Champions Queue: i pro la vogliono anche in Europa
L’arrivo della Champions Queue ha inizialmente causato molto scetticismo tra i giocatori americani, in quanti molti non pensavano potesse cambiare le sorti della soloQ. Nonostante questo, le cose sono andate in modo diverso, ed ora possiamo dire che Riot ha centrato il suo obiettivo.
I giocatori professionisti stanno continuano a migliorare grazie a questa coda classificata particolare, avendo anche la possibilità di crescere in un ambiente più competitivo e professionale. Questi fattori hanno “svegliato” i pro europei, che ora vorrebbero questo matchmaking anche in Europa.
Secondo molti sarebbe la giusta via da percorrere per alzare il livello della regione, rendendola capace di lottare anche per i Worlds.
La Champions Queue in Europa
Cos’è?
Se qualcuno di voi ancora non ha capito cos’è la Champions Queue o l’ha sentita nominare adesso per la prima volta, non deve preoccuparsi. Facciamo un piccolo recap per capire di cosa si parla. La Champions Queue è un particolare tipo di matchmaking per la soloQ nord-americana, dedicata soltanto ai pro-player.
A questo sistema si può accedere su invito, che è stato inviato da Riot ai team della LCS, alle loro accademie, ai giocatori della LLA ed ai migliori 16 team amatoriali di tutto il Nord America. Con il tempo i posti verranno ampliati, ma al momento non ci sono state notizie in merito.
La Champions Queue è divisa in due stagione (spring e summer), a loro volta separate in tre split con limiti temporali ben definiti (trovate la schedule qui). Ma non è tutto. Infatti, per infiammare ancora di più lo spirito competitivo, Riot ha messo in palio un montepremi di 400.000$ per i vincitori di ogni split.
L’impatto sui giocatori
Come detto nell’introduzione, all’inizio c’era molto scetticismo sulla Champions Queue. I pro-player del Nord America non sembravano particolarmente convinti, ma con il tempo si sono dovuti ricredere. Infatti, giocare in un ambiente chiuso, super competitivo popolato solo da professionisti e la possibilità di vincere succosi premi in denaro ha avuto effetti benefici sui giocatori.
Secondo Doublelift, infatti, le persone hanno iniziato ad impegnarsi di più in soloQ. Il livello dei match si è inevitabilmente alzato, ed i giocatori si stanno progressivamente migliorando sul piano personale grazie a questa competitività. Anche Summit, toplaner coreano dei Cloud9, ha ammesso che la Champions Queue può essere assimilata all’altissimo elo della soloQ in Corea.
Potrebbe arrivare in Europa?
Tutti questi effetti positivi hanno drizzato le antenne dei giocatori europei, che ora vorrebbero avere un ambiente simile anche sui server del Vecchio Continente. Su Twitter sono state molteplici le dichiarazioni in questo senso, e quella di Perkz è stata la più forte tra tutte.
Al momento non sappiamo quali siano i piani di Riot per avere una Champions Queue anche in Europa, ma non crediamo che un possibile arrivo sia dietro l’angolo. L’azienda sta ancora ampliando questo tipo di matchmaking in Nord America, e potrebbe non essere pronta al grande salto anche dalle nostre parti.