Le carte di Hearthstone: “Antonidas”
In questo articolo ci dedicheremo ad una delle leggendarie che è riuscita a trovare spazio nel meta soltanto con l’uscita di “Goblin vs Gnomi“. Direttamente da Dalaran: Antonidas!
La storia del nostro Antonidas ha origine con la sua scalata politica nel Kirin Tor, il concilio di sei maghi che governa la città di Dalaran. Sin da giovane, si rivelò un apprendista capace e veloce nell’apprendere; le sue abilità difensive e la sua saggezza sviluppavano ad un passo completamente differente da quello dei suoi coetanei. Ciò portò Antonidas ad ottenere, oltre che la stima e il rispetto dei suoi insegnanti, anche un posto in quella che era una branca minore del Kirin Tor. Non passò molto tempo quando venne proposto, nonostante fosse ancora un mago minore, come candidato ideale per il Concilio dei Sei, diventando così ufficialmente uno dei più importanti membri del governo. Diventando un arcimago a tutti gli effetti, Antonidas mostro giorno dopo g
Pochi mesi dopo la guerra, quando Teron Malacarne si infiltrò nella Cittadella Viola, Antonidas riuscì a intercettarlo nei pressi della Volta Arcana, il “magazzino” di Dalaran dove si trovavano le reliquie più preziose. Tra queste il loro obiettivo era consegnare il cosiddetto Occhio di Dalaran a Ner’zhul. A difendere la reliquia insieme ad Antonidas ci furono Krasus, Kael e Sathera. Combattendo contro Teron e le sue forze, Sathera rimase uccisa e gli infiltrati riuscirono a fuggire sulle ali di Alamorte e i suoi draghi neri.
Dopo la Seconda Guerra molti orchi furono catturati e messi nei campi di internamento. Alcuni leader dell’Alleanza pensavano che sarebbe stato meglio ucciderli tutti per evitare qualsiasi rappresaglia, considerando che al momento erano deboli. Altri conclusero che gli orchi potevano essere tenuti come schiavi. Antonidas, invece, propose una soluzione alternativa. Dopo numerose ricerche sugli orchi, l’Arcimago imparò che l’influenza del potere demoniaco li stava sottomettendo da generazioni e generazioni, garantendogli una forza innaturale e una resistenza fuori dal comune ma privandoli della lucidità. Antonidas teorizzò, quindi, che il comune letargo che gli Orchi stavano passando da quando erano nei campi di internamento non era una malattia, ma una conseguenza di una ritirata razziale dalla magia degli stregoni che li rese i terribili guerrieri
assetati di sangue che erano. Concluse quindi che l’influsso che i demoni avevano sul sangue degli orchi poteva essere corretto e debellato una volta per tutte tramite dei percorsi spirituali.
Antonidas fu anche il maestro di Jaina Marefiero e fu colui che incaricò la giovane maga e il paladino Arthas ad investigare sulle origini della piaga della non morte che stava sterminando villaggio dopo villaggio. Consiglio inoltre al padre di Arthas, Terenas Menethil, di mettere in quarantena le aree colpite considerando che purtroppo non avevano altro modo per fermare la malattia ma il re rifiutò permettendo alla piaga di espandersi sempre di più.
L’Arcimago, in vista della guerra, organizzò le difese di Dalaran contro l’esercito di non-morti, ormai guidati da Arthas stesso, ma nonostante i suoi sforzi, la potenza travolgente dell’esercito nemico invase la Cittadella, uccidendo tutti gli arcimaghi compreso Antonidas.
Per lui ed in nome della sua valorosa esistenza, venne eretta una meravigliosa statua nella città di Dalaran alla cui base si può leggere la frase:
“Archmage Antonidas, Grand Magus of the Kirin Tor
The great city of Dalaran stands once again – a testament to the tenacity and will of its greatest son.
Your sacrifices will not have been in vain, dearest friend.
With Love and Honor”
Vi lasciamo con l’incontro tra Antonidas e Jaina da Warcraft III.
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