Fenomenologia del Dirty Rat…la Talpa di Fogna si appresta a salutare lo Standard!
Con l’imminente arrivo dell’Anno del Corvo, e la rotazione in Wild delle espansioni del 2016, stiamo per salutare dalla modalità standard una delle carte che ho personalmente trovato più divertenti, amato e odiato allo stesso tempo: il Dirty Rat.
Partiamo parlando della traduzione italiana di questa carta: resta inseplicabile il motivo per cui un minion chiamato Dirty Rat, la cui art raffigura senza nessun tipo di dubbio un topo, seppur antropomorfo, venga tradotto in italiano con “Talpa di Fogna”, misteri dell’RNG.
Ma cos’è il Dirty Rat all’interno del gioco? Innanzitutto è uno dei migliori body a costo 2 che si possa trovare essendo un 2/6 con provocazione. La sua unicità sta però tutta nel Grido di Battaglia, essendo una delle pochissime carte che va direttamente ad interagire con la mano dell’avversario, mettendo in campo un suo minion, che ovviamente non attiva il proprio battlecry.
Per questo motivo è diventato una delle tech card più utilizzate, andando a counterare qualsiasi mazzo combo/OTK.
A questo punto si apre un dibattito: il Dirty Rat è una carta Rng? La risposta più ovvia è sì, il minion avversario che entrerà in campo è casuale.
Egli fa però parte di quella schiera di carte con un effetto che io definisco “Rng controllabile”; il saperlo sfruttare sempre nel migliore dei modi differenzia il buon giocatore o il pro di Hearthstone dal giocatore medio, quale il sottoscritto. La potenza di questa carta viene esaltata dalla perfetta conoscenza del mazzo avversario e quindi del meta. Sono pochissimi i casi in cui questo minion va giocato in curva, magari contro mazzi iper-aggro per provare a contrastare la board avversaria, ma mente chi dice che non sì è mai trovato a fronteggiare, a causa del Dirty Rat, qualche minion enorme come un Idra aspramarea o un Altocrine delle savane al secondo turno, accompagnato dall’immancabile “well played” del nostro compiaciuto opponent.
Contro mazzi combo o control invece questa carta può da sola ribaltare interamente la partita. Riuscire ad aspettare il momento giusto per far scendere in campo l’l’Antonidas avversario chiude quasi sempre definitivamente il matchup contro Quest Mage, ma la capacità di non far attivare il battlecry dei vari Kazakus, Raza e Tarim, oppure la sua discesa in campo contro un Vate della rovina avversario porta spesso un vantaggio di valore quasi decisivo.
In questo particolare momento il Dirty Rat ha visto scendere molto il suo utilizzo con la scomparsa del Razakus priest e la diminuzione dei classici combo deck.
In definitiva la quantità di esultanze, imprecazioni, speranze, sia accolte che vane e crisi di nervi che questa carta ha causato la rende senza dubbio una delle più particolari e divertenti degli ultimi anni nella locanda; e la quantità di Funny and Lucky moments con il ratto protagonista confermano la sua unicità.
Ora il nostro amico sarà relegato alla sezione wild del gioco, ma siamo sicuri che continuerà a infrangere le speranze di tutti i giocatori di Otk, o a costringerci ad un rapido esc-concede di turno 2 mentre ci chiediamo quanto sia stato folle il nostro opponent ad aver tenuto Alamorte di mulligan.
E voi cosa ne pensate? Quante volte questa carta vi ha salvato e ribaltato la partita e quante invece vi ha fatto decidere di chiudere il gioco in anticipo?