Snowman, ecco le sue considerazioni di ritorno da Kiev!
Il caro CrystalJack, celebre protagonista della scena italiana di Hearthstone, ha avuto l’onore di intervistare il fortissimo Snowman del team AtraX, recente protagonista a Kiev per il WESG.
Il torneo, gli eventi nazionali ed internazionali ed i suoi prossimi obiettivi tra gli argomenti dell’intervista che speriamo possa piacervi e per la quale vi auguriamo una buona lettura ed un buon divertimento!
1: Quali sono le differenze tra un evento a livello europeo con qualifica come quello di Kiev rispetto ad un evento europeo open come il Dreamhack Valencia o un evento italiano con qualifica come la finale al Planet?
C’è molta differenza, in primis per il trattamento ricevuto: a questo evento siamo stati supportati dall’organizzazione dall’inizio alla fine del viaggio, con trasporti e cibo sempre garantiti e gratuiti a (quasi) qualsiasi ora e un bell’hotel a quattro stelle come alloggio. L’altra differenza è l’atmosfera, mentre a un evento come al dreamhack essendo centinaia di giocatori ognuno sta più o meno con il suo gruppo, qui essendo in venti siamo sempre stati a contatto con gli altri giocatori, e abbiamo avuto modo di conoscerci l’un l’altro e fare amicizia.
2: Come ti sei preparato per il torneo?
Prima dell’annuncio dei nerf, ero abbastanza convinto sulla lineup da portare, e l’unica cosa che mi rimaneva da fare era testare i matchup per perfezionarli: dopo l’annuncio, mi sono messo con alcuni amici e teammate a fare teoria e pratica di molte possibili lineup, lavorando anche molte ore per quei pochi giorni che ci erano rimasti.
3: Nel tempo che hai dedicato alla preparazione potevi organizzarti in modo più efficiente?
Abbiamo dedicato molto tempo alla preparazione della lineup, e sono soddisfatto di come abbiamo allocato il tempo nei giorni immediatamente precedenti alla partenza.
4: Pensi che la tua line-up fosse corretta per il metagame che hai trovato a Kiev?
A posteriori, sì: la lineup era incentrata sul neutralizzare warrior e altri mazzi lenti, e tutti i ragazzi del mio gruppo hanno portato garrosh come previsto: la lineup c’era. Abbiamo però sopravvalutato rogue, e questo, a posteriori posso dirlo, mi è costato il torneo.
5: Chi ha seguito il torneo ha visto che hai avuto difficoltà a vincere con Rogue, è stato un problema da imputare alla scelta del mazzo o alla tua performance?
Personalmente penso un buon mix di entrambe le cose: ho sopravvalutato sia il mazzo, che la mia abilità di giocarlo sotto pressione. Non ho molta esperienza con Valeera, e mentre nei testing mi era sembrato di riuscire a comprendere i vari matchup in maniera sufficiente, nella situazione di alta pressione del torneo vero e proprio le cose non sono andate come speravo, e in alcuni turni ho sicuramente fatto errori. Per me questa è anche una lezione: non portare mazzi con cui non mi sento sicuro al 100% a tornei importanti.
6: Cosa manca agli italiani, secondo te, per raggiungere con costanza questi traguardi e aumentare il proprio peso nel panorama europeo?
C’è una spaccatura tra le varie nazioni europee, che non riguarda solo l’Italia: alcune nazioni sono molto ben messe, come germania, francia e i paesi scandinavi: altre invece, come la spagna, la grecia, il portogallo, i paesi dell’est e l’Italia (che è una delle migliori in questo secondo gruppo) sono un po’ più indietro. Queste differenze non riguardano il potenziale dei giocatori, che è alto in Italia quanto anche nelle altre nazioni citate, ma lo sviluppo della scena eSports. Per dirla banalmente, fino a poco tempo fa il massimo che si poteva vincere in Italia era in genere poco più di un mouse, una tastiera e un paio di cuffie, e parlando con giocatori di altre regioni, anche per loro la situazione era la stessa. Nel presente, però, in Italia tutto si sta muovendo, e penso che di questo passo recupereremo velocemente, avvicinandoci al livello delle migliori. Dopotutto gli individui reagiscono agli incentivi, e i giocatori di Hearthstone non fanno certo eccezione!
7: Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi nel breve e nel lungo periodo? Vorresti diventare un giocatore professionista o preferisci tenere Hearthstone come attività secondaria mentre studi o lavori?
Io gioco a Hearthstone puramente per divertirmi e per il piacere della competizione. Al momento non ho piani per trasformarlo in una professione, e preferisco concentrarmi sullo studio. Cioè non toglie che io aspiri a migliorarmi sempre di più come player e continuare a competere ai massimi livelli di gioco. Obbiettivo per l’anno prossimo? Mostrare il mio valore nei major, e magari fare bene nel circuito HCT!