I T1 incontrano il Tottenham: storico scambio di maglie tra Faker e Son
Molto spesso il mondo degli esports e quello dello sport tradizionale s’incontrano, anche se raramente succede quando si tratta di League Of Legends. Nonostante questo, però, i T1 di Faker hanno scritto la storia ancora una volta con un incontro speciale.
Infatti il team ha incontrato Heung-min Son, fortissimo calciatore del Tottenham e vera icona del calcio sud-coreano da ormai diversi anni. I ragazzi dei T1 e Son si sono anche scambiati le maglie, immortalando il momento con una foto che rimarrà scolpita nei cuori dei fan di queste superstar.
In Corea il gaming ed il calcio sono due delle realtà più importanti, ed occasioni come queste fanno bene ad entrambi.
L’incontro tra Son e Faker
Un’occasione unica
In questi giorni la squadra del Tottenham si trova in Corea del Sud per una tournée estiva, che vedrà gli Spurs impegnati in alcune partite. Heung-min Son ha accolto i suoi compagni all’aeroporto di Seoul, facendogli una sorpresa tanto apprezzata quanta inaspettata.
Il calciatore coreano, però, non si sta dedicando solo al campo ed agli allenamenti durante queste settimane trascorse in patria. Il 30enne, infatti, ha colto l’occasione per sfruttare qualche trovata pubblicitaria, prestandosi a degli incontri più o meno importanti.
Tra questi spicca (per il pubblico che ama il calcio e League Of Legends) quello di oggi, avvenuto con i T1 di Faker. Il roster della squadra della LCK ha incontrato il giocatore degli Spurs, mettendo in atto anche uno storico scambio di maglie.
Il Tottenham ha regalato una maglietta personalizzata ad ogni giocatore dei T1, mentre il team di LoL ha donato a Son una jersey firmata da tutti i ragazzi, incluso Faker. Il tutto è stato immortalato da una foto che è diventata virale sui social, ed ha scaldato il cuore di moltissimi fan, anche di quelli non coreani.
Infatti Faker e Son sono due personaggi dal profilo internazionale, visto quanto hanno ottenuto nel corso delle loro carriere. Due atleti che, per quanto diversi nel loro lavoro, sono stati capaci di unire due mondi simili ma diversi tra di loro (quello degli esports e dello sport) sotto un’unica bandiera.