L’Era delle Franchigie è iniziata: cosa cambia?
Qualche settimana fa, avevamo già parlato del cambiamento che sta avvenendo in Europa. Infatti abbiamo dedicato un articolo intero al rebranding della massima competizione Europea. Sulla scia di questa rivoluzione, perché lo è per davvero, vanno ad inquadrarsi tutte le innovazioni delle leghe nazionali di cui discuteremo oggi. Infatti le Franchigie, non andranno ad influenzare solamente la LEC, ma saranno adottate (forse) da tutti quei paesi che già hanno una lega propria. Per evitare di fare confusione, cerchiamo di trattare ogni argomento separatamente e di chiarire ogni possibile dubbio.
Come funziona la LEC?
Vista l’esperienza positiva vissuta nel 2018 in NA, anche l’EU ha deciso di adottare le Franchigie . I team che vorranno partecipare, non dovranno più affrontare tornei di promozione (infatti la Challenger Series non esiste più) ma, semplicemente, acquisteranno il loro posto nel torneo . I costi indubbiamente sono elevati (si va dai 10 a 30 milioni di euro). Infatti hanno dato il colpo di grazia ad alcune delle organizzazioni storiche del competitivo europeo (Unicorns of Love, H2K, Giants e Roccat). Oltre a questo esborso economico, la LEC richiede anche garanzie per un progetto serio e studiato per un lungo periodo. Come stiamo vedendo, l’accesso a questa nuova competizione non è per nulla semplice ma , probabilmente, ci eviterà di vedere team totalmente impreparati (come i Ninjas in Pyjamas, i Mysterious Monkeys e gli H2K del 2018).
I Guadagni dei team
Si, è vero, la nuova LEC può sembrare indubbiamente costosa, ci sono delle altre cose da considerare. Bisogna dire che tutti i guadagni della Lega (provenienti da merchandising, sponsor e vendita dei diritti TV/Streaming), saranno dati direttamente ai team. Questo è un qualcosa di indubbiamente vantaggioso. Infatti l’impatto economico che avrà la LEC, sarà indubbiamente forte e ricoprirà le squadre di nuovi investitori e sponsor. L’esempio più lampante è quello del Team Vitality, che nei giorni scorsi ha ricevuto un investimento di 22 milioni di dollari. Questo nuovo sistema, sta attirando investitori non endemici del mondo e-Sportivo(Steve Aoki è uno degli investitori dei Rogue) e continuerà a farlo sempre di più nel lungo periodo.
Le Leghe Nazionali: Francia e Spagna
Come già vi avevamo detto due settimane fa, la lega francese (in collaborazione con Riot Games, Webedia ed O’Gaming TV) ha cambiato la sua struttura, facendo nascere la nuova LFL (Ligue Française de League of Legends). Questa lega, non sarà aperta a tutti ed ogni team dovrà presentare il proprio progetto , che sarà valutato in base a dei criteri Sportivi ma soprattutto qualitativi. L’esempio francese, ci fa capire come ormai si tende a prestare sempre più attenzione alla bontà dei progetti dei team. Ma soprattutto si nota la tendenza ad attuare progetti di lungo termine, che diano garanzie tecniche assolute e che riescano a portare spettacolarità nelle competizioni.
La Spagna è stata la progenitrice delle competizioni nazionali. Infatti la Liga Orange, è stata da sempre una delle leghe più competitive e spettacolari. La Riot ha usato questa lega come esperimento iniziale, e su questo esempio, le leghe nazionali stanno cercando di rinnovarsi. La Francia è già partita, ma anche Polonia e Regno Unito sembrano interessati a seguire questo modello.
Cosa succede in Italia?
In Italia la situazione è oltremodo complicata. Le nazioni di cui abbiamo discusso in precedenza, godono di investimenti statali e di una struttura paragonabile a quelle degli sport classici. Tutto ciò in Italia non succede. Purtroppo è un’abitudine tutta Italiana quella di chiudersi al cambiamento, si preferisce chiudere gli occhi ed ignorare per non stravolgere il quieto vivere. Avendo tutte queste criticità, il modello che la Riot sta attuando per le competizioni nazionali, non è assolutamente possibile nel nostro paese. Infatti la maggior parte dei team, vive d’investimenti privati che non potrebbero mai sostenere i costi che abbiamo citato e non potrebbero nemmeno dare garanzie tecniche a lungo termine. A tutto questo si deve anche aggiungere un sistema infrastrutturale non al passo con i tempi, che non permette ,a tutti gli abitanti della penisola, di competere come potrebbero.
L’unica realtà italiana che permette di affacciarsi al competitivo Europeo, è il PG National Predators. Infatti questa lega permette, ai vincitori, di prendere parte al torneo European Masters che è una vetrina molto importante per tutti i team minori e per tutti i giocatori che cercano di mettersi in risalto.
Le Conseguenze della Rivoluzione
Sicuramente questi cambiamenti, sono molto positivi per tutti i team già affermati. Andranno a garantire spettacolarità, ed un alto tasso tecnico nelle leghe maggiori. Ma come faranno le piccole realtà (come quella italiana) ad emergere? I giocatori più talentuosi preferiranno accasarsi in team ben più noti.Sono attirati dai grandi flussi di denaro e dal blasone importante. Le leghe minori rimangono al di fuori di questo grosso flusso economico. Tutte le altre competizioni differenti dalla LEC, avranno un ruolo sempre più marginale e resteranno solamente una piccola vetrina per i giocatori emergenti.
Vedremo se questi cambiamenti saranno efficaci nel lungo periodo, infatti per ora il giudizio su di essi è sospeso visti i lati positivi e tutte le criticità che si portano dietro. Speriamo solo che l’Italia non rimanga ancora una volta ai margini di una rivoluzione importante, e che possa ritagliarsi uno spazio (seppur piccolo) nel mondo di League Of Legends.