MSI 2022: un’edizione ricca di problemi
Il MSI 2022 si è concluso da pochissimo, e dopo aver celebrato la vittoria degli RNG, parliamo oggi di tutto quello che non ha funzionato durante il torneo. Tutti i difetti di questa manifestazione potrebbero essere riassunti con due sole parole: pessima organizzazione.
Riot ha voluto fare le cose in grande a Busan, ma si è trovata tra le mani alcuni problemi che non è stata in grado di gestire nella maniera corretta. La questione legata al ping, ha infiammato i team ed i fan di tutto il mondo, molto di più delle partite stesse.
Insomma, bisognerà imparare dagli errori commessi, per evitare di ripeterli nelle prossime edizioni di questo importantissimo evento internazionale.
I problemi del MSI 2022
Il format del group stage
Il primo argomento di cui dobbiamo parlare oggi è, senza ombra di dubbio, il format del group stage. Nella prima fase del MSI 2022 le undici squadre partecipanti si sono affrontate sin da subito. I team sono stati smistati in tre gruppi (due da quattro ed uno da tre), che si sono rivelati fin troppo sbilanciati e poco entusiasmanti da guardare.
T1, RNG e G2 (teste di serie di ogni girone) hanno dominato tutti i match giocati, cancellando i loro avversari senza difficoltà. Le squadre delle regioni maggiori sono uscite imbattute dai rispettivi gruppi, evidenziando una discrepanza importante con alcune minor. Solamente il gruppo dei G2 ci ha dato qualche emozione in più, vista la presenza degli Evil Geniuses. I campioni della LCS hanno dato qualche grattacapo ai rivali europei, senza però mai riuscire a portare a casa una vittoria.
Far scontrare le teste di serie con queste squadre da vita ad un spettacolo poco appetibile per i fan, e la risposta del pubblico di Busan lo ha confermato. Nei giorni del group stage l’arena è stata quasi sempre deserta, nonostante i posti a disposizione fossero davvero pochi. Il pubblico era presente soltanto quando i T1, idoli di casa, scendevano in campo.
Insomma, è chiaro che questo format non vada bene esattamente come si era evidenziato nel 2021. Serve un cambio netto per il prossimo MSI, sia per rivitalizzare lo spettacolo ma anche per non sminuire il valore delle regioni minori. Certo, giocare contro i team più forte può far crescere in un certo modo, ma non avere alcuna chance di vittoria non è proprio piacevole.
La situazione legata al COVID
Dopo aver affrontato la tematica più “semplice”, passiamo ora al nodo più spinoso del MSI 2022: la partecipazione degli RNG. Partiamo dall’inizio, cercando di capire perché la squadra non è stata presente in loco per disputare il torneo.
Nonostante la situazione pandemica legata al COVID-19 sia relativamente sotto controllo in quasi tutto il mondo, la Cina ha voluto adottare delle strategie diverse, rimanendo fedele alla politica del “zero COVID“. Dopo un periodo di tranquillità, il paese asiatico ha dovuto fare i conti con la variante Omicron, e tantissime città hanno rivissuto e stanno rivivendo l’incubo del lockdown.
Per questi motivi i playoff della LPL si sono disputati quasi interamente da remoto, visto che a Shanghai nessuno poteva uscire di casa. Gli RNG, vincitori del campionato, avrebbero si potuto lasciare facilmente la Cina, ma il ritorno in patria si sarebbe trasformato velocemente in un calvario.
Infatti chiunque entra nel paese deve rispettare un periodo di 21 giorni di quarantena (14 di isolamento totale e 7 di vigilanza), che avrebbe scombussolato la schedule degli RNG. Infatti subito dopo il MSI 2022 inizierà il summer split della LPL, che doveva essere condensato in un singolo mese per dare spazio agli Asian Games 2022 di Hangzhou in cui League Of Legends contribuisce al medagliere delle varie nazioni.
Purtroppo la situazione è peggiorata velocemente in Cina, ed anche gli Asian Games hanno subito un rinvio importante rispetto alla data iniziale (si terranno a partire dal 10 settembre). Oltre il danno c’è anche la beffa per i poveri RNG.
Il disastro del ping
Per assicurare la presenza di una squadra forte, che poi ha anche vinto il titolo del MSI 2022, Riot si è giocata un jolly piuttosto rischioso. Infatti ha deciso di far partecipare da remoto i campioni della LPL, facendo giocare tutti gli altri team presenti a Busan con un ping artificiale di 35ms per assicurare l’integrità competitiva del torneo e non svantaggiare gli RNG.
Purtroppo nulla è andato secondo i piani. Infatti il software creato dal team di Riot non ha funzionato come avrebbe dovuto, facendo giocare le squadre nell’arena con un ping superiore ai livelli dichiarati e con anche dei fenomeni di packet loss. Questa cosa è andata avanti per ben tre giorni senza che i tecnici potessero fare nulla, visto che un bug non permetteva a nessuno di visualizzare il corretto valore della latenza nemmeno dai registri di log.
Un disastro in piena regola, che ha costretto Riot a prendere una decisione difficilissima: far rigiocare i match del girone d’andata agli RNG. Infatti, il team cinese, è stato l’unico a poter giocare realmente a 35ms, senza venir toccato dai problemi del software.
Chiaramente la notizia non è stata accolta bene dagli RNG, che hanno dichiarato di “essere stati trattati ingiustamente” e di aver anche “pensato di lasciare il torneo“. Un altro disastro, che ha generato ulteriori polemiche ed altrettante proteste sterili ed inutili.
La gestione della finalissima
La finale del MSI 2022, giocata domenica 29 maggio, ci ha mostrato uno spettacolo incredibile nella Landa degli Evocatori. RNG e T1, i due finalisti, hanno dato vita ad una best of five enorme, ricca di colpi di scena e di virtuosismi tecnici di altissimo livello.
Purtroppo, però, la vittoria degli RNG non è stata celebrata nel migliore dei modi. Come abbiamo detto in precedenza, il team non era presente in loco, ed ha giocato anche la finalissima da remoto. Nella BEXCO Arena di Busan nessuno esultava, urlava o applaudiva per i vincitori.
Una folla di 4000 persone ha subito abbandonato lo stadio dopo la fine della serie, perché nessuno era lì per sollevare quella coppa. La “premiazione” vista in remoto è stata davvero triste ed è durata pochi secondi, con i giocatori degli RNG fortemente in imbarazzo nell’inscenare quella pantomima.
Subito dopo la fine ci siamo chiesti “abbiamo appena visto la finale del MSI 2022 o di un torneo amichevole?”. Non c’è stato pathos o emozioni al di fuori della Landa degli Evocatori, tutto è stato deprimente e totalmente non consono con quello che doveva essere lo spirito della premiazione finale.
Benché questo sia comunque un grande successo per gli RNG, rimane un bel po’ di amaro in bocca sia per gli addetti ai lavori che per i fan. Una finale anti-climatica non degna di una competizione internazionale di League Of Legends, che non ha reso i giusti meriti a chi quel trofeo lo ha conquistato con forza.
Imparare per il futuro
Forse, con il passare degli anni, ci siamo un po’ assuefatti dai livelli di eccellenza proposti da Riot nell’organizzazione degli eventi. Ed è per questo che non ci aspettiamo scivoloni. Anche in questo due anni fortemente condizionati dal COVID, Riot è riuscita a tirare fuori lo spettacolo migliore possibile. Tirando fuori il meglio da una situazione non sempre facile (vedasi Worlds 2021 n.d.r.).
Il MSI 2022 doveva essere il ritorno alla normalità quasi completa per gli eventi dal vivo di League Of Legends, vista la presenza del pubblico dal vivo. Alla fine, però, non è stato così. Sono stati commessi troppi errori e non sono state approntate le giuste soluzioni in tempo.
Sappiamo che Riot farà tesoro di quello che è successo a Busan, specialmente in vista dei Worlds 2022 che arriveranno tra qualche mese.