GosuGamers intervista TJ Sanders: “I Caster di HS dovrebbero lasciarsi andare”
Il noto portale Gosu Gamers, attraverso il suo giornalista Tom “Matthieist” Matthiesen, ha potuto intervistare TJ Sanders, uno dei caster ufficiali del mondiale di Hearthstone che solo pochi giorni fa entusiasmava e divertiva la community mondiale della Locanda.
Durante l’intervista, TJ Sanders ha fornito alcuni utilissimi spunti sul grande mondo del casting di Hearthstone e di come questo sia, sotto tantissimi aspetti, molto diverso da quello di tanti altri giochi eSports.
Sperando che questa intervista vi piaccia, e ringraziando Gosu Gamers per la pubblicazione originale di questo articolo (di cui potrete trovare la versione integrale cliccando qui), vi auguriamo una buona lettura ed un buon divertimento!
È qui con me (Tom “Matthieist” Matthiesen) TJ Sander, aka “Azumo”! Come va?
Sto alla grande, sono un po’ senza voce dopo aver fatto da caster alle Grand Finals ma è stato figo, fighissimo. Non pensavo di dover fare il “casting” delle Grand Finals, perchè ci sono personaggi come Dan e Kibler, ma hanno scelto me e sono onorato per l’opportunità.
Com’è andato il percorso dall’inizio al grande momento?
All’inizio dell’anno, l’ho fatto un po’ attraverso il programma “You think you can cast?”. Mi hanno contattato e mi hanno detto “Inviaci i tuoi video migliori”. Conoscevo già la Blizzard, ci avevo già lavorato insieme come produttore creativo l’anno scorso al Blizzcon. Una cosa di cui vado fiero è l’andare d’accordo con gli altri caster ed anche di poter dimostrare alla Blizzard che ho lavorato duramente e penso di esserci riuscito, perchè mi hanno scelto come caster per le Grand Finals con Kibler.
Questo è fondamentalmente ciò che ho fatto quest’anno. Non so come sia successo in realtà, ho solo continuato a lavorare, a fare “casting”, a cercare di migliorarmi e ora sono qui.
Il “casting” su Hearthstone è qualcosa di diverso rispetto agli altri eSports. C’è qualcosa che ti è sempre piaciuto del gioco?
Se avete visto i miei “cast”, saprete che mi piace essere stupido a volte. Questo è uno dei motivi per cui amo il “casting” su Hearthstone, perchè puoi fare discorsi off-topic ma è comunque OK per la trasmissione. Divertirmi, coinvolgere, queste sono le cose che mi piacciono davvero.
É vero, a volte diventa noioso. Ho iniziato come caster per League of Legends tre anni fa, che è un gioco super movimentato, ma ho preferito il “casting” su Hearthstone perchè hai più flessibilità nel modo in cui farlo. Non c’è un modo giusto e un modo sbagliato, e questo è interessante, perchè è estremista, non puoi sempre far contenti tutti. A tutti piacciono tutti i caster indistintamente negli altri eSports. A poche persone non piace Kobe in LOL. Ma su Hearthstone, metà della community ti amerà e l’altra metà no, o perchè sei più analitico o perchè scherzi di più.
Pensi che questo stia ostacolando in qualche modo il “casting” su Hearthstone, per colpa del suo estremismo?
Sì. Non credo che il “casting” su Hearthstone sia ancora perfetto. Non si è ancora trovato un modo per farlo piacere a tutti. Non ci sono caster amati da tutti. Dan è colui che ci si avvicina di più, Kibler ci sta quasi arrivando, ma ci sono ancora persone che apertamente non amano il loro modo di fare “casting”. Magari qualcuno riuscirà a risolverlo. Adesso, non credo che le persone che si sono prese la libertà di fare “casting” su ciò che vogliono stiano trovando il modo migliore per il “casting” di Hearthstone ma c’è una sorta di divertimento in questo. I caster di adesso stanno spianando la strada – il gioco è ancora giovane.
Hai menzionato Dan e lui è una figura alquanto autorevole agli occhi della community. C’è dagli inizi ed è amato da molti. Pensi possa essere utile in questo caso?
Dan è più o meno il leader tra i caster, molti lo guardano con ammirazione. Mi ha insegnato a fare “casting” nelle Legendary Series. Mi ha anche insegnato a giocare a Hearthstone. Ci rivolgiamo a lui per i consigli. Avere una presenza come quella di Dan innalza il livello di casting non solo nel gruppo dei caster HTC ma anche in tutti gli eventi a cui partecipa. È stato incredibilmente d’aiuto per tutti.
Potresti considerare l’idea, diventando più completo, di fare “casting” e presentare o ti vorresti concentrare di più solo su uno dei due aspetti?
Presentare è sicuramente qualcosa che vorrei fare perchè è qualcosa che solo Dan ha fatto riguardo ad Hearthstone. L’anno scorso ci sono stati Rachel e djWHEAT ma si sono poi dedicati ad altri giochi, non abbiamo altri presentatori. Ho presentato la Summer Championship per Heroes of the Storm agli ESL studios. La folla era di forse 50 persone ma quella è stata la mia esperienza sul palco. Comunque, sto migliorando, provo tantissimo. Ecco perchè faccio interviste in diretta e cose simili, è sicuramente un mio obiettivo.
Le interviste in diretta sono davvero fantastiche. Ne sei orgoglioso?
Oh sì, onestamente posso dire che le interviste con i giocatori sono la cosa più difficile che io abbia mai fatto nella mia carriera. Devo prepararmi molto per conoscere la storia e la personalità di ogni giocatore. Bisogna sedersi e pensare a come diventeranno le interviste attraverso la telecamera, non a come sembrano al momento. C’erano momenti durante le interviste dove ci sono state domande stranissime e risposte stranissime, ma ho continuato a pressare e a scavare ed è molto difficile da fare. Sono davvero contento che siano piaciute […].
Tornando un po’ al “casting” di Hearthstone: il gioco c’è da tre anni, credi che il “casting” si stia sviluppando troppo lentamente?
Non per forza troppo lentamente, ma più lentamente dei “casting” di altri giochi. Ma questo perchè Hearthstone ha impiegato un po’ di tempo per diventare importante nel mondo degli eSports. Quest’anno è il primo anno in cui Hearthstone è stato considerato come lega sportiva, una struttura organizzata per incoraggiare i caster a migliorare. In passato erano sempre le compagnie a fare grandi passi tipo Riot in LoL, i loro caster sono cresciuti molto velocemente perchè la Riot ha messo molti soldi e tempo nelle loro infrastrutture.
E anche la Blizzard sta facendo un buon lavoro. Hanno provato a portare sempre gli stessi caster e a farli crescere, invece di invitare semplicemente personaggi famosi. Forse è iniziato lentamente ma ora il “casting” su Hearthstone sta crescendo rapidamente.
L’anno scorso c’è stata la competizione sul “casting” che ha permesso a te, Raven e Sottle, tra gli altri, di crescere davvero rapidamente. La Blizzard dovrebbe continuare ad organizzare questi eventi o ci sarà un momento in cui la base sarà abbastanza solida?
Probabilmente avremo una base solida ma per il prossimo anno, la Blizzard ha organizzato così tanti e diversi programmi – i Global Games, gli Inn-vitationals, i TeSPA series – che ci saranno molte altre cose per i caster da fare. Chi è già stato avviato continuerà ad affinare le sue abilità sull’HTC, mentre i caster più inesperti dai programmi per caster, etc. possono provare a cogliere nuove opportunità. Ci sono così tante posizioni aperte per i caster, che credo che la Blizzard continuerà a farlo, provare a trovare nuovi talenti, perchè quest’anno hanno avuto successo.
In questo libro, “Talking eSports”, Paul “ReDeYe” Chaloner parla a lungo dei diversi modi di fare “casting”, nei MOBAs, su CS:GO.. Uno dei tipi che ha menzionato è un caster analitico. Credi che Hearthstone, vista la natura del gioco, possa essere bloccato a questi tipi?
Sì, davvero. Una dei problemi di Hearthstone è che entrambi i caster devono avere un’alta conoscenza del gioco. Entrambi i caster devono avere una mente analitica, che non è il caso di MOBAs. É un po il caso degli RTS games, ma anche SC2 può andare avanti con un caster che non ne sa molto.
Su Hearthstone non è questo il caso. Ci sono caster più analitici perche sono pro player, come per esempio Firebat. Ma a causa di ciò che dicevo prima, riguardo a come Hearthstone abbia uno stile estremista, non c’è un modo giusto o sbagliato nel fare un programma di “casting”.
Una coppia come Firebat/Admriable è piuttosto analitico perchè giocano ai livelli più alti. E poi, ci sono coppie come io/Kibler, che magari non giocano ai livelli più alti ma che hanno anche abbastanza conoscenza del gioco ma che possono cavarsela portando un po di hype e conoscenze base.
Nessuna di queste due coppie di “casting” è migliore dell’altra, forniscono solo cose diverse, mentre nei MOBA non si trova questo. Ogni coppia fa lo stesso tipo di “casting”. Hearthstone è unico in quel senso. Non so quale sia il migliore, nessuno lo sa. Ci vorrà molta crescita per scoprirlo.
Pensi che le coppie di “casting” fisse siano la soluzione?
Sì, esattamente. È una discussione che abbiamo avuto ad inizio anno, ecco perchè nell’HCT si vedono le stesse coppie fino alla fine dell’anno. Solitamente teniamo le stesse coppie a meno che non ci siano problemi. Serve per la sinergia, che è molto importante specificatamente per Hearthstone perchè ci sono molti momenti di inattività. Persone come me e Dan ne hanno molta, perchè abbiamo fatto “casting” insieme per moltissime ore.
Ci siamo seduti per vedere quali coppie erano giuste per il Blizzcon e abbiamo avuto un buon feedback nei confronti di Firebat/Admirable, Sottle/Raven fanno “casting” da anni, mentre io e Kibler eravamo la coppia “strana” tra quelle presenti. Comunque, abbiamo lavorato duramente, e credo che siamo arrivati al punto di essere una buona coppia. Le coppie di “casting” fisse sono sicuramente migliori per il futuro.
Qui al Blizzcon abbiamo visto solo caster occidentali. Pensi che manchino caster orientali, che si occupino della regione Asia-Pacifico e della Cina?
Sì, non abbiamo molti caster inglesi che conoscano la regione Asia-Pacifico. Dtwo è l’unico che mi viene in mente, fa “casting” di molti giochi. C’è anche Lorinda. Dtwo ce l’ha fatta nelle World Championships grazie alla sua esperienza, ma per la maggior parte dei casi i caster esperti in una regione hanno bisogno di acquisire esperienza facendo “casting” in ambienti più grandi per raggiungere il livello che abbiamo noi.
Attenzione a Dtwo l’anno prossimo. È un caster fantastico, ha solo bisogno di più esperienza e probabilmente lo vedremo spesso nel 2017.
Pensi che conoscere meglio le altre regioni sia qualcosa che gli altri caster devono migliorare?
Sì, è qualcosa che devo migliorare anche io. È davvero difficile restare sempre aggiornati su tutte le regioni. È infatti molto bello avere diversi programmi di casting, perchè si possono portare diverse prospettive. Quando io, Dtwo, Sottle e Firebat siamo ad un evento, le informazioni che sappiamo sui giocatori sono tantissime.
I Caster non devono necessariamente conoscere tutte le regioni allo stesso modo ma devono lavorare come una squadra per ottenere tutte le informazioni.
Cos’è la cosa riguardo al “casting” di Hearthstone che vorresti vedere migliorata?
Questa domanda è tosta. Ci sono due cose: la prima, in generale, bisogna giocarci molto. Bisogna diventare bravi. Il casting di Hearthstone è davvero difficile quando non ci si gioca a livelli altri. La seconda cosa è: divertirsi di più. Hearthstone, più di ogni altro gioco, è fatto di divertimento e cameratismo, unirsi agli amici e giocare. Molti caster hanno solo bisogno di lasciarsi andare.
Il SeatStory è uno dei più grandi ambienti per caster, perchè si è in una stanza con 50 giocatori. Tutti parlano di Hearthstone. É divertente ma è anche un gruppo di esperti analisti del gioco.
Non sei in un team. Immagino tu abbia avuto offerte?
Nessuna che abbia mai realmente preso in considerazione. È difficile per me voler entrare in un team senza sapere che trarrò beneficio dall’esperienza. Non mi interessano molto i soldi o i grandi sponsor. Se farò parte di un team, voglio trarre beneficio dall’esperienza.
Sono ancora disponibile per offerte ma penso di essere un lupo solitario.
In passato, ci sono state persone che hanno criticato i caster per mancanza di conoscenze o abilità di esprimerla. La community di Hearthstone sa essere veramente rigida sul “casting”. Pensi che questo sia utile o dovrebbe esserci più comprensione?
Uno degli aspetti per essere un buon caster è una buona dizione. Ci sono alcuni pro player che non sono bravi a trasmettere i loro gameplay in un’analisi. Ma credo fermamente che sia necessario. Sono un buon giocatore ma non sono altrettanto bravo ad individuare le cose velocemente e applicare la mia conoscenza durante la trasmissione.
Credo che le critiche siano totalmente valide. È sicuramente utile per i caster avere un fuoco acceso sotto di loro dalla community, perchè li aiuta davvero a migliorare. Ho molte discussioni su Reddit e commenti con lamentele. Non mi butta giù, mi fa venire voglia di provare ancora e migliorare. Non per dir loro che hanno torto, ma per convincerli che posso migliorare.
Per concludere: cosa ci dobbiamo aspettare da te nel 2017?
Una cosa che voglio è quella di presentare più contenuti. Ho lavorato molto quest’anno al dietro le quinte dell’HCT che non mi ha lasciato molto tempo. Ho dovuto anche viaggiare molto per fare “casting”. Non so se voglio fare streaming, perchè è qualcosa che richiede molto tempo da investire ma voglio fare podcast, voglio fare le mie interviste.
Fonte: Gosu Gamers