La meccanica Evolve: come si è arrivati dai primi tentativi ad un mazzo competitivo?
Non c’è alcun dubbio che la meccanica dell’evoluzione, peculiare dello Sciamano, sia una delle meccaniche più pazze ma al contempo divertenti del mondo Hearthstoniano. In questo approfondimento cercheremo di capire se e come questa meccanica può essere utile e centrale in un deck competitivo, se può solo essere una risorsa da utilizzare in determinate circostanze, o se è destinata a restare divertente ma troppo casuale e inconsistente per il futuro del mondo competitivo.
Prima di tutto, un po’ di storia: questa meccanica non è stata realmente introdotta nel gioco con Sussurri degli Dei Antichi, ma è stata inserita, forse come test, già precedentemente; più precisamente nell’avventura Lega degli Esploratori. Il boss Dama Naz’Jar ha infatti un potere eroe passivo molto particolare: nella modalità normale alla fine del proprio turno trasformerà ogni servitore in campo in un altro che ha un costo di mana superiore di 1 (nella modalità eroica solamente i suoi servitori incrementeranno il proprio costo, quelli del giocatore verranno trasformati in servitori di costo uguale). Tale meccanica fu accolta benissimo da molti streamer, in particolare Kripparrian dopo aver sconfitto il boss esclamò, pienamente soddisfatto, “Perché questa non è una Rissa?”. Il test aveva dato i risultati sperati, e nell’espansione successiva la Blizzard inserì 2 carte che sfruttavano questa meccanica: la magia “Evoluzione”, che “evolve” tutti i servitori di chi la utilizza, e “Maestro dell’Evoluzione”, un servitore 4/5 a costo 4 che al suo ingresso in campo evolve un altro servitore alleato.
Una volta uscite queste carte non sono stati pochi i giocatori che hanno provato a costruire un mazzo attorno a questa meccanica, alcuni con buoni risultati, ma alla lunga nessun deck è mai riuscito ad avere una vera e propria viabilità. Motivo? Probabilmente l’esclusività, visto che sono entrambe carte di classe dello Sciamano, e la casualità, dal momento che i servitori ottenuti come “risultato” sono scelti casualmente.
Come detto precedentemente, tuttavia, dobbiamo entrare nel dettaglio e capire se e come questa meccanica può essere viabile nel mondo competitivo. Nel Meta-Snapshot di TempoStorm, una delle risorse più influenti e affidabili nel mondo Hearthstoniano, in tier 1 abbiamo il Token Shaman, un mazzo che punta a riempire la board velocemente e per poi usare Brama di Sangue e chiudere. In questa lista troviamo “Evoluzione” in doppia copia. Non vuol dir nulla, ma l’ideatore di questo mazzo ha evidentemente creduto nel potenziale di questa carta. Vediamo come può essere sfruttata al meglio:
- Lo Sciamano ha diverse carte che sinergizzano bene con la meccanica, in particolare Lupi Spirituali, Cosa dal Profondo, etc. Queste carte o mettono in campo più token usando una sola carta, permettendo al giocatore di evolverli ed ottenere un buon value, o possono essere giocate per un costo inferiore al loro costo originale, che però mantengono una volta in campo. Ad esempio, giocare Cosa dal Profondo per 2 mana, permette di ottenere comunque un servitore che costa 7 quando evoluta.
- Permette di ottenere il massimo da trade efficienti: se si riesce (e non è affatto raro) ad effettuare delle trade vantaggiose, distruggendo servitori nemici e facendo sopravvivere i propri anche se duramente danneggiati, si può evolvere ed ottenere un vantaggio tempo importante: i servitori che erano danneggiati non solo saranno curati, ma avranno anche (nel caso medio), un body migliore di quello precedente, e come risultato si sono ottenute delle “free-kill”, che permettono di ottenere il totale controllo della board.
- Valorizza molti servitori con Grido di Battaglia efficaci a costo di statistiche non conformi al loro costo: una volta usato il loro effetto potranno essere evoluti per poter ottenere miglioramenti.
Tutti questi aspetti positivi sono però controbilanciati da una serie di drawback non indifferenti:
- Se non si ottiene sin dai primi turni un minimo di board-control, si perde quasi sempre: infatti, perché la meccanica possa essere sfruttata al meglio è preferibile avere già ad inizio turno dei servitori da evolvere, giocarli ed evolverli nello stesso turno eccetto alcuni casi non porta vantaggi significativi (giocare un servitore a costo 4 ed evolverlo ha un costo totale, nella migliore delle ipotesi di 5, e il risultato è comunque un servitore che costa 5); se l’avversario ottiene board-control prima di voi, evolvere efficientemente sarà difficile e spesso si perderà.
- I possibili outcome sono troppi: evolvendo un servitore che costa 5 si può ottenere Cairne, che è ottimo, ma anche un Pesce Grosso, che potrebbe costarvi la sconfitta.
- I mazzi aggressivi non permettono di costruirci un mazzo attorno.
- Molti mazzi fanno uso di rimozioni AoE, che possono distruggere i vostri servitori e, con loro, le vostre speranze di vittoria.
In definitiva, almeno in costruito, è sconsigliabile costruire dei mazzi solamente incentrati su questa meccanica, in quanto sarebbero troppo fragili e con una win-condition poco viabile e consistente. Può essere invece una risorsa non indifferente in mazzi midrange o, appunto, token, visto che permettono di ottenere nei primi turni un buon board-state e, nelle giuste condizioni, possono usare l’Evoluzione per mettere l’avversario alle corde.
Piccola parentesi per la modalità Arena: secondo la Tier-List di Heartharena, la principale risorsa per molti giocatori che giocano questa modalità, la carta Evoluzione ha un punteggio di 64, sopra la media, mentre Maestro dell’Evoluzione è una delle migliori rare per lo Sciamano con 83 punti. Sono sicuramente carte che spesso e volentieri vorreste avere nel vostro mazzo per il semplice motivo che la modalità Arena è incentrata sul board-control e sul corretto utilizzo delle vostre risorse: avere tra le mani lo strumento dell’evoluzione è di grande aiuto, e se giocata bene garantisce quasi sempre la vittoria. Il Re dell’Arena, Kripparrian, ha fatto qualche video a riguardo, che vi consiglio di guardare se vi dovesse interessare l’argomento.
Per concludere: la meccanica dell’evoluzione è divertente, ma si può, con i dovuti accorgimenti, utilizzare e sfruttare nella scena competitiva. Ritengo fondamentale, avendo avuto esperienza con diversi deck che la sfruttavano, una grande attenzione nella fase di costruzione del mazzo per poter massimizzare le possibilità di successo: va trattata come una tech-card, non consiglio quindi di costruirci attorno un mazzo, ma di inserirla in deck che fanno del board-control una delle loro priorità; se decidete di farne uso, conviene sempre inserire un paio di carte che si prestino bene al “gioco” (Cosa dal Profondo, Senzavolto Multiforma, Profeta Nerubiano), ma senza esagerare, è infatti più importante mantenere nel mazzo rimozioni che possano supportare e facilitare il tutto; non usarla come win-condition, ma solo come strumento per prendere vantaggio e/o mettere fuori gioco l’avversario e impedirgli una rimonta. Per questo focus è tutto, alla prossima!