Il Campionato del Mondo di Hearthstone del 2017: i cambiamenti in arrivo!
Questo articolo è stato scritto da FranceMagno, esperto giocatore del nostro team competitivo di Hearthstone.
Blizzard impara dagli errori del passato per migliorare l’ambiente competitivo di Hearthstone, o almeno ci sta provando. Dopo l’uscita de I Bassifondi di Meccania, accolta con favore da quasi tutti i pro ed i giocatori più accaniti, sono in arrivo novità anche per il sistema di punti iridati.
Nella Road to Blizzcon 2017, sarà infatti bandito il famigerato formato “al meglio delle 3 partite” da tutte le Cup ufficiali ed i tornei Open in cui vengono assegnati punti mondiali. Quindi, per passare il turno in un torneo bisognerà vincere almeno 3 partite nel formato “al meglio delle 5”, più partite vuol dire meno possibilità di colpi di fortuna e maggior premio alla consistenza. Anche il numero minimo di partecipanti sale dai 32 del 2016 ai 64 dell’anno che sta iniziando. La terza novità riguarda l’eliminazione del cosiddetto “Last Call”, ovvero il torneo di ripescaggio fra i primi 8 giocatori di ogni server a non essere riusciti a qualificarsi tramite i Championship stagionali, per intenderci il torneo in cui l’anno scorso si è qualificato il campione del mondo Pavel. Con le regole nuove, al suo posto sarebbe andato a giocarsi le sue chance mondiali il rumeno di G2 RDU che si trovava al primo posto nella classifica EU per punti complessivi.
A prima vista tutte buone novità, pensate allo scopo di rendere l’accesso ai preliminari regionali più meritocratico e meno casuale, eliminando dalla corsa tornei e torneini “scorciatoia” che nel 2016 hanno assegnato grandi quantità di punti diluendo il pool di player qualificati. Chiaramente nel quartier generale Blizzard non è passato inosservato il calo di interesse registrato in occasione della Road to Blizzcon 2016, fra le cui cause è stato individuato anche il basso appeal mediatico di troppi player poco conosciuti approdati alle fasi finali “usurpando” i campioni preferiti del grande pubblico di twitch e dei social.
Ragionando sul complesso delle nuove regole per la qualificazione ai mondiali 2017, che come abbiamo visto comprendono anche una redistribuzione del sistema di punti ladder e tornei, sembrerebbe in atto una tendenza a restringere il cerchio di giocatori avvantaggiando i “soliti noti”. L’operazione porta delle conseguenze sia positive che negative che andrebbero valutate sul medio e lungo periodo prima di giungere a conclusioni.
E’ bene fare subito una precisazione per sgomberare il campo da possibili recriminazioni: in un gioco di carte come Hearthstone, non sempre vince chi ha giocato meglio. Questo significa che in un torneo dove il livello medio è molto alto, c’è la possibilità di incappare nell’avversario meno bravo a cui però vanno tutte dritte; per un semplice calcolo statistico, più alto è il numero di turni nel bracket, più possibilità ci sono di beccare la sconfitta immeritata. Detto questo possiamo evitare di accusare Blizzard di voler “proteggere” i famosi che meriterebbero di non qualificarsi quando un comune mortale li batte nel calderone dei preliminari.
Purtroppo per i comuni mortali però, viene tracciato un solco fra questi e l’elite che non è soltanto di abilità o popolarità ma anche economico e questo è un po’ meno gradevole per chi sta provando a ritagliarsi il suo “posto al sole”. Il motivo è il collo di bottiglia ancora più marcato nel peso dei diversi tornei, con i piccoli Open online che perdono ed i Major internazionali che guadagnano. Detta in parole povere: il giocatore qualsiasi che non può permettersi di girare il mondo per fare Major ogni settimana o due, avrà di fronte un muro sproporzionato da scalare se cercherà di qualificarsi attraverso le competizioni online accessibili a tutti.
Da un altro punto di vista però, il volto nuovo o futuro outsider che spera di arrivare a vincere i soldoni con la sua skill, deve tenere a mente una cosa fondamentale: le migliaia di dollari che gli sponsor mettono sul tavolo nei prize-pool sono “merito” dei grandi nomi che a torto o a ragione muovono il pubblico e fanno crescere le visualizzazioni. Senza i protagonisti non ci sarebbe il film e di conseguenza anche le comparse sarebbero disoccupate e non potrebbero sperare nel colpo di fortuna che li porta sotto i riflettori.