Biofrost fa coming out e racconta il suo difficile passato
Accettarsi per ciò che si è non è mai davvero semplice. Ma farlo quando si pensa di essere “sbagliati” per gli altri è ancora più difficile. Ci vuole un atto di coraggio unico per andare oltre quella paura. Lo sa bene Biofrost, celebre star della LCS.
Il supporto, attualmente in forza ai Dignitas, ha fatto coming out ed ha raccontato un passato per nulla semplice. Vivere nascosto per molti anni deve essere stata un’esperienza terribile, specialmente in una community molto sessista e tossica come quella di League Of Legends.
La storia di Biofrost dovrebbe essere d’esempio e potrebbe dare coraggio a chi ancora teme di essere giudicato per il proprio modo di essere.
La storia di Biofrost
Le dichiarazioni di Biofrost
ENG
“I’m gay. I’ve struggled with my personal identity my entire life. While my parents were working in China, I moved around a lot of homestay to homestay, which is basically where you live in a stranger’s home. At the age of 8, I was bombarded with homofobic and sexist remarks at home, and whenever I did something that wasn’t “manly”, I was told, “Why are you acting like a girl?” and “stop being gay”. I was hyper-conscious of how I should act and tried not to act or sound “gay”, but I was still constantly bullied at school for it. No child should have to feel like they don’t belong.
Working in the video game industry hasn’t helped matters either. On almost every team I’ve been on, I’ve heard homophobic comments from either my teammates or the staff and felt uncomfortable, even borderline afraid of possibly losing my job if I told the truth. I’m at a point in my life where I’ve accepted who I am, and it’s taken me a long time to get there.
My story is not unique. The gaming industry is rampant with sexism, prejudice, and homophobia. I don’t believe there’s a quick fix, but it stars with us holding ourselves standard and treating everyone with dignity. We need to educate people in esports of proper conduct within the workplace. I’m not making this announcement because I owe everyone the details of my personal life, but because I want there to be more awarness about the problems our community faces. Thank you to my parents and friends who have made me feel like I belong. You the real ones.
ITA
“Sono gay. Ho lottato con la mia identità per tutta la vita. Mentre i miei genitori lavoravano in Cina, ho cambiato diverse homestay, vivendo praticamente in casa di sconosciuti. All’età di 8 anni, ero bombardato da osservazioni omofobiche e sessiste a casa, ed ogni volta che facevo qualcosa di “non virile”, mi veniva detto: “perché ti comporti come una ragazza?” ed anche “smettila di essere gay”. Ero super-conscio di come avrei dovuto comportarmi per provare a “non sembrare gay”, ma ero comunque costantemente subito atti di bullismo a scuola per questa cosa. Nessun bambino dovrebbe sentirsi fuori posto.
Lavorare nell’industria dei videogiochi non mi ha aiutato. In quasi ogni team in cui sono stato ho sentito commenti omofobi sia dai miei compagni di squadra che dallo staff, cosa che mi ha messo a disagio e mi ha addirittura fatto avere paura di perdere il lavoro nel caso in cui avessi detto la verità. Sono ad un punto della mia vita in cui ho accettato chi sono, e ci è voluto moltissimo tempo per arrivarci.
La mia storia non è unica. Nell’industria del gaming dilaga il sessismo, il pregiudizio e l’omofobia. Non credo ci sia una soluzione rapida a questa cosa, ma noi dovremmo iniziare ad avere standard più alti trattando tutti con dignità. Dobbiamo educare le persone che lavorano negli esports affinché abbiano un comportamento corretto sul luogo di lavoro. Non sto facendo questa dichiarazione devo svelare i dettagli della mia vita privata a tutti, ma perché voglio che ci sia più attenzione nei confronti dei problemi che la nostra community affronta. Ringrazio i miei genitori ed i miei amici per non avermi fatto sentire fuori posto. Voi siete le persone vere.”