Riot conclude le indagini sui presunti abusi di Nicolo Laurent
A gennaio Nicolo Laurent, CEO di Riot, era stato accusato da una ex dipendente di abusi sessuali. Dopo diverso tempo, l’azienda ha concluso le indagini, scagionando di fatto il dirigente. Inoltre, Laurent, manterrà il suo posto e non sarà nemmeno punito in alcun modo.
Riot chiude le indagini su Nicolo Laurent
Breve riassunto dei fatti
Per chi di voi non ricordasse l’accaduto, faremo un breve recap di ciò che è successo nei mesi di gennaio e febbraio 2021. Sharon O’Donnell, ex assistente esecutiva di Laurent, ha dichiarato di aver ricevuto dei commenti sessisti e delle proposte indecenti da parte del dirigente di Riot, e di essere stata licenziata dopo aver riportato l’accaduto alle risorse umane. Dopo il licenziamento, la donna si è rivolta alla Los Angeles County Superior Court, costringendo l’azienda ad aprire un’indagine formale dei confronti di Laurent.
I recenti sviluppi
Subito dopo i fatti sopra descritti, Riot ha formato una commissione speciale, incaricata d’indagare su tutti i presunti comportamenti sbagliati posti in essere da Laurent. Dopo vari mesi d’indagine, la commissione ha ammesso di non aver trovato alcuna prova delle accuse rivolte al dirigente. Inoltre, i membri hanno rilasciato una lettere aperta, raccomandando all’azienda di non punire o licenziare Laurent.
ENG
“This is not a recommendation we take lightly. In cases involving high-ranking executives, we recognize that power dynamics can often give rise to behaviors and biases that infect the experiences of others within the organization in toxic ways. Moreover, in many such cases, reaching a conclusion about these kinds of allegations can be difficult”
ITA
“Questa non è raccomandazione che prendiamo alla leggera. Nei casi in cui sono coinvolti dirigenti di alto rango, riconosciamo che le dinamiche di potere possono far uscire fuori dei comportamenti e delle tendenze che condizionano le esperienze degli altri in modi tossici all’interno dell’azienda. Inoltre, in tanti casi del genere, raggiungere una conclusione in merito a queste accuse può essere difficile.”
ENG
“Most cases of this nature are not black and white; they fall into the grey. However, this was not one of those cases. In this case, we were simply unable to find any evidence that would justify a sanction of any kind against Laurent”
ITA
“Molti casi di questa natura non sono bianchi o neri; cadono in una scala di grigi. Ma non è questo il caso. In questo episodio, semplicemente non siamo riusciti a trovare alcuna prova che giustificasse una sanzione di qualunque tipo nei confronti di Laurent.”
L’azione legale di Riot
Dopo aver scagionato internamente Nicolo Laurent, Riot è ufficialmente passato al contrattacco legale contro Sharon O’Donnell. L’azienda ha assunto l’ufficio legale Seyfarth Shaw LLP, per indagare ancora più affondo alla vicenda e producendo una serie di documenti presentati oggi alla Los Angeles County Superior Court.
In questo documenti diffusi dal Washington Post, la compagnia non solo scagiona il suo dirigente ma accusa direttamente la O’Donnell. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, infatti, la donna (o qualcuno a lei vicino) avrebbe corrotto i testimoni del caso.
Inoltre, in quei documenti, Riot ha incluso due testimonianze anonime che vedrebbero la O’Donnell protagonista di alcune molestie nei confronti di altri impiegati. I nomi dei testimoni sono stati oscurati per evitare altri atteggiamenti aggressivi da parte della O’Donnell sui social media.
Infine Riot vorrebbe portare la contesa all’Arbitrato, dove farà valere tutti i mezzi legali in suo possesso per concludere il caso nel migliore dei modi.