Perkz parla del gap che c’è tra NA e le altre regioni del mondo
Durante una recente diretta andata in onda su Twitch, il midlaner Perkz ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sul gap del Nord America.
La regione, attualmente molto in difficoltà in ambito internazionale, non sarebbe così indietro secondo il croato. Un’opinione molto forte, certo, ma motivata dal giocatore dei Cloud 9.
Le considerazioni di Perkz sul gap del Nord America
Difficoltà internazionali
Il Mid-Season Invitational 2021 ha confermato, ancora una volta, l’estrema difficoltà delle squadre del Nord-America in campo internazionale. Un gap piuttosto grande ed evidente, che ha portato i Cloud 9 all’eliminazione dal group-stage del torneo.
Ma il MSI è solo l’ultimo episodio di una lunga serie, che dimostra quanto la regione non stia crescendo, ma bensì regredendo. Pensate che ai Worlds 2020 nessuna squadra americana è riuscita a superare il group-stage, ritornando a casa in pochissimo tempo.
L’ultima soddisfazione vera del Nord America in campo internazionale è datata 2019, quando il Team Liquid riuscì ad arrivare alla finale del Mid-Season Invitational di quell’anno.
Troppi import e giocatori “figurina”
Uno dei “problemi” che storicamente affligge la LCS è relativo agli import, ovvero i giocatori che vengono presi dall’estero (Asia ed Europa in primis). Le squadre nord-americane, da sempre, vantano una disponibilità economica molto alta, e possono permettersi di offrire ingaggi faraonici ai giocatori più iconici di ogni regione competitiva.
Molti ragazzi sono attratti da questo fattore, scegliendo di andare in Nord America a fine carriera per costruirsi una “pensione d’oro”. Purtroppo, questi giocatori, spesso non offrono delle prestazioni soddisfacenti, ma non possono essere sostituiti a causa dell’investimento fatto dalle varie società.
Le dirigenze non possono permettersi di mettere in panchina un giocatore iconico (o “figurina” in questo caso), in quanto andrebbero a certificare il fallimento dell’investimento fatto. Insomma un giochino pericoloso, che chiude le porte ai possibili talenti locali, e condanna la regione ad un tracollo internazionale inevitabile.
Le parole di Perkz
Avendo ben chiaro questo lungo antefatto, dobbiamo ora discutere delle dichiarazioni di Perkz. L’ex capitano dei G2 Esports, infatti, non ha una visione così catastrofista della LCS. Pur ammettendo l’esistenza di un gap tra le squadre americane ed il resto del mondo, crede che questo non sia così grande dopotutto.
“Dopo aver giocato contro le squadre internazionali ad un evento internazionale con un team NA, posso dirvi che il gap c’è sicuramente. Ma questo gap non è così grande quanto lo era prima. Abbiamo battuto il team migliore dell’EU, il team migliore della Cina ed il team migliore della Corea. Abbiamo battuto tutti i team delle regioni maggiori, ma non siamo stati abbastanza bravi. La prossima volta potremo battere tutti.”
Per quanto Perkz possa essere convinto delle sue parole, quella che ha fatto è soltanto un’analisi parziale di ciò che è successo al MSI 2021. E’ vero, i C9 hanno battuto i team delle regioni maggiori, ma hanno perso altrettanti partite, persino dalle regioni minori. Inoltre, il macro game mostrato dai Cloud 9 è stato a tratti pessimo, portandoli a perdere delle partite che erano vinte su tutti i fronti.
Voi che ne pensate, siete d’accordo con Perkz? Oppure credete che la situazione del Nord America sia ben peggiore di quella descritta dall’ex G2?