K/DA: un Successo Planetario per League of Legends
Dopo aver analizzato l’aspetto tecnico della finale del Mondiale 2018, ci dobbiamo ora soffermare su quello che la cerimonia d’apertura ci ha offerto: ovvero lo straordinario debutto delle K/DA, il nuovo gruppo musicale formato da quattro personaggi di League Of Legends.
Ahri, Evelynn, Akali e Kai’Sa hanno formato un quartetto K-POP formidabile, un gruppo “virtuale” che ha fatto registrare numeri da record in soli pochi giorni ed ha preso vita grazie alla computer grafica sul palco dello stadio di Incheon.
Ma andiamo ad analizzare punto per punto le ragioni di questo successo inaspettato.
Partiamo con il dire che le voci delle K/DA sono in realtà prestate da ben quattro popstar reali ovvero: Madison Beer, Soyeon (delle (G)I-DLE), Miyeon (delle (G)I-DLE) e Jaira Burns che hanno cantato dal vivo insieme alle loro controparti virtuali durante le cerimonia di apertura.
Ed è stata questa una delle mosse vincenti della Riot, unire due mondi apparentemente distinti e separati (per differenze culturali) sotto un’unica bandiera, unire due generi musicali in un’unica canzone.
Oltre alla straordinaria esibizione dal vivo, la Riot ha anche sbalordito il mondo con un video musicale animato della canzone POP/STARS, un video che nel giorno della sua uscita ha avuto ben 5 milioni di visualizzazioni, diventando il video di debutto più visto nella storia del K – POP.
Il video di POP/STARS, inoltre, ha richiesto enormi investimenti ed una cura maniacale nella realizzazione. Basti pensare che per la creazione delle coreografie, sono stati assunti coreografi professionisti, i movimenti stessi di Akali e compagne sono state registrati con l’utilizzo del Motion Capture poi animate successivamente dal team grafico della Riot.
Nel momento in cui vi stiamo scrivendo di POP/STARS è arrivato a ben 40 milioni di visualizzazioni, superando anche i video musicali di alcuni artisti “reali”.
I numeri delle K/DA ci fanno capire quanto il videogioco, e League Of Legends nello specifico, si stiano ormai insinuando in tutti gli ambiti della vita quotidiana, andando a “contaminarsi” anche con dei mondi che, al primo sguardo, appaiono come una cosa fin troppo lontana e diversa dal medium videoludico.
La Riot con questa manovra di marketing, è riuscita a raccogliere un bacino d’utenza enorme, ha fatto appassionare al gioco molte persone che, prima del debutto delle K/DA, non sapevano nemmeno cosa fosse League Of Legends.
Dobbiamo solo dire grazie alla Riot, perché è l’unica softwarehouse in grado di concepire l’eSport non solo come una competizione per gli appassionati o per chiunque sia un minimo protagonista nel settore, ma anche come fonte di spettacolo per chi appassionato non lo è.
Siamo indubbiamente fortunati perché possiamo assistere in prima persona a questi spettacoli, e possiamo solo sperare che prima o poi questo movimento mondiale possa sfondare anche in un mercato vergine come quello Italiano, coinvolgendo anche tutti i talenti che militano nel nostro paese.