La storia degli eroi di HotS: Muradin
Eccoci dunque giunti al secondo appuntamento della nostra rubrica ”Storia degli Eroi” di Heroes of the Storm.
Oggi cari lettori vi narreremo la storia di Muradin Barbabronzea, uno dei nani più conosciuti di tutto Azeroth.
Cresciuto tra asce, antiche rovine e tempeste di ghiaccio, Muradin sarà uno dei personaggi chiave nell’ascesa al potere del Re dei Lich, Arthas Menethil. Ma andiamo nel dettaglio.
Dove tutto ebbe inizio
Muradin divise la sua infanzia a Khaz Modan con i suoi due fratelli, Magni e Brann.
Ed è proprio insieme a Brann che, durante il corso della Seconda Guerra, funse da messaggero tra Khaz Modan e Lordaeron, ove rimase a conflitto terminato in vece di ambasciatore per conto di suo fratello Magni, divenuto nel mentre re di Forgiardente.
Ambasciatore ma non sol
Muradin tuttavia non si limitò al mero ruolo di ambasciatore. Egli infatti divenne un vero e proprio consigliere per Therenas Menethil, re di Lordaeron e padre di Arthas.
Un di però, mentre si recava nella sala dei banchetti per consumare la colazione, Muradin si perse per il labirintico castello, trovandosi faccia faccia con Arthas, al tempo dodicenne, armato con una rudimentale spada di legno ed intento a ”combattere” una corazza da esposizione.
Muradin non poté quindi fare a meno di notare quanto il giovane principe fosse inesperto nell’arte dell’arma bianca e si propose di addestrarlo. Dopo circa due anni di durissimo addestramento e prove estenuanti, Arthas riuscì a battere Muradin, guadagnandosi cosi la piena fiducia del nano.
La Lega degli esploratori e la minaccia nel Nord
Durante il periodo trascorso a Lordaeron Muradin, assieme a suo fratello minore Brann, fondò anche un’organizzazione dedita alla ricerca archeologica ed al ritrovamento di antichi manufatti, la Lega degli Esploratori. Lui stesso prese parte a più di una spedizione, specialmente nel continente di Nordania, del quale si innamorò profondamente per via della sua natura così selvaggia.
Durante uno di questi viaggi Muradin entrò in contatto con una pericolosa entità che stava lentamente ma inesorabilmente ottenendo il controllo del continente. Informato Re Therenas dell’accaduto, venne incaricato di rimanere a Nordania, per indagare più approfonditamente su questa empia forza.
E’ proprio qui, durante una malaugurata spedizione alla ricerca della spada runica Gelidanima e sotto assedio da parte del Flagello, che Muradin ritrovò casualmente Arthas, giunto lì seguendo le traccie di Mal’Ganis, nel tentativo di ottenere vendetta per quanto successo a Stratholme.
I due decisero dunque di unire le proprie forze in modo da contrastare l’ondata di non-morti, che avrebbe altrimenti dilagato sull’intero continente di Azeroth.
Fu così che dopo una lunga chiacchierata, durante la quale Arthas spiegò al nano quanto successo a Lordaeron (ma tralasciando i dettagli relativi all’epurazione di Stratholme), Muradin rivelò al principe l’esistenza di Gelidanima, una spada runica dotata di incredibili poteri e andata persa secoli addietro.
Ma purtroppo, la mente del principe era già fin troppo annebbiata da quella infinita sete di vendetta…
La nascita di un mostro
A sentir parlare di Gelidanima Arthas ebbe un sobbalzo. Ora tutto era chiaro, non era stato il caso a fargli ritrovare il suo vecchio amico e mentore, ma il destino. Era suo compito recuperare la spada, e con quella eliminare una volta per tutte la minaccia di Mal’Ganis.
Nel frattempo al campo base dell’Alleanza giunse un messaggero, inviato da Re Therenas.
L’intera spedizione, sotto consiglio di Uther, era stata richiamata alla capitale. La reazione di Arthas fu tanto immediata quanto brutale. Il principe fece infatti bruciare tutte le navi, tradendo così i propri uomini e bloccandoli in quella landa desolata.
Muradin non poteva credere ai propri occhi, quello non era più il ragazzino che con tanta passione aveva addestrato anni addietro. Era cambiato, e non in meglio.
Tuttavia, circondato dalle forze del Flagello e senza nessuna possibilità di fuga, Muradin non aveva altra scelta, doveva aiutare Arthas a recuperare Gelidanima.
I due riuscirono a trovare la spada ma, come recita il detto, non è tutto oro quello che luccica.
Muradin scoprì infatti che su Gelidanima gravava una terribile maledizione. Per quanto cercò di convincere il giovane umano a desistere dalla propria vendetta, non ci fu niente da fare. Arthas, noncurante degli avvertimenti del suo più caro amico invocò gli spiriti dell’artefatto e strinse un terribile patto; avrebbe pagato qualsiasi prezzo, pur di poter uccidere Mal’ganis. Fu proprio in quel momento che il blocco di ghiaccio contenente Gelidanima esplose, ferendo a morte Muradin. O almeno così pensava Arthas. Il giovane si allontanò nella neve, l’artefatto stretto in pugno, mentre le lacrime per la perdita del suo più caro amico bagnavano il suo volto. Il re dei Lich era nato.
La fine non è altro che un nuovo inizio
Muradin si risvegliò qualche ora dopo all’interno della caverna.
Sanguinante e sotto amnesia si avviò all’esterno, mentre una tempesta di neve gli sferzava il volto.
Fu così che alcuni Figli del Gelo, un clan di nani che aveva preso dimora a Nordania secoli addietro e che si erano abituati a quel rigido clima lo trovarono, seguendo le traccie di sangue sulla neve fresca.
I Figli del Gelo notarono subito che qualcosa non andava però.
Gli abiti, quel modo di parlare; quel nano non era uno di loro, ma non potevano comunque permettere che morisse. Decisero così di portarlo al villaggio. Nel viaggio di ritorno verso l’accampamento vennero però assaltati da un jormungar, un terribile serpenti delle nevi.
Sembrava la fine per il gruppetto, fino a quando Muradin non intervenne nella lotta, salvando la situazione. Non avendo un nome con cui chiamarlo e visto quanto accaduto i Figli del Gelo lo soprannominarono Yorg Cuortonante, al seguito di un leggendario eroe del loro popolo.
Legami di sangue
Senza i ricordi di quel terribile avvenimento a tormentarlo e con il passare degli anni Yorg divenne il re dei Figli del Gelo.
Fino a quando un giorno Brann, spinto dalla voglia di incontrare di persona il re dei Figli del Gelo, non giunse all’accampamento.
Potete immaginarvi la sorpresa di quest’ultimo alla scoperta che suo fratello, da anni considerato morto, era in realtà vivo e vegeto, e per di più un re!
Nel mentre anche Magni, venuto a sapere da un veggente che suo fratello non era deceduto ma si trovava a Nordania, fa la sua comparsa.
Alla vista dei suoi due fratelli i ricordi iniziarono ad inondare la mente di Muradin, riempiendogli la testa di visioni su quanto accaduto in quella dannata caverna e sul tradimento di Arthas.
Muradin decise quindi di unirsi all’Alleanza per dare la caccia al Re dei Lich.
Durante l’assalto alla Rocca della Corona di Ghiaccio infatti il nano capitanò la nave volante Spaccacieli per poi scontrarsi con l’Araldo della Morte Falcisaure, anche se non prese mai parte al combattimento decisivo contro Arthas.
Il re sotto la montagna
Con il Re dei Lich sconfitto e la memoria ritrovata potevamo pensare che fosse finita per il nostro amico dalla lunga barba, ma il destino aveva ancora qualcosa in serbo per lui.
Magni infatti, nel corso di un rituale per poter meglio comprendere ciò che stava succedendo ad Azeroth venne trasformato in un cristallo.
Toccò quindi a Muradin, insieme con Falstad Granmartello e Moira Thaurissan prendere il comando della città, formando un triumvirato chiamato il Concilio dei Tre Martelli.
Tutt’ora Muradin regna su Forgiardente, e se mai passerete di la fermatevi a salutarlo. Sono sicuro che vi accoglierà con un buon boccale di birra nanica!
Bene, così si conclude l’avventura dell’eroe di questa settimana, ma prima di salutarvi diamo uno sguardo alle Skin. Vi avverto però, preparatevi a delle grasse risate!
Skin alternative
Muradin Magni
”Fu faticoso per Magni accettare Moira come membro del Concilio dei Tre Martelli, ma sapeva che il suo defunto fratello Muradin avrebbe voluto la pace per Forgiardente”
Beh, in questo caso, chiaramente, ci troviamo di fronte non più tanto ad una versione alternativa del nostro eroe, quanto ad un vero e proprio nuovo personaggio quale Magni, il Re di Forgiardente. Ma analizziamo le modifiche rispetto alla storyline principale.
Per prima cosa, in questa storyline Muradin è morto. O forse questo è solo quello che pensa Magni, non avendo ricevuto la visione del veggente. Inoltre, perché il Concilio esiste, se tutt’ora Magni vive? Fu creato dopo la cristallizzazione del nano durante quel malaugurato rituale, non prima.
Può dunque essere che Magni mosso dalla disperazione per la scomparsa del fratello abbia iniziato a vagare per Nordania alla sua ricerca, vedendo con i propri occhi quanto stava accadendo e che una volta tornato a Forgiardente abbia formato il Concilio dei Tre Martelli proprio per prepararsi all’imminente Cataclisma?
Muradin Re dei Bonbon
”Tutti vogliono essere Re della Montagna Caramellosa, ma non appena vedono un Drago Gommoso scappano a Valle Candita insieme agli altri. Inquiete giacciono le teste coronate di zucchero.”
Bene dunque, ora passiamo a… Seriamente? Ok, no. No davvero Blizzard, no. Uno cerca di fare un articolo serio per una volta, si impegna con tutto sé stesso per evitare battutine sulle frasi da ubriacone che Muradin usa in Warcraft 3, e tu te ne salti fuori con Muradin versione Oompa Loompa?
Ah ma… aspetta, ci sono! Eh Muradin, vecchio sbronzo, vai alla Brew Fest, ti ammazzi di dolci e birra e poi stramazzi al suolo preso dalle visioni, sei sempre il solito. Beh, d’altronde c’è chi afferma di aver visto gli elefanti rosa, perché non un nano della Haribo allora dico io!
Prima di lasciarvi ragazzi, ecco qualche chicca aggiuntiva (no, non sto parlando di caramelle vecchio ubriacone, torna a dormire!) per chi ama il Lore a 360 gradi.
Appendice: fatti interessanti
- Nel quinto volume di Warcraft: Legends Jaina in un sogno combatte al fianco di Arthas e Muradin contro Mal’Ganis, ma quando durante la battaglia quest’ultimo cade in un buco pur potendolo salvare preferisce rimanere a combattere al fianco del Principe.
- I Lordaeroniani festeggiano la Festa di Grande Inverno grazie a Muradin.
- Il nome Muradin è stato probabilmente ispirato da Moradin, il dio dei nani di Dungeons & Dragons.
- Muradin sembra saper leggere e comprendere il linguaggio degli elementali, chiamato Kalimag, in quanto l’iscrizione sul piedistallo dove Gelidanima era conservata è in questa lingua.
- Muradin ama i carri a vapore. ”Mi piacciono i treni” [Cit. Sheldon Cooper]
Bene e con questo è davvero tutto per oggi cari lettori, continuate a seguirci ed al prossimo episodio con la ”Storia degli eroi”.