QUEST MAGE – MAZZO PIU’ SBAGLIATO DI SEMPRE?
Quest Mage – il meta di Hearthstone ha raggiunto un livello di saturazione preoccupante. Non diverte e non da soddisfazione nel giocare le partite. Per questo aspettiamo fiduciosi una scossa, magari con l’arrivo del mini set. Per ora, non ci siamo.
Tra i motivi di questo squallore, c’è un mazzo che fa parlare di se sin dal primo giorno di Uniti a Roccavento. Sto parlando del Quest Mage, un archetipo che sfrutta la missione per ottenere +3 danni magici permanenti e distruggere gli avversari con le sue magie.
Senza troppi fronzoli, noi di Powned ci esponiamo: il mazzo è concettualmente sbagliato e insieme ad altri orrori che circolano ultimamente, rischia di minare seriamente la credibilità del gioco. Ma vediamo insieme perché.
Il problema non è la missione. Seppur con qualche critica iniziale, si è rivelata la più forte di tutte, insieme a quella dello Stregone, poi nerfata. Il problema non è nemmeno il quantitativo di danni che riesce a infliggere il Quest Mage con le sue tante spell, che mai come in questo meta sono davvero devastanti.
LISTE DEL QUEST MAGE:
- Questline Mage – Masters Tour Silvermoon di AyRoK
- Spell Mage – MT Silvermoon di Zyrios
- Questline Mage – Masters Tour Silvermoon di Judgement
Il punto focale è un altro. Un mazzo che basa la sua forza sulla pesca selvaggia per reperire le carte di cui ha bisogno per completare la missione, non può non andare in Fatigue. Questo avviene a causa di Incendio, una carta che non solo garantisce danni, ma evita a chi la gioca di pescare il nulla, facendosi dei danni da solo.
Concettualmente, questo è forse il più grande errore mai commesso sul gioco. Possiamo accettare la forza immensa del Quest Mage, la sua facilità nel completare la missione e pescare tanto nella fase successiva. Quello che non possiamo accettare è che tutto questo non abbia controindicazioni, o peggio ancora un prezzo da pagare.
Fai la missione, peschi a valanga e giochi Incendio, senza correre nessun rischio. questo, cara Blizzard, è inaccettabile.