La Forgia: dove mi metto?
Eccoci al quinto appuntamento con La Forgia la rubrica di analisi ed ideazione su Hearthstone.
Oggi analizziamo un aspetto leggermente toccato dagli sviluppatori ma su cui, a mio parere, si potrebbe maggiormente “lavorare” e che, qualora ben sviluppato, creerebbe un nuovo e più profondo livello di gioco: parliamo del Posizionamento.
Nella gran parte dei casi, durante le nostre partite, non facciamo caso a dove collochiamo i nostri servitori consci del fatto che in Hearthstone la quasi totalità delle carte o infligge danno su un singolo bersaglio o su tutti i bersagli possibili; alcune eccezioni esistono come ad esempio il pilastro dello Zoo Difensore di Argus o il Mietinemici 4000 che probabilmente non avrete mai visto giocare ed anche alcune magie di Jaina o Rexxar hanno anch’esse effetti che si ripercuotono sui servitori adiacenti, ma questo aspetto si limita davvero ad una dozzina di carte molte delle quali neanche utilizzate.
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E’ davvero un peccato che questo filone non sia stato sfruttato fino ad ora, soprattutto in un’ottica competitiva ogni aspetto in grado di scremare bravura/competenza/talento è ai miei occhi ben accetto.
Certo posso capire che l’idea della Blizzard di non “spaventare” i nuovi giocatori (ma anche i giocatori “casual”) abbia posto un freno alle meccaniche non così immediate che un gioco basato sul posizionamento richiede eppure considerando che l’elemento trainante di un gioco di carte è rappresentato dalla competizione non introdurre questi discriminanti può lasciare interdetto chi gioca con più regolarità.
L’introduzione di un serio aspetto posizionale comporterebbe la necessità di alcuni correttivi (non così drastici!) al gioco per come è adesso: in primis il potere eroe di Uther e Thrall dovrebbe permetterci di scegliere dove spunterà la Recluta/Totem e, cosa ancora più importante, dovremmo avere la facoltà di scegliere in quale dei sette posti della board a nostra disposizione evocare. Una volta adottate queste correzioni fondamentali gli svilupattori avrebbero la possibilità di creare carte che premino l’isolamento o l’assemblamento ed altre (magari magie) che puniscano errori di valutazione e posizionamento avversari.