Leggendarie sottovalutate e non giocate: le migliori 5!
Hearthstone è un gioco incredibilmente divertente e la parte migliore resta aprire un nuovo pacchetto e trovare l’arancione brillante di una carta leggendaria. Sfortunatamente molte leggendarie non si vedono spesso nel meta e vi chiedete se la vostra sia effettivamente una buona carta, dal momento che nessuno sembra giocarla. Nonostante la totale assenza di alcune carte nei mazzi più diffusi, queste possono ancora dire la loro nella scena competitiva. Dovete solo trovare un deck che le supporti e che tragga il meglio di loro.
Le seguenti 5 carte hanno un enorme potenziale degno di una leggendaria che però restano giocate poco, se ne avete una, lasciata a marcire nella vostra collezione, non abbattetevi, perchè potreste ancora riscontrare un grande successo, inserendola nel deck giusto.
I mazzi aggressivi formano una parte enorme del meta di Hearthstone. Si basano sul gettare a raffica sul campo servitori a basso costo e fare pressione all’avversario, sottomettendolo alla superiorità in campo e di danni fin dai primi turni. Il Meccanista Granfavilla si adatta perfettamente a questo stile di gioco, perché è una carta a basso costo con un effetto potenzialmente esagerato. Se lo giocate di 2° o 3° turno dopo aver messo in campo un po’ di servitori da 1 mana, tanto di guadagnato. Può trasformare il vostro 2/1 in un 1/1 (dopo aver attaccato), che non è troppo negativo, oppure trasforma il vostro 2/1 in un mostro 5/5, che solidifica decisamente il vostro vantaggio e scarica sul piatto dell’avversario una porzione di pressione formato Gigantosauro.
Tutto questo ovviamente se il target della sua magia sarà un nostro servitore ovviamente…perché se dovessimo colpire una creatura dell’oppo trasformando, solo per fare un esempio, un semplice 1/2 in un 5/5 sono danni.
Giocare questo servitore è l’emblema del fattore Rng: vi sentite abbastanza fortunati da giocarlo?
Orotron 3000 colpisce veramente forte per essere un piccolo robot. Il 3/4 in body non è particolarmente forte per una carta da 5 mana, ma è comunque solido e non un mero extra per questa carta. In altre parole, Orotron 3000 si comporta come un vero e proprio servitore, non come un semplice effetto. Ma è proprio l’effetto che rende Orotron 3000 diverso dal resto. Fondamentalmente vi fornisce ‘carica’ con il suo Grido di battaglia, nonostante sia un effetto simmetrico. Potrete attaccare per primi con la vostra arma, facendovi guadagnare tempo rispetto al vostro avversario. C’è anche la possibilità di ricevere un’arma molto forte, che aumenterà esponenzialmente il vostro vantaggio. Questa carta è più efficace contro le classi dotate di armi, visto che potete distruggere un’arma che hanno scelto per rimpiazzarla con una casuale. Certamente il vostro avversario potrebbe ricevere un’arma migliore della vostra, ma resta il fatto che voi avete la possibilità di attaccare per primi.
Come per il Meccanista, questa carta possiede più Rng di quanto non ne abbiano molte altre creature leggendarie: da giocare solo se si è muniti di tanta, tanta, tanta fortuna!
Alamorte è uno dei nemici più simbolici e potenti nell’universo di Warcraft, quindi è un vero peccato che la sua carta di Hearthstone esageratamente forte sia giocata poco. Fondamentalmente è un grande pulsante rosso di reset, il che significa un ultimo tentativo disperato di vincere la partita, che molte persone trovano scomodo e impegnativo. Nessuno vuole rischiare l’esito di una partita su una singola carta alla quale si può rispondere con un semplice Esperto di caccia da 3 mana. Ma usare Alamorte nelle fasi intermedie della partita non è una grande giocata, Alamorte dovrebbe essere giocata come ultima risorsa in un mazzo control ed estenuante che vuole far durare la partita il più a lungo possibile. Non è un tasto reset a metà partita, ma l’ultimo chiodo sulla bara del vostro avversario.
Capitano Pelleverde è una carta spudoratamente forte, ma che non viene comunque giocata molto spesso. Il suo body da 5/4 è del tutto onesto e solido abbastanza da contrastare efficacemente carte come Sputafango o Thaurissan. E’ il suo effetto Grido di battaglia che rende questa carta super potente. Quando si ha un body affidabile e un effetto assurdo, c’è tutto il potenziale di una carta risolutiva che, da sola, permette di far vincere una partita. Dare ad un’arma un punto in più all’attacco e alla durabilità è un ottimo affare, fondamentalmente è come fornire un danno in più all’Elementale del Fuoco o al Tecnomago Goblin. Ma il danno guadagnato con il Capitano Pelleverde può essere risparmiato per un momento qualsiasi e può valere fino a 8 danni totali in più, se applicato all’arma giusta! Nelle classi dotate di armi, questa carta può rivelarsi straordinaria, inoltre dispone di quella rara e poco sperimentata sinergia dei pirati.
Quando questa carta è stata rivelata per la prima volta, ha creato un’aspettativa incredibile. Qualcuno chiamava al nerf di Troggzor Terrestrator prima ancora che toccasse il campo di gioco. Ma dopo di allora è sostanzialmente caduta in disgrazia ed a stento si è vista giocare nella scena competitiva. Dott. Boom l’ha soppiantata come la carta da 7 mana per eccellenza e non si è mai più guardato indietro. E’ ora di dare un’altra occhiata a Troggzor Terrestrator, perchè il suo effetto è semplicemente uno dei più potenti del gioco. Se questa carta viene inserita nel giusto tipo di mazzo, può diventare una vera e propria centrale elettrica che rimodella il meta intorno a sé. C’è un grande potenziale inutilizzato in Troggzor Terrestrator. Semplicemente, qualcuno deve sfruttare questa carta leggendaria sottovalutata.
Uno degli affronti più grandi in Hearthstone, è trovare una carta leggendaria e non giocarla, lasciarla marcire nella collezione carte, ignorata e non amata. Tu puoi fermare questo abuso e abbandono, dando a queste 5 carte un altro sguardo, un’altra possibilità di avere un forte impatto nell’ambito competitivo. Potresti semplicemente venire ricompensato con un mazzo nuovo e potente e anche una rapida scalata nella classifica del ladder.
Si ringrazia il sito 2p.com per l’articolo sopra.