Le carte di Hearthstone: “Cenarius”
Rieccoci tornati alla nostra classica rubrica di “Le carte di Hearthstone“. Quest’oggi analizzeremo la storia della carta leggendaria patrona di tutti i druidi, Cenarius!
Come figlio di Elune, dea della luna, e il semidio della foresta, Malorne, l’ultima leggendaria rilasciata con “Goblin vs Gnomi”, Cenarius ereditò un profondo legame con il mondo di Azeroth e le sue creature. Elune, una volta partorito, consegnò il figlio a Malorne considerandolo come una creatura più appartenente al mondo mortale che al proprio. A sua volta, Malorne, dopo aver notato l’interesse che Cenarius suscitò in Ysera, decise di affidarglielo con la consapevolezza che se ne sarebbe presa più cura lei di quanto lui avrebbe mai potuto fare. Ysera le insegno moltissimi dei suoi segreti e, nel corso del tempo, Cenarius maturò inevitabilmente un profondo legame con il reame della sua nuova tutrice, il Sogno di Smeraldo. Questo rapporto tra Cenarius e Ysera portò pian piano a confondere gli abitanti di Azeroth fino al punto di credere quest’ultima come sua vera madre. I suoi poteri crebbero, così, spaziando da quelli terrestri a quelli divini.
A Cenarius sono legate alcune delle razze che popolano Azeroth, le sue figlie sono considerate come Driadi mentre i suoi figli sono chiamati Custodi della Selva. Secondo una leggenda elfica, inoltre, i Centauri sono considerati come i figli bastardi di Cenarius. Anche i Magnatauri sono probabilmente collegati a Cenarius. Infine Cenarius stesso affermò di avere un collegamento anche con gli elfi della notte.. ma senza spiegare mai in che modo.
Cenarius cominciò ad avvicinarsi al mondo degli elfi della notte nel periodo in cui si dedicarono alla costruzione del Pozzo dell’Eternità. Il semidio decise di spendere tantissimo tempo nell’insegnargli i segreti e le vie della natura permettendo così una vita in armonia ed equilibrio con la foresta. Questo rapporto portò gli elfi a sviluppare sempre di più la loro società arrivando a creare sempre più edifici e strade, fino ad allontanarsi da lui. Cenarius decise così di lasciarli andare verso la loro strada. Un’altra razza che incontrò Cenarius furono probabilmente i Tauren che subirono insegnamenti druidici simili ma che anch’essi dimenticarono allontanandosi da lui.
Nonostante l’allontanamento degli elfi, ce ne furono 3 che ebbero modo di rincontrarlo, Tyrande Soffiabrezza, Illidan e suo gemello Malfurion Grantempesta. Dei tre, solo quest’ultimo divenne un effettivo discepolo druido di Cenarius poiché Tyrande divenne una sacerdotessa di Elune mentre Illidan si dedicò alla magia arcana. Nel corso dei suoi studi, le abilità di Malfurion crebbero e grazie ad esse ebbe una visione riguardante l’abuso magico che il Pozzo dell’Eternità stava subendo da parte della regina Azshara e i suoi maghi. Se qualcuno non fosse intervenuto subito, sarebbe esplosa una catastrofe, così comunicò le sue preoccupazioni a Cenarius che le condivise decidendo di intervenire. Ormai era già troppo tardi, i demoni invasero il palazzo uccidendo chiunque trovassero sul proprio cammino. Ebbe così inizio la Guerra degli Antichi. Dopo vari sviluppi, Archimonde fece il suo ingresso in guerra, uccidendo Malorne e provocando la furia di Malfurion che lo costrinse alla fuga.
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Alla fine della guerra, Cenarius si spostò a Radaluna, assistendo da vicino la civiltà degli elfi della notte che si stava riformando.
Il tempo passò e una nuova razza entrò nelle terre di Azeroth: gli orchi. Appartenenti al clan dei Cantaguerra e guidati dal nostro Grom Malogrido provennero dalle lontane terre di Kalimdor ma non ricevettero un caloroso benvenuto. Nonostante con loro non fossero più presenti stregoni, secondo Cenarius, portarono ancora nel proprio spirito l’indistinguibile segno della Legione Infuocata. Cenarius fu l’unico a percepire tale corruzione nei loro cuori, così diede per certo che fossero avanguardie della Legione stessa. Guidò le Sentinelle degli elfi all’attacco contro di loro che, ironicamente, vennero aiutati dalla vera Legione. Nuovamente corrotti, i Cantaguerra si scagliarono all’attacco dando origine allo scontro finale per il povero Cenarius che perì per mano di Grom. Quella notte gli elfi e moltissime altre creature, Ysera compresa, piansero la morte del semidio.
Lo spirito di Cenarius tornò così al Sogno di Smerlado da dove poté osservare i Cantaguerra redimersi difendendo insieme agli elfi della notte Nordassil, cambiando la sua opinione nei loro confronti. Assieme a Malfurion, a sua volta imprigionato nel Sogno, combatté le prime avvisaglie dell’Incubo di Smeraldo che stavano cominciando a contaminarlo. Così come Aviana, Goldrinn e Malorne, anche Cenarius venne riportato in vita quando il Martello del Crepuscolo e le forze di Ragnaros assediarono il Monte Hyjal, e partecipò quindi alla sua difesa, assistendo anche degli avventurieri nella lotta contro Ragnaros stesso.
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