gli amici, fare tornei nei negozi, senza bisogno di un computer, un tablet o uno smartphone. Questo giocatore decide di montare un mazzo cartaceo e si rivolge al negozio più vicino a lui per acquistare le carte, ma…alcune di queste carte non esistono.
Cosa provereste in questa situazione? Di sicuro non sareste felici, ma abbastanza frustrati. Uno dei problemi di Magic da sempre è attrarre nuovi giocatori, complici soprattutto i costi quasi proibitivi di molte carte competitive in Vintage e Legacy, e alcune in Modern. Le carte solo digitali su Arena non fanno che aggravare ulteriormente questo problema, poichè confondono i nuovi giocatori, allontanandoli dal vero Magic cartaceo.
Le carte ribilanciate sono persino peggio di quelle solo digitali poichè, non solo confondono i giocatori dal momento che si vengono a creare 2 versioni della stessa carta su Arena, ma non hanno nemmeno senso di esistere. Sul serio: Wizards of the Coast, spiegami qual è il senso di ribilanciare una carta quando avete a disposizione lo strumento del ban che funziona ed ha sempre funzionato?
Più ci ragiono e più non trovo una spiegazione a queste invenzioni di Wizards of the Coast per Arena.
Non è che non abbia apprezzato il tentativo di creare qualcosa di nuovo, ma diciamo che preferisco di gran lunga il Magic cartaceo perchè queste scelleratezze non si verificano.
Senza contare che Historic, contrariamente ad Alchemy che è un formato senza senso dalla sua nascita, era un formato interessante prima dell’introduzione delle carte solo digitali, perchè poteva essere una sorta di Pioneer, con le carte delle espansioni più recenti, ampliato con alcune bombe meno recenti.
Sinceramente, spero che eliminino Alchemy e le carte solo digitali e modificate da Arena perchè non si possono vedere.
L’incredibile ed incomprensibile lentezza di Wizards nel prendere decisioni importanti per Arena
Questo punto non è meno importante di quelli già trattati, anzì direi proprio che il principale motivo per cui Arena è una piattaforma con sempre meno attrattiva, almeno per quanto mi riguarda.
Per farvi capire di cosa parlo, vi porto come esempio qualcosa che tutti dovrebbero ricordare bene: l’annuncio di Pioneer Masters (qui se non ricordate).
Pioneer Masters sarebbe dovuto essere la prima espansione Masters, in stile Modern Masters et simila, ma rilasciata solo su Arena, con la diretta conseguenza che avremmo avuto a disposizione la possibilità di giocare Pioneer già a fine 2020/inizio 2021. Che fine ha fatto Pioneer Masters? E’ stata annunciata nel luglio del 2020, sarebbe dovuta uscire alla fine di quello stesso anno, ma fu poi rimandata al 2021 e poi cancellata dai programmi di Wizards of the Coast.
Nel 2020, uscirono Amonkhet e Kaladesh Remastered, espansioni con il meglio degli omonimi blocchi d’espansioni. Va sottolineato che Amonkhet, Hour of Devastation, Kaladesh ed Aether Revolt erano tutte già presenti su Arena quando il gioco si trovava in Closed Beta, nel 2019. Quindi tutto ciò che i programmatori hanno dovuto fare è stato ripescare i file delle carte dai loro archivi…tanta fatica, no?!
Apparte questo, nulla fu più fatto da Wizards per introdurre il formato Pioneer su Arena, fino al timido tentativo di qualche mese fa con l’introduzione di Explorer.
Explorer è un formato temporaneo nel quale si possono giocare tutte le carte presenti su Arena e che sono legali in Pioneer. Peccato che senza avere tutte le carte a disposizione, giocare Explorer non abbia il benché minimo senso, in quanto E’ UN FORMATO TOTALMENTE DIVERSO DA PIONEER.
E’ vero, Explorer non durerà per sempre e, prima o poi, arriveremo ad avere Pioneer su Arena. Il problema è: quando sarà questo “prima o poi”?
Wizards si sta dimostrando di una lentezza imbarazzante nel gestire Arena e, francamente, a me, è passata la voglia di giocarci. Probabilmente, il giorno che arriverà Pioneer sulla piattaforma, la riprenderò in mano. Ma finchè la Wizards continuerà a puntare su cazzate di proporzioni titaniche, come Alchemy, vade retro.