Secondo quanto riportato da ge.globo.com, Riot avrebbe deciso d’imporre l’obbligo vaccinale a tutte le squadre che competono nei tornei organizzati dall’azienda americana. Ogni singolo membro delle varie squadre dovrà provare di aver completato il suo ciclo di vaccinazione contro il COVID-19.

Questa decisione dovrebbe essere presa per tutelare la salute di tutti, giocatori e pubblico, visto che gli eventi esports in Brasile si svolgono dal vivo e con il pubblico. Una mossa che potrebbe (anzi dovrebbe) essere applicata anche in Europa, per riportare gli spettatori nelle varie arene.

Insomma, sicuramente questa scelta farà discutere moltissime persone, ma è assolutamente necessaria per poter tornare a divertirsi in sicurezza.

Riot e l’obbligo vaccinale in Brasile

Salute pubblica

Già da qualche tempo, Riot ha espresso la sua volontà di continuare a mantenere i suoi eventi dal vivo in Brasile, con anche il pubblico presente negli studi. Le nuova variante Omicron del COVID-19, però, sta mettendo a serio rischio questa volontà.

I contagi stanno rapidamente salendo nel paese sud-americano, e l’azienda americana vuole tutelare la salute di tutti coloro che prenderanno parte agli eventi. Per questo motivo nasce l’ipotesi (perché ancora questo è) d’imporre un obbligo vaccinale ai membri di tutti i team che competono nei tornei Riot.

Persino gli spettatori, prima di accedere alle varie arene, dovranno fornire provare di aver completato il loro ciclo vaccinale, ma questo vale soltanto per la CBLOL. Onestamente crediamo che la decisione di Riot sia assolutamente condivisibile, ed anzi necessaria per tornare ad avere una sorta di normalità.

Speriamo vivamente che qualcosa del genere possa succedere anche in Europa, dato che lo spring split dovrebbe giocarsi nuovamente online. Dopo due anni di pandemia si sente la mancanza del pubblico negli studi e nelle arene. Il calcio e tutti gli altri sport sono riusciti a trovare dei compromessi, quindi perché non fare lo stesso con le competizioni di Riot?