Faker si lamenta del trolling continuo in soloQ ed accusa Riot
Durante un recente streaming, Faker ha parlato del pessimo stato della soloQ coreana, che sta mettendo a dura prova la sua pazienza ed il suo mental. Infatti, il midlaner dei T1, viene costantemente trollato durante le sue partite, cosa che gli impedisce di giocare correttamente.
Ma un episodio in particolare lo ha fatto impazzire. Durante un normalissimo game, il toplaner del suo team ha deciso di iniziare a morire intenzionalmente e chiedere la resa. Successivamente, però, il Re Demone ha scoperto che quell’utente era un toplaner dei TES (Top Esports).
E’ scoppiato un caos di proporzioni enormi, che ha costretto la dirigenza della LCK a rilasciare delle dichiarazioni sul caso.
Faker e la soloQ coreana
Un problema noto da tempo
Come vi abbiamo detto in un articolo precedente, molti giocatori si divertono da anni a trollare intenzionalmente le partite quando trovano Faker nel proprio team. Questo fattore ha spesso allontanato il midlaner dei T1 dalla soloQ, che nello spring split 2020 ha avuto il minor numero di partite giocate in ranked tra tutti i giocatori coreani.
La cosa, però, ha assunto dei contorni ancora più gravi nei giorni scorsi. Infatti Faker è letteralmente esploso durante un recente streaming andato in onda su Twitch, durante il quale ha chiaramente mostrato questo fenomeno messo in atto da un Aatrox alleato.
Questo giocatore continuava a farsi uccidere intenzionalmente, chiedendo la resa dei propri alleati in ogni singola occasione utile. Capite bene che questo atteggiamento non può essere casuale, ma dettato o dalla volontà di rovinare l’esperienza dei propri compagni.
Ma ciò che a reso peggiore questo caso specifico, è stato lo scoprire che quell’account appartiene ad un proplayer cinese e fa parte del roster dei Top Esports. La frustrazione del midlaner coreano ha raggiunto livelli preoccupanti, al punto in cui ha chiaramente accusato Riot Games, colpevole di non prendere provvedimenti nei confronti di questi soggetti. La vicenda è degenerata velocemente, ed ha anche richiesto l’intervento diretto della LCK che ha provato a placare gli animi.
Nonostante tutto, Faker potrebbe aver preso una decisione drastica: se il fenomeno del trolling dovesse continuare, boicotterà la soloQ.
L’importanza della Champions Queue
In questi mesi, Riot Games ha avviato un vero e proprio esperimento in Nord America, dando vita alla Champions Queue. Questa soloQ alternativa, dedicata solo ai proplayer ed alla quale si accede solo su invito, è stata accolta molto positivamente da tutti i giocatori della LCS.
Molti hanno dichiarato esplicitamente che il livello si è progressivamente alzato, ed anche la dedizioni e la volontà di competere di tutti i giocatori ha subito una grossa trasformazione. Questo succede perché ci sono dei ricchi premi in palio per i singoli player, vogliosi di accaparrarsi delle cospicue somme di denaro.
Già diversi giocatori europei hanno chiesto a Riot Games d’implementare la Champions Queue anche nel server del Vecchio Continente, per far alzare il livello anche nella regione. Purtroppo, al momento, sembra che l’azienda non abbia i mezzi necessari per espandere questo esperimento.
Chiaramente, in un ambiente così ristretto e sempre sotto gli occhi di tutti, certi episodi spiacevoli sarebbero evitabilissimi. Purtroppo Faker non è l’unica vittima di questo trolling continuo, ma anche altri giocatori della LCK hanno segnalati casi simili durante le loro live.
AGGIORNAMENTO
Lo scandalo venutosi a creare dopo le dichiarazioni di Faker ha già causato una conseguenza, che si è abbattuta sul giocatore che ha trollato il midlaner dei T1. Infatti, i Top Esports, hanno deciso di multare Qingtian, toplaner sostituto della squadra. Il ragazzo dovrà pagare una sanzione pari ad un mese del suo stipendio.