Lifecoach: c’è stato un momento in cui ho dovuto decidere se continuare o mollare!
Il noto sito gosugamers.net ha recentemente intervistato Lifecoach, uno dei migliori giocatori europei di Hearthstone. Noi abbiamo tradotto l’intervista in italiano e ve la proponiamo qui sotto!
Adrian Koy, meglio conosciuto dalla community come Lifecoach è uno dei personaggi più seguiti e amati della scena di Hearthstone. Viene da molti soprannominato “Ropecoach“, riferendosi ai suoi lunghi turni durante la partita in cui arriva fino alla corda, già da inizio partita. Ovviamente non è una strategia per far perdere la pazienza all’avversario, ma è tempo che serve a Lifecoach per studiare ogni singola mossa pensando già 2 o 3 turni avanti, che fino ad adesso ha pagato.
Benvenuto Lifecoach, come va?
Io sto bene, grazie mille.
“Ho giocato a poker per più di 7 anni, e a volte succede di perdere molti soldi ed essere moralmente devastati”
Andiamo un’po indietro nel tempo. Il tuo più grande e ultimo torneo vinto è stato il Viagame House Cup 3, che si è svolto a Maggio. Come descriveresti il tuo percorso fino a questo evento?
Prima del 2015 Hearthstone per me era solo un hobby, e lo è ancora. C’è stato un momento quando ho dovuto decidere per me stesso se abbandonare e smettere di giocare ad Hearthstone o dare tutto. Ho deciso di concentrarmi su questo gioco e tirare fuori il meglio dalle mie potenzialità. Al momento sono abbastanza soddisfatto dei miei miglioramenti come giocatore. Questo include essere felice con le mie performance migliori, perché quando faccio qualcosa, la voglio fare bene e nel modo giusto. Penso di lavorare in modo costante, il che è un mio punto di forza. Magari non punto a fare passi da gigante, ma la mia costanza può prevenire gli inconvenienti, perché quando accadono mi rialzo in fretta, ed anche questo a mio parere è un punto di forza.
Anthrax, Stak, Lifecoach e Dark a Francavilla:
Come hai imparato a rialzarti in fretta?
Ho giocato a poker per più di 7 anni, e a volte succede di perdere molti soldi ed essere moralmente devastati. Nella vita ci sono fasi che sono negative e dove non si trova la propria strada, ma può succedere, e bisogna accettare il fatto che non è possibile evitare che certe cose accadano e prevenirle. Bisogna imparare che più veloce ti rialzi, prima puoi imparare da questi momenti e migliorare.
“C’è stato un momento quando ho dovuto decidere per me stesso se abbandonare Hearthstone smettendo di giocare o continuare dando tutto quello che avevo”
Queste parole sono molto ispirate, grazie mille per questa risposta. Adesso parliamo della tua scelta dei mazzi: Hai fatto molta pratica con il Guerriero Patron, in streaming e nei tornei. Cosa ne pensi riguardo questo mazzo?
Il Guerriero Patron è semplicemente potentissimo. Questo mazzo è in grado di ribaltare un campo anche se l’avversario ha 2 o 3 turni di vantaggio, o ha utilizzato 10-20 mana in più durante la partita. Oltre a questo, mostri con 2 o meno di attacco sono ridicolizzati poiché possono essere distrutti gratis creando ancora più Clienti Torvi. Costa solo 8 mana, o ancora meno se si riesce a giocare Thaurissan, e se ci pensi è abbastanza facile da attuare come combo. Inoltre la presenza di carte come Morso della Morte che hanno un effetto turbine gratuito, rendo il mazzo ancora più potente.
Lifecoach con Jacktorrance al termine della sfida tra i due:
La nuova espansione di Hearthstone, il Gran Torneo, cercherà di aggiungere più provocazioni al Guerriero. Secondo te un Guerriero con provocazioni potrà essere un deck competitivo?
Non credo che ci sarà un mazzo Guerriero competitivo finché ci sarà il Guerriero Patron in giro. Anche se il “Taunt Warrior” sarà uguale come forza ad altri mazzi nel meta, semplicemente non potrà battere il Patron e quindi non sarà l’opzione migliore per tornei e scalate della classifica.
Molte persone sono a conoscenza del fatto che eri un giocatore di poker, ma molte meno persone sanno che in parte hai origini giapponesi. Cosa ti porti dietro da questa cultura?
Io mi sento giapponese tanto quanto mi sento tedesco, ad essere onesti. Sono stato in Giappone lo scorso anno per molto tempo, ed è bellissimo li. La cultura è molto interessante, poiché guardano molto la tua personalità interiore.
Come mai non vediamo nessun giocatore professionista proveniente dal Giappone?
La scena di Hearthstone in Giappone è molto vicina al non esistere. Sinceramente non so il motivo di questo. Loro sono videogiocatori, quindi questo gioco dovrebbe essere giocato li, ma per qualche ragione non lo è.
Questo è tutto, grazie mille per l’intervista!
Grazie a voi!