Tiddler, le difficoltà di Hearthstone in Cina!
Pochissime ore fa Tiddler, fondatore del Team Celestial il più grande team cinese nonché fortissimo pro e vincitore del DreamHack Summer 2015, ha rilasciato un interessante articolo sulla situazione di Hearthstone in Cina sottolineando quali sono le difficoltà ulteriori che incontrano i migliori giocatori ad emergere dal contesto nazionale per poter approdare ad un livello di fama e competitività mondiale.
Traduzione delle dichiarazioni di Tiddler
Giocando oltreoceano: gli stranieri sono più professionali, ma invidiano la quantità dei nostri eventi
‘Una cosa è chiara, Hearthstone in Cina è vivo quanto quello straniero. Ma date le circostanze esiste una netta divisione tra Hearthstone Cina e il resto del mondo. La separazione è delimitata dal modo in cui è possibile ottenere informazioni. Sono ben pochi i modi in cui è possibile avere uno scambio di informazioni a causa delle differenze linguistiche, le connessioni internet e le piattaforme di comunicazione. E’ davvero un peccato poiché i giocatori professionisti stranieri potrebbero avere un impatto positivo sui nostri giocatori.’
‘Pochi sono anche gli eventi internazionali. Abbiamo perso Cina contro Europa, Cina contro America e nessuno ah superato il Round4 né del WCA né della BlizzCon. Tutto si riduce ad una considerazione: ci alleniamo troppo poco.Siamo molto meno professionali di quanto siano gli altri, non avremmo avuto un semifinalista alla BlizzCon neanche potendo scegliere i 4 migliori giocatori. La community interna si allena troppo poco. Anche avendo disputato un altro Cina contro Korea o Cina contro Giappone non avremmo vinto ugualmente. Queste altre nazioni hanno compiuto passi da gigante. ‘
‘Per esempio LifeCoach si è trasferito da Thijs per cinque giorni per potersi allenare per la BlizzCon. Si sono allenati per 12 ore al giorno. Un altro esempio riguarda il Celestial Invitational, dove un giocatore Coreano, non è neanche uscito dall’Hotel. Semplicemente continuava ad allenarsi nella sua stanza d’albergo. Anche se non ha ottenuto un grandissimo risultato l’atteggiamento Coreano non è per nulla comparabile con il nostro. Questa predisposizione al duro lavoro spiega perché la Corea è leader nel campo degli e-sport. Quello che mi auguro è che non ci raggiungano e superino anche in Hearthstone.’
‘Penso che ci invidino parecchio.Abbiamo moltissimi eventi organizzati da molte persone e a differenti livelli.Ed abbiamo inoltre molti tornei open dove scoprire nuovi talenti. Hearthstone qui è un gioco diffuso e la base dei giocatori è attenta ed entusiasta. La quantità di premi poi è elevata.’
L’organizzazione del Team Celestial
‘Il mio scopo è stato creare qualcosa di nuovo. Ritengo che Hearthstone possa cambiare la percezione generale sugli e-sport. Molti dei nostri giocatori sono diplomati e altri frequantano prestigiose università. Perciò non si potrà più pensare che giocare incida sugli studi. Ho voluto inoltre creare una possibilità per i più giovani, quindi oltre al team ho creato un progetto per scambi culturali internazionali.’
‘Spero di riuscire a mantenere la filosofia del team così. Vogliamo focalizzarci su questo gioco.’
‘Non sono più competitivo come in passato.L’ho già detto che mi alleno meno che in precedenza. ma penso di aver guadagnato in esperienza ed inventiva. In questa transizione, ho ancora ben in mente cosa fare. Voglio ancora dedicarmi ad Hearthstone’
Il Secondo Posto non vale niente
‘Ciò a cui si deve puntare è il primo posto per tutto il tempo del torneo. La seconda posizione non vale nulla. Il team e io abbiamo ottenuto troppi secondi piazzamenti . Il massimo che posso sperare è uno scontro tra due contendenti del Team Celestial in finale.’
‘I giocatori si conoscono abbastanza nelle Grand Finals. Questa volta ci sarà la possibilità di bannare un mazzo, portando a scelte più strategiche. Spero in un buon piazzamento dei giocatori del mio team. Non abbiamo avuto nessuna star nel 2015, tranne forse per Chaoshen nello scontro Cina e America.’
‘Scommetto su Anderonie perché ha tutto ciò che serve. E’ il più forte e sarà un osso duro.‘
Italia e Cina, considerazioni personali
Le considerazioni di Tiddler sono, in parte, riproponibili nello scenario italiano con delle doverose postille. Intendiamoci, in Cina, internet e i mezzi di comunicazione non sono liberi come in occidente esiste la censura e la possibilità di navigare su siti stranieri è molto, molto limitata ecco che infatti Tiddler parla della difficoltà di ottenere informazioni dall’estero; inoltre è noto a tutti quanto sia diametralmente opposta la scrittura in Cina non quella occidentale.
Ciò detto, l’articolo risulta in parte familiare sotto alcuni punti di vista. Le difficoltà linguistiche sono presenti anche nel rapporto tra italiano e inglese, la comprensione della lingua più diffusa al mondo nel nostro paese è molto bassa ed anche questo articolo è una traduzione dall’inglese proprio per rendere il contenuto disponibile a quanti più utenti possibili.
In Italia come in Cina la figura del giocatore professionista è molto mal vista ed incontra molti più ostacoli che nel resto del mondo occidentale se a questo si somma la differente dimensione del ‘mercato’ che gira attorno agli e-sport forse siam messi ancora peggio che in Cina. Dal punto di vista dei tornei, seppure in ritardo, qualcosa si muove: nel 2016 ci si aspetta che essi saranno in numero maggiore del 2015 continuando in un trend di crescita che può far solo bene all’intero mondo dei giochi competitivi online.
Un’ultima considerazione riguarda la presenza di un catalizzatore che sia di riferimento per la community: Team Celestial sta facendo in Oriente un ottimo lavoro per superare gli ostacoli molteplici di quell’ambiente come ad esempio la difficoltà nello scambio di informazionni, i contatti con Europa e America e gli attriti tra le due anime cinesi (tradizioni millenarie e slancio verso il futuro); anche qui da noi in Italia sono presenti elementi che si pongono questi ed altri obiettivi…tra loro vi siamo sicuramente anche noi di Powned che restiamo estremamente impegnati nella diffusione degli e-sports nel nostro paese con l’intento principale di sdoganarli da semplici passatempo rivalutandoli nell’ottica del pensiero comune cercando inoltre di recuperare il gap con le altre nazioni europee come organizzazione, promozione e visibilità.