Kazakus, Aya e Don Han’Cho: ecco la storia di queste 3 carte!
Ben ritrovati, assidui frequentatori della Locanda più celebre al mondo e rieccoci con la rubrica che ha l’intento di raccontarvi le avventure delle carte più interessanti del panorama Hearthstoniano.
In questo nuovo appuntamento con la Storia delle Carte di Hearthstone esploreremo la nuova espansione Bassifondi di Meccania raccontandovi le gesta dei tre Capi-Clan che sono stati introdotti proprio con il rilascio dell’espansione. Come avrete già intuito, stiamo parlando dei celebri Kazakus, Aya e Don Han Cho; ognuno di loro è dotato di poteri straordinari in grado di ribaltare le sorti di ogni partita.
Un aspetto molto particolare è che tutti e tre questi personaggi siano stati introdotti esclusivamente per l’uscita dell’espansione Bassifondi di Meccania, quindi non hanno un vero e proprio background di Warcraft. Nonostante ciò, ci è stato possibile raccogliere informazioni sulle loro origini ed alcuni dei loro aspetti caratteristici.
Ma adesso, senza perderci in ulteriori preamboli, passiamo al vero e proprio racconto di questi singolari personaggi.
Kazakus
Kazakus è un Troll (una delle razze più sapienti ed antiche di Azeroth, in quanto presenti nel mondo di Warcraft già da prima che i Titani facessero la loro comparsa) appartenente alla prestigiosa tribù dei Zandalar, una delle primissime tribù tra i Troll nonché una tra le più superstiziose.
Egli è il leader misterioso del Clan della Kabala, ma nessuno conosce realmente le sue vere origini, anche se nessuno ha mai avuto lo scrupolo o il coraggio di volerlo sapere. Ciò che, invece, è risaputo di Kazakus è la sua grande abilità nella creazione (e nella rivendita) delle sue potentissime pozioni di mana in grado di garantire enormi poteri a chiunque le utilizzi. A tal proposito richiamiamo il motto di Kazakus, secondo il quale:
“Il potere dovrebbe essere ottenibile da chiunque, purché sia al giusto prezzo”
Proprio a causa del mana corrotto grazie al quale riesce a produrre le sue incredibili pozioni, Kazakus presenta delle zanne contorte e deformate; un altro particolare che lo caratterizza è il grande cerchio rosso al centro del suo stomaco, che si pensa sia un portale dimensionale capace di condurre ad un’altra dimensione sconosciuta proprio attraverso il suo corpo.
Il Capo Clan Kazakus è anche celebre per la sua produzione della bevanda rinfrescante che prende il nome di Kaza-kola, bevanda molto diffusa specialmente tra i membri della Kabala ma che ha come effetto collaterale anche quello di erodere lentamente dall’interno chiunque ne faccia uso facendogli perdere la ragione e la coscienza.
Sotto la guida di Kazakus, il Clan della Kabala ha imparato a miscelare qualunque tipo di pozione, diventando i maestri mixologist di Meccania e producendo pozioni potenti, travolgenti, pietrificanti ma anche esplosive.
In molti sono a credere che, dietro le quinte del Clan della Kabala, agisca un distillatore segreto di pozioni in quanto sembra impossibile che un solo individuo possa avere così tante conoscenze in materia di pozioni; altri sono diventati folli abbastanza da sostenere che il nostro Kazakus sia segretamente un Drago, un Demone o qualche altra potente entità mascherata per non svelare la sua vera identità.
Quest’ultima supposizione viene rafforzata da alcuni “rumors” secondo i quali a Meccania sarebbero presenti dei Draghi infiltrati e sotto copertura che ricondurrebbero a Kazakus in quanto è risaputo che egli abbia assoldato delle spie Drakonidi per tenere sotto controllo i suoi nemici.
Lo sapevi che..?
- Ci sono esattamente 126 possibili combinazioni di effetti per le magie che possiamo creare con Kazakus; in realtà sarebbero 252 ma, considerando che l’ordine con il quale vengono scelti gli effetti non ne cambia il risultato finale, parlando di effetti in sé troviamo 126 possibili risultati.
- Secondo Matt Place, Kazakus fu concepito come carta quando un card designer suppose “cosa succederebbe se i giocatori potessero creare la loro carta personalizzata?“. I dettagli dell’effetto di Kazakus sono stati poi definiti da Peter Whalen ed il suo team. Originariamente era presente anche un effetto tra le opzioni chiamato Powerful Mojo (copia 1/2/3 carte dal mazzo dell’avversario e mettile nella tua mano) ma fu rimosso in quanto i designers pensarono che ben tre effetti legati al pescare carte fosse un po’ troppo.
- Come Capo Clan della Kabala, Kazakus incorpora in sé molti aspetti di tutte e tre le classi che appartengono ad essa. Difatti Kazakus è caratterizzato dall’intelletto arcano del Mago, le magie manipolatrici del Sacerdote e l’oscura e segreta magia dello Stregone tutte combinate in un’unica entità. Originariamente Kazakus era stato concepito come un Darkspear Troll ma in seguito fu ridisegnato come un Troll appartenente agli Zandalari per conferirgli delle fattezze che lo facessero sembrare più potente e temibile.
La carta
Kazakus è certamente una delle carte più interessanti dell’espansione Bassifondi di Meccania.
Il suo grido di battaglia va ad arricchire il parco di carte la cui condizione è quella di avere solamente una singola copia di ogni carta nel proprio mazzo al momento della sua evocazione, che fino a prima dell’uscita di questa espansione contava solo Reno Jackson in questo genere.
Con un basso costo di soli 4 mana avremo la possibilità, infatti, di “creare” la nostra carta magia personalizzata potendo scegliere tra una vasta combinazione di effetti a seconda anche del costo in mana che scegliamo inizialmente.
Ecco qui di seguito riportate tutte le possibili opzioni:
Certamente questa carta darà un grande impulso alla tipologia dei deck caratterizzati dalle monocopie e quindi i mazzi Reno-based.
Sarà sicuramente interessante notare come si evolverà questo archetipo nel momento in cui una delle sue carte chiave, come Reno Jackson, ruoterà fuori dalla modalità Standard.
Aya Zampa Nera
Aya è una giovane Pandaren nonché la leader segreta del Clan del Loto di Giada, un’altra delle tre famiglie criminali attive a Meccania.
Aya è l’ultima erede della ricca famiglia dei Zampa Nera ed è solita utilizzare il Museo degli antichi Artefatti di Meccania come suo quartier generale. Grazie alla reputazione di generosi filantropi della sua ricca famiglia, Aya riesce a coprire tutte le sue attività criminali.
Aya conferisce i suoi ordini al suo Clan attraverso la sua personalissima guardia del corpo e servitore che prende il nome di Occhi Bianchi, il quale trae molte persone in inganno, le quali credono che sia lo stesso Occhi Bianchi il leader del Clan del Loto di Giada.
Aya è molto giovanile, energica ed apparentemente impulsiva. Questa, però, è semplicemente una maschera perché, in realtà, la leader del Loto di Giada è una calcolatrice senza alcuna pietà soprattutto quando impartisce degli ordini ai suoi sottoposti. Sebbene le sue apparenze possano parere docili, Aya è molto furba e assolutamente mortale nei combattimenti ed agguati.
La sua arma prediletta è una catena appuntita con uno smeraldo ad una delle due estremità.
Fondamentalmente, la giovane Aya ha l’unica abilità di generare i temibili Golem di Giada, le potentissime statue viventi che eseguono i voleri del Clan del Loto di Giada, oltre a poter produrre della bigiotteria di ottima fattura che i membri del suo Clan portano con loro.
Come abbia ottenuto questo incredibile potere rimane ancora un mistero, anche se in molti pensano che questo sia dovuto al fatto che sia entrata in stretto contatto con Kun il Re Dimenticato (questo è molto singolare, in quanto le due razze a cui appartengono Aya e Kun sono storicamente nemiche per il controllo di Pandaria; ci riferiamo rispettivamente ai Pandaren e ai Mogu. Si suppone, però, che per ottenere il controllo di Meccania, essi abbiano unito le loro forze).
Aldilà di quale sia la fonte del suo potere, Aya è riuscita a creare con successo la sua armata di Golem di Giada. Purtroppo, però, gli ordini e le direttive che impartisce ai suoi Golem, oltre che all’intero Loto di Giada, rimane avvolto in una fitta colore di mistero.
Lo sapevi che..?
- Le fattezze dei Blackpaw vengono ritratte anche sulla magia di classe del Ladro, la Moneta Contraffatta; questo è un particolare a cui in molti non avranno fatto caso. Questo, con tutta probabilità, vista l’appartenenza di questa classe al Clan del Loto di Giada.
- La frase che viene preferita da Aya col suo ingresso in campo, nella versione in inglese, è una storpiatura o parodia della celebre frase di Marylin Monroe che recita “I diamanti sono i migliori amici delle donne”. Questo non fa altro che sottolineare l’atmosfera tipica di Hearthstone, piena di riferimenti e richiami non per forza al mondo di Warcraft.
La carta
Anche Aya è una delle carte più rilevanti della nuova espansione Bassifondi di Meccania.
Il suo rapporto mana/body non risulta essere particolarmente favorevole, infatti per il costo di 6 mana otterremo in campo un body da 5-3, che risulta essere particolarmente vulnerabile.
Questo, d’altronde, risulta essere ampiamente compensato dal suo portentoso effetto; difatti Aya ci garantirà l’evocazione di un Jade Golem già con il suo ingresso in campo grazie al suo grido di battaglia ed inoltre potremo beneficiarne nuovamente di questo effetto con il suo rantolo di morte.
Questo aspetto la rende una carta fortissima per poter stabilire in maniera importante una certa board presence, scoraggiando eventuali rimozioni ad area grazie al suo rantolo di morte che ci lascerebbe comunque qualcosa in campo, oltre che essere utile per scalare più rapidamente il processo di incremento delle statistiche dei nostri Golem di Giada.
Don Han’Cho
Don Han’Cho è un Ogre a due teste a capo del Clan degli Sgherri Torvi, ovvero la terza delle fazioni criminali presenti a Meccania.
Ognuna delle sue due teste è dotata di una propria volontà ma soprattutto di un proprio carattere. La testa destra, che prende il nome di Han, è un genio del crimine mentre la sua testa sinistra, Cho, non è proprio così acuto anche se è in grado di colpire “con l’impeto di un Kodo impazzito“.
Siamo abituati a pensare agli Ogre a due teste come degli esseri dagli enormi poteri magici, ma questo non è il caso di Don Han’Cho. A Don Han’Cho non servono poteri magici in quanto ha le spalle coperte dai suoi fedeli Sgherri Torvi, i quali sono maestri nei crimini come il furto, l’estorsione e l’intimidazione, oltre che la loro vera e propria specialità, vale a dire il contrabbando di armi.
Di recente, Han’Cho ha acquistato la Prima Banca di Meccania per poter acquisire sempre maggiore controllo sulla città di Meccania ed incrementare il giro di affari loschi a cui è dedito il suo temibile Clan. Questo anche grazie al fatto che Don Han’Cho sia alla continua di ricerca di nuovi membri da reclutare tra le fila dei suoi Sgherri Torvi.
Lo sapevi che..?
- Un articolo alla pagina 2 della Gazzetta di Meccania vol. 32 #10, nel quale si discute della riapertura della Prima Banca di Meccania dopo l’acquisizione ad opera di Han’Cho, specifica come Cho sia la testa sinistra (quindi quella più orientata alla forza bruta, più che all’intelletto) mentre Han sia quella destra (quindi quella più cosciente e meno rude). Nell’articolo si racconta come, dopo il taglio del nastro rosso inaugurale, Cho esordisca dicendo “Buona questa Banca. Piena di grana”, dopodiché Han ha continuato con un più diplomatico “Perfavore, perdonate le maniere rudi del mio socio. Sono fiero di dire che la Prima Banca di Meccania sarà il simbolo di ricchezza e di opportunità per tutti i cittadini di Meccania. Se anche tu sei uno di quei ricchi in cerca di opportunità, vieni a trovarci! Batteremo ogni concorrenza.“
- Il nome Don Han’Cho è un chiaro riferimento ad un tipo di persona molto importante o che ricopre delle posizioni di comando all’interno di un’organizzazione. Il gioco di parole, però, nasce più che altro dalla lingua inglese, dove Head-Hancho sta ad indicare un qualcuno considerato molto importante oppure un vero e proprio boss. La parola “Hancho” deriva dallo slang che indica con questa parola un boss. Tra l’altro, Hancho è un termine di derivazione addirittura giapponese, dove Honcho sta ad indicare il Capo o il Direttore. Anche il prefisso Don è un richiamo all’appellativo che veniva dato ai membri molto influenti delle famiglie criminali italiane.
La carta
Don Han’Cho è probabilmente il Capo Clan che sinora ha avuto il minor impatto sul meta post-Meccania. Questo, probabilmente, in quanto la meccanica dei buff non ha ancora visto un archetipo definitivo e stabile.
Sicuramente tutto ciò non influisce sulla valutazione della carta in sé, che risulta avere comunque un ottimo value.
Infatti, per il costo di 7 mana, otterremo in campo un solido body 5-6 che, grazie al suo grido di battaglia, sarà in grado di potenziare un nostro servitore in mano conferendogli addirittura un bel +5/+5 alle sue statistiche.
Ovviamente è facile immaginare alcune sinergie con carte quali Leeroy Jenkins o Soggoth, che diventerebbe un muro quasi invalicabile. Il tutto può essere arricchito con un raddoppio del suo grido di battaglia grazie all’effetto di Brann Barbabronzea, ottenendo un valore sbalorditivo.
Sicuramente questa carta merita ulteriori test e va sperimentata meglio, come del resto l’intera meccanica dei potenziamenti dalla mano. Questo, quindi, non può far escludere un suo futuro utilizzo in pianta stabile in qualche tipologia particolare di deck.
Con l’augurio che anche queste storie vi abbiano appassionato ma anche arricchito dal punto di vista della conoscenza del gioco e dei personaggi che ne fanno parte, vi diamo appuntamento al prossimo episodio delle Storie delle Carte di Hearthstone.